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CR: 30° terremoto a Gemona, Biasutti (5)

04.05.2006
18:48
(ACON) Gemona, 04 mag - RC - Il riconoscimento della ricostruzione c'è già stato, a tutti i livelli, ma qui si dà corpo realmente al "modello Friuli". Così Adriano Biasutti per l'Associazione consiglieri regionali e già assessore alla Ricostruzione nonché presidente di Giunta.

A palazzo Belgrado (sede della Provincia di Udine), incontrammo Francesco Cossiga quale ministro degli Esteri - ha rammentato Biasutti - che ci disse che dovevamo passare dalle tende alle case. Fu una sollecitazione violenta, che ci fece capire quale era la direzione di marcia. In realtà ci furono due emergenze: la fase della Regione, degli enti locali e di quanti hanno lavorato, poi la fase della ricostruzione. La prima fu rapida, con la legge 17 per riparare le case, ma a settembre la grande seconda scossa ci fece capire che l'emergenza vera era l'altra: ricostruire le case.

Avevamo capito che bisognava prendere le cose sul serio. Il tentativo di razionalizzare creando una grande Udine e una grande Pordenone fu rigettata subito. Solo con l'autonomia potevamo risolvere i nostri problemi, e questo lo aveva capito il nostro referente, Aldo Moro.

Scattò una solidarietà immensa, sin anche da oltre Oceano (dal Canada agli Stati Uniti all'Australia) - ha proseguito Biasutti. Bisognava però quantificare il danno, i sindaci furono bravi e non ci furono risse, ci fu la Commissione speciale, la Segreteria generale straordinaria, nacquero la programmazione e gli appalti accorpati, la vera ricostruzione cominciò nel '78.

L'ex presidente ha quindi concluso rammentando l'intesa politica che non mancò tra i diversi Gruppi e le strutture straordinarie che furono create.

(segue)