IV Comm: linee guida Piano energetico regionale (2)
(ACON) Trieste, 07 mar - RC - Facendo un passo indietro nel
tempo, si vede che il PER è previsto nella legge regionale
30/2002 quale strumento strategico con cui la Regione individua
gli obiettivi principali e le direttrici di sviluppo e
potenziamento del sistema energetico regionale per la produzione,
il trasporto e la distribuzione di tutte le forme di energia,
anche al fine di individuare gli interventi oggetto di
incentivazioni regionali.
Il Piano deve essere agganciato alla programmazione finanziaria e
annualmente verificato; può individuare quantità, tipologie,
qualità e localizzazioni di infrastrutture energetiche, di
produzione e trasmissione, anche in relazione ai fabbisogni
regionali, tenuto conto che dove la si produce, l'energia costa
meno di dove non lo si fa; può essere uno strumento di sviluppo
sostenibile pianificando produzione energetica da fonti
rinnovabili; può essere uno strumento di sviluppo economico
programmando incentivi finanziari che facciano da volano agli
interventi degli operatori del libero mercato.
Si tratta di uno strumento strategico in quanto luogo unico delle
scelte energetiche regionali e con cui si incentivano le fonti
rinnovabili e il risparmio energetico; non è un piano di vincoli
e divieti o di contingentamento quantitativo; non contiene norme
che si sovrappongono ad altre già esistenti in materia di
ambiente e territorio, né si sovrappone al libero mercato (le
iniziative energetiche sul territorio sono libere attività
industriali di pubblico interesse); non contiene previsioni di
localizzazione delle infrastrutture energetiche.
Il PER approvato dalla Giunta costituirà parte integrante del
Piano strategico, e conseguentemente modificherà il Piano
triennale e il Piano operativo della Regione.
Una prima bozza del PER, ma dedicata al solo settore elettrico,
fu predisposta nell'aprile 2003. A novembre 2004 sono stati
affidati due incarichi di consulenza, il primo per
l'aggiornamento di tale bozza e la sua estensione a tutte le
fonti energetiche, il secondo per aggiornare i dati delle fonti
rinnovabili. I lavori sono stati consegnati alla Regione a fine
settembre 2005.
Guardando allo scenario energetico regionale, si vede che il
totale delle nostre risorse corrisponde al 2,2% del totale
nazionale, e sono suddivise in fonti rinnovabili per il 5,2% e in
importazioni per il 94,8%. Nel settore elettrico, gli impianti
produttivi locali coprono l'84% della domanda e il 16% viene
importato (dalla Slovenia). Il Friuli Venezia Giulia concorre per
circa il 3% alla produzione nazionale di energia elettrica.
Quanto alla domanda, così le richieste: settore industriale 43%;
trasporti 25%; usi civili 22%; terziario 9%; agricoltura 1%.
Il PER valuta, quale probabile situazione regionale di domanda e
offerta energetica al 2010, un'offerta globale in crescita
spontanea del 12%; un'offerta di energia elettrica in aumento del
73% rispetto alo scenario attuale soprattutto dovuta dall'entrata
in esercizio della nuova centrale di Torviscosa e dalla
ristrutturazione della centrale di Monfalcone; una domanda di
energia elettrica in aumento del 18% (si stima un esubero
dell'offerta rispetto alla domanda pari al 20% circa).
L'audizione in IV Commissione consiliare è stata occasione, per
la Giunta, di parlare anche della predisposizione del Piano
territoriale regionale (PTR) rendendo noto che il Friuli Venezia
Giulia è l'unica Regione, in Italia, che prevede di sottoporlo
non solo alla VAS ma anche ad Agenda 21.
(fine)