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III Comm: legge welfare, dibattito generale (2)

07.02.2006
16:47
(ACON) Trieste, 07 feb - MPB - Secondo Anna Maria Menosso (DS), il testo è migliorabile, ma è un passo avanti nelle politiche della Regione e dimostra che non si parte da zero. Tutte le leggi fin qui approvate, e con un'adeguata copertura finanziaria, hanno bisogno di trovare integrazione. Utili per riequilibrare territorio e ospedali, vanno a colmare disequità e offrono l'esperienza di un lavoro già svolto. Con questa legge non si vuole perseguire un principio di ideologia, ma creare sul territorio strumenti in grado di dare risposte concrete. Peccato che si faccia solo riferimento al reddito di cittadinanza che è sintesi tra servizio e sostegno economico per aiutare la persona a ritrovare autonomia ed equilibrio all'interno della famiglia: è una scommessa, e se c'è la volontà si potranno trovare convergenze nel solo interesse della popolazione del Friuli Venezia Giulia.

Questi interventi, uniti alle leggi di settore, sono propedeutici per un indirizzo significativo nel welfare - ha affermato Paolo Menis (Margh) sottolineando che il provvedimento recupera i contorni ideali della 328, nella cui applicazione ci aiuta l'esperienza delle altre Regioni. Con un provvedimento così costruito si punta a rendere il territorio consapevole dei bisogni e a perseguire una buona coesione sociale. Si sono date buone risposte sui temi dell'accesso, della libera scelta, della lotta alla povertà emergente e al rischio di povertà. Quanto al reddito di cittadinanza, si può recuperare il principio della temporaneità per la costruzione di intervento equilibrato. Spetta a noi confermare il buon credito di cui gode la nostra regione e questo ci impone a fare un salto di qualità nella proposta che andremo ad approvare. Ci stiamo apprestando - ha detto Pio De Angelis (PRC) ad approvare un buon provvedimento, coraggioso, una legge che affronta una partita molto impegnativa. Molti i lati positivi e con questa legge l'Amministrazione regionale intende affrontare i problemi in una visione unitaria. Lo stesso diretto interessato interviene e partecipa. La legge interviene con progetti mirati, non abbandona il soggetto alla giungla del mercato. Altri elementi positivi, oltre al reddito non come elemosina ma come diritto soggettivo, sono gli interventi per le persone a rischio di esclusione sociale, determinata non solo dalla disoccupazione, ma molte situazioni, dal detenuto che esce dal carcere al bambino extracomunitario che fatica a integrarsi - ha detto ancora respingendole le critiche di assistenzialismo e sottolineando che la va analizzato il fabbisogno economico che toccherà maggiormente l'esercizio 2007.

(segue)