UDC: Molinaro, Assemblea del Friuli momento della verità
(ACON) Trieste, 15 dic - COM/AB - "E' stato il momento della
verità, anche se l'esito era in parte preannunciato, il voto del
Consiglio regionale sull'emendamento per la possibile
costituzione dell'Assemblea del Friuli e il dibattito che l'ha
preceduto. Da oggi in poi sapremo chi è disponibile a lavorare
per una prospettiva che dia voce al Friuli e chi, invece, tale
prospettiva la avversa con tutte le sue forze."
Commenta così il capogruppo UDC in Consiglio regionale Roberto
Molinaro il voto contrario sull'emendamento che lo vedeva primo
firmatario e sottoscritto anche dai colleghi Ciriani, Guerra,
Blasoni, Ciani, Di Natale, Follegot, Franz, Galasso, Venier
Romano e Violino.
"L'iniziativa che dava voce anche alle istanze del neocostituito
Comitato per l'Autonomia e il rilancio del Friuli è stata accolta
quasi con fastidio - precisa l'esponente centrista - in quanto
proposta da esponenti della Casa delle Libertà e non si è voluto
cogliere la portata innovativa della proposta stessa che puntava,
per la prima volta, non solo sugli aspetti istituzionali e
culturali, ma anche alla trattazione congiunta, da parte dei
Consigli provinciali, di progetti di crescita economica e
sociale, così come il documento del Comitato auspicava".
"E' stata invece ritenuta un'azione politica datata e
culturalmente vecchia, nata in termini di mera contrapposizione
con una parte del territorio regionale - precisa ulteriormente
l'esponente UDC - quando la contrapposizione alla possibile area
metropolitana di Trieste è improponibile, dal momento che
quest'ultima ha una tutela costituzionale mentre l'Assemblea del
Friuli era solo un momento di libero incontro di tre istituzioni
locali, le Province, espressione delle identità territoriali".
"Certamente la formula individuata nella sede propria del nuovo
ordinamento delle autonomie locali era l'unica proponibile al
momento e non alterava alcun equilibrio, dato che si proponeva
come associazione di Province - conferma l'esponente centrista -
una formula peraltro in parte già contenuta nel disegno di legge
in materia di ordinamento delle autonomie locali elaborato
dall'assessore Beltrame nell'aprile 2004 e poi repentinamente
modificato".
"La sensazione è stata di netta chiusura politica verso il tema:
'abbiamo già dato' hanno chiaramente detto alcuni autorevoli
esponenti dei Democratici di Sinistra e della Margherita -
conclude il consigliere Molinaro - dimenticando volutamente tutti
gli impegni assunti in campagna elettorale e nelle dichiarazioni
programmatiche del presidente Illy. Intesa Democratica ha reso
oggi evidente come le affermazioni del presidente fossero solo
promesse per catturare i voti degli autonomisti, salvo poi
dimenticarsi e fare il contrario. Speriamo almeno che qualcuno si
ponga il problema di coerenza politica in questi comportamenti
così scostanti".