CR: 30° terremoto a Gemona, segue intervento Illy (10)
(ACON) Gemona, 04 mag - AB - Da ciò, ha proseguito Illy, è nata
la volontà di ripristinare tutto come era e dove era, affinché
gli abitanti non perdessero la memoria del passato e le loro
radici.
Evidenziando come nella ricostruzione siano state applicate le
più moderne tecniche antisismiche per evitare che in futuro
possano ripetersi simili distruzioni, Illy ha quindi affermato
che il terremoto è stato un "caso esemplare di federalismo
solidale" e che la riforma delle Autonomie locali, recentemente
approvata dal Consiglio regionale, si riallaccia a quella
esperienza. Con essa si attua un sistema federale all'interno
della Regione secondo i principi costituzionali di sussidiarietà,
autonomia e adeguatezza. Agli enti più vicini ai cittadini sono
assegnate competenze, ma anche risorse e responsabilità
finanziarie adeguate, attraverso la compartecipazione diretta a
una quota dei tributi riscossi sul loro territorio.
L'esperienza del terremoto ci ha lasciato un'altra fondamentale
eredità, ha detto Illy: il volontariato della Protezione civile.
Se oggi alle associazioni di volontariato è riconosciuto nella
legislazione della Protezione civile un importante ruolo centrale
come struttura operativa nazionale con ampi e diversificati
compiti, lo si deve ancora una volta al Friuli.
Dopo aver ricordato l'opera svolta dall'allora presidente della
Giunta regionale Antonio Comelli e il meritevole ruolo ricoperto
dall'on. Zamberletti, Illy ha inteso riconoscere come
l'esperienza del terremoto abbia mostrato un Friuli fedele alla
sua vocazione storica, ai valori di lingua, di cultura, di
tradizione, di costume, di storia, di civiltà italica, slovena e
tedesca.
Il presidente della Regione non ha trascurato un passaggio
riferito allo sviluppo economico e sociale del Friuli, al
cambiamento favorito dalla realizzazione di numerose opere
infrastrutturali, specie nel settore della viabilità,
all'inversione di tendenza di una regione che da terra di
emigrazione è diventata terra di immigrazione.
Il Friuli avrà un futuro di sempre maggiore progresso, ha
sottolineato Illy, se saprà aprirsi a una dimensione europea e
internazionale, unendo popoli e uomini nel segno dell'unità di
questi ideali.
Dopo aver affermato che il ricordo di chi non è più tra noi vive
nei nostri cuori, è presente nell'universo e ascolta il nostro
grazie, Illy ha voluto concludere il suo intervento associandosi
alle parole dell'Arcivescovo Emerito di Udine mons. Battisti: "Un
popolo non muore perché crollano le case; un popolo è vivo fino a
che sono vivi i valori morali e religiosi che ne costituiscono
l'anima".
(segue)