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IV Comm: linee guida Piano energetico regionale (2)

07.03.2006
12:52
(ACON) Trieste, 07 mar - RC - Facendo un passo indietro nel tempo, si vede che il PER è previsto nella legge regionale 30/2002 quale strumento strategico con cui la Regione individua gli obiettivi principali e le direttrici di sviluppo e potenziamento del sistema energetico regionale per la produzione, il trasporto e la distribuzione di tutte le forme di energia, anche al fine di individuare gli interventi oggetto di incentivazioni regionali.

Il Piano deve essere agganciato alla programmazione finanziaria e annualmente verificato; può individuare quantità, tipologie, qualità e localizzazioni di infrastrutture energetiche, di produzione e trasmissione, anche in relazione ai fabbisogni regionali, tenuto conto che dove la si produce, l'energia costa meno di dove non lo si fa; può essere uno strumento di sviluppo sostenibile pianificando produzione energetica da fonti rinnovabili; può essere uno strumento di sviluppo economico programmando incentivi finanziari che facciano da volano agli interventi degli operatori del libero mercato.

Si tratta di uno strumento strategico in quanto luogo unico delle scelte energetiche regionali e con cui si incentivano le fonti rinnovabili e il risparmio energetico; non è un piano di vincoli e divieti o di contingentamento quantitativo; non contiene norme che si sovrappongono ad altre già esistenti in materia di ambiente e territorio, né si sovrappone al libero mercato (le iniziative energetiche sul territorio sono libere attività industriali di pubblico interesse); non contiene previsioni di localizzazione delle infrastrutture energetiche.

Il PER approvato dalla Giunta costituirà parte integrante del Piano strategico, e conseguentemente modificherà il Piano triennale e il Piano operativo della Regione.

Una prima bozza del PER, ma dedicata al solo settore elettrico, fu predisposta nell'aprile 2003. A novembre 2004 sono stati affidati due incarichi di consulenza, il primo per l'aggiornamento di tale bozza e la sua estensione a tutte le fonti energetiche, il secondo per aggiornare i dati delle fonti rinnovabili. I lavori sono stati consegnati alla Regione a fine settembre 2005.

Guardando allo scenario energetico regionale, si vede che il totale delle nostre risorse corrisponde al 2,2% del totale nazionale, e sono suddivise in fonti rinnovabili per il 5,2% e in importazioni per il 94,8%. Nel settore elettrico, gli impianti produttivi locali coprono l'84% della domanda e il 16% viene importato (dalla Slovenia). Il Friuli Venezia Giulia concorre per circa il 3% alla produzione nazionale di energia elettrica. Quanto alla domanda, così le richieste: settore industriale 43%; trasporti 25%; usi civili 22%; terziario 9%; agricoltura 1%.

Il PER valuta, quale probabile situazione regionale di domanda e offerta energetica al 2010, un'offerta globale in crescita spontanea del 12%; un'offerta di energia elettrica in aumento del 73% rispetto alo scenario attuale soprattutto dovuta dall'entrata in esercizio della nuova centrale di Torviscosa e dalla ristrutturazione della centrale di Monfalcone; una domanda di energia elettrica in aumento del 18% (si stima un esubero dell'offerta rispetto alla domanda pari al 20% circa).

L'audizione in IV Commissione consiliare è stata occasione, per la Giunta, di parlare anche della predisposizione del Piano territoriale regionale (PTR) rendendo noto che il Friuli Venezia Giulia è l'unica Regione, in Italia, che prevede di sottoporlo non solo alla VAS ma anche ad Agenda 21.

(fine)