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CR: ddl comunitaria, dibattito generale (5)

03.05.2006
11:46
(ACON) Trieste, 03 mag - AB - Emerge evidente l'inerzia della Giunta regionale, così Maurizio Salvador (UDC) e con questa legge oggi beviamo un amaro calice. Si attivi quanto prima un tavolo di concertazione con la Commissione europea che coinvolga tutti i livelli istituzionali e rappresentativi del Friuli Venezia Giulia per arrivare a una nuova legge sui lavori pubblici che tenga conto della specialità della nostra Regione.

Abbiamo posto degli argini che sono serviti a risolvere non pochi problemi sull'esecuzione dei lavori, ha precisato Uberto Fortuna Drossi (Citt), ma dobbiamo tener conto che la materia dei lavori pubblici è problematica da sempre, da secoli. Rimane di fondamentale importanza la qualità progettuale, senza la quale sorgono sempre grossi problemi relativamente alla conclusione dei lavori.

Le difficoltà di questa legge sono evidenti per Fulvio Follegot (LN), che ha sostenuto come le piccole aziende siano spesso in evidente disagio nel seguire le direttive europee. La nostra Regione, proprio perché a Statuto speciale, potrebbe e dovrebbe fare molto di più.

C'è uno sfasamento tra la norma regionale e le direttive europee, ha palesato Mauro Travanut (DS), ma noi vogliamo metterci in un quadro di comportamento corretto, dentro il canone di una visione europea. La mediazione che troviamo oggi tra Governo nazionale, Regione e organi europei è necessaria, ma sappiamo già che lavoreremo per trovare spazi più adeguati per la nostra specialità.

E' una brutta giornata per la specialità della nostra Regione. Il giudizio è di Daniele Galasso (FI) che ha aggiunto: siamo sempre soccombenti, anche quando abbiamo ragione, cominciamo a dire di no e la Commissione europea ricorra pure alla Corte di Giustizia, vedremo come andrà a finire. A suo giudizio l'esito non è poi così scontato.

Il Friuli Venezia Giulia è l'unica Regione in Italia che ha esercitato la sua autonomia in questa specifica materia intervenendo, anche in virtù della sua specialità, nel processo discendente delle politiche comunitarie. Così facendo, ha sottolineato l'assessore Franco Iacop, si è posta come capofila tra le Regioni italiane. Correttamente la legge comunitaria mette oggi al sicuro la Regione rispetto alla procedura di infrazione avviata dalla Commissione europea, apre il confronto sulla materia degli appalti e dà una risposta sulla necessità di mette in garanzia e sicurezza anche le stazioni appaltanti.

(segue)