UDC: una sciagura finanziaria il reddito di cittadinanza
(ACON) Trieste, 06 dic - COM/AB - "L'accantonamento di ben 33
milioni di euro nel triennio 2006-2008 per il reddito di
cittadinanza, contenuto nella finanziaria, è un macigno contro le
reali e prioritarie esigenze dei cittadini del Friuli Venezia
Giulia e costringe la Regione a risparmiare su tutte le spese per
il comparto sociale, con meno risposte alle esigenze delle
famiglie."
Lo sostiene il consigliere Roberto Molinaro, capogruppo UDC in
Consiglio regionale, che nell'ambito della discussione della
legge finanziaria regionale 2006 è intervenuto in Commissione con
la presentazione di specifici emendamenti.
"Avevamo chiesto più risorse per i Comuni per il sostegno ai
servizi sociali sul territorio, ridotte nel 2006 a soli 67
milioni di euro contro gli 86 del 2005, e più disponibilità per
le famiglie per l'abbattimento delle rette di ricovero per gli
anziani non autosufficienti, dove la misura del contributo
regionale è ferma da tre anni - precisa il capogruppo centrista -
ma la Giunta regionale ha detto no, così come all'incremento dei
fondi per gli interventi in strutture socio-assistenziali,
ridotte a soli 5,3 milioni di euro nel 2006, un importo pari a un
terzo di quello disponibile per l'anno 2005".
"Abbiamo anche sottolineato l'inadeguatezza delle disponibilità
del fondo per l'autonomia possibile e per le cure a lungo
termine, dove si stanziano, per la parte sociale, soli 10 milioni
di euro, peraltro frutto della trasformazione di spese già
previste e soprattutto nettamente insufficienti a dare una
risposta alle tante famiglie che provvedono ad assistere a casa
le persone non autosufficienti - ricorda il consigliere UDC - ma
ancora una volta la risposta è stata no".
"Un atteggiamento decisamente incomprensibile per chi ogni
giorno, a parole, si erge a paladino della solidarietà. Un
comportamento che non ha esitato ad annullare il contributo
annuale all'Associazione regionale dei Club degli alcolisti in
trattamento (ARCAT) e a ridurre le disponibilità per le
associazioni dei donatori di organi e per la Consulta regionale
per i disabili".
"Tutto questo perché ci si ostina a difendere una scelta
ideologica, il reddito di cittadinanza - conclude l'esponente UDC
- in una Regione dove il reddito è sempre stato coniugato al
lavoro e dove i Comuni sono sempre stati attenti alle povertà e
al disagio nel proprio territorio, con interventi mirati,
economici e di servizi. Un intervento di cui ancora nessuno
conosce né i destinatari, né le modalità di erogazione, ma che
già provoca una generalizzata riduzione di quelle che sono le
risorse finanziarie disponibili per i cittadini più deboli."