CR: 30° terremoto a Gemona, Biasutti (5)
(ACON) Gemona, 04 mag - RC - Il riconoscimento della
ricostruzione c'è già stato, a tutti i livelli, ma qui si dà
corpo realmente al "modello Friuli". Così Adriano Biasutti per
l'Associazione consiglieri regionali e già assessore alla
Ricostruzione nonché presidente di Giunta.
A palazzo Belgrado (sede della Provincia di Udine), incontrammo
Francesco Cossiga quale ministro degli Esteri - ha rammentato
Biasutti - che ci disse che dovevamo passare dalle tende alle
case. Fu una sollecitazione violenta, che ci fece capire quale
era la direzione di marcia. In realtà ci furono due emergenze: la
fase della Regione, degli enti locali e di quanti hanno lavorato,
poi la fase della ricostruzione. La prima fu rapida, con la legge
17 per riparare le case, ma a settembre la grande seconda scossa
ci fece capire che l'emergenza vera era l'altra: ricostruire le
case.
Avevamo capito che bisognava prendere le cose sul serio. Il
tentativo di razionalizzare creando una grande Udine e una grande
Pordenone fu rigettata subito. Solo con l'autonomia potevamo
risolvere i nostri problemi, e questo lo aveva capito il nostro
referente, Aldo Moro.
Scattò una solidarietà immensa, sin anche da oltre Oceano (dal
Canada agli Stati Uniti all'Australia) - ha proseguito Biasutti.
Bisognava però quantificare il danno, i sindaci furono bravi e
non ci furono risse, ci fu la Commissione speciale, la Segreteria
generale straordinaria, nacquero la programmazione e gli appalti
accorpati, la vera ricostruzione cominciò nel '78.
L'ex presidente ha quindi concluso rammentando l'intesa politica
che non mancò tra i diversi Gruppi e le strutture straordinarie
che furono create.
(segue)