UDC: Molinaro su presidenza VI Commissione consiliare
(ACON) Trieste, 10 feb - COM/MPB - "Adesso l'intendimento di
fare qualcosa di sinistra da parte di Illy e della sua
maggioranza è ancora più chiaro. Con l'avvenuta nomina di un
esponente di primo piano di Rifondazione Comunista a presidente
della neocostituita VI Commissione permanente del Consiglio
regionale, l'intera materia (che riguarda istruzione, cultura,
identità linguistiche, giovani ...) è affidata all'attenzione di
esponenti del partito di estrema sinistra, dato che anche
l'assessore di settore Roberto Antonaz appartiene allo stesso
partito."
Commenta così il capogruppo dell'UDC in Consiglio regionale
Roberto Molinaro l'esito del rinnovo delle Commissioni svoltosi
in data odierna.
"Nella vituperata prima repubblica le maggioranze che si sono
alternate alla guida della Regione avevano un principio non
scritto ma sempre rispettato - sottolinea l'esponente centrista -
ovvero quello di affidare ad esponenti di partiti diversi della
stessa maggioranza la responsabilità della Commissione consiliare
e quella di Assessore nelle medesime materie. Intesa Democratica,
evidentemente per appianare i contrasti interni ormai evidenti
non solo a livello regionale ma anche tra i medesimi partner
politici a livello nazionale, usa anche i momenti istituzionali
come merce di scambio.
"Se il buongiorno della seconda fase di questa nona legislatura
regionale, che vedrà la trattazione di importanti progetti di
legge tra i quali quelli sul sistema formativo integrato, per il
sostegno alle attività della minoranza slovena e per il nuovo
diritto allo studio, si vede da queste scelte, non c'è che da
attendersi una ulteriore deriva verso sinistra.
"In tutto questo, c'è una situazione che giorno dopo giorno sta
diventando inspiegabile - conclude l'esponente dell'UDC - ovvero
il lungo, costante e rumoroso silenzio degli esponenti in
Consiglio regionale della Margherita che sembra diano per
scontato che tutto ciò che appartiene a queste materie d'impegno
regionale, oltre a quelle della salute e delle politiche sociali,
sia cosa della «sinistra», come dire che Bertinotti, anche a
Trieste e non solo a Roma, pesa non poco."