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CR: 30° terremoto a Gemona, segue intervento Illy (10)

04.05.2006
19:49
(ACON) Gemona, 04 mag - AB - Da ciò, ha proseguito Illy, è nata la volontà di ripristinare tutto come era e dove era, affinché gli abitanti non perdessero la memoria del passato e le loro radici.

Evidenziando come nella ricostruzione siano state applicate le più moderne tecniche antisismiche per evitare che in futuro possano ripetersi simili distruzioni, Illy ha quindi affermato che il terremoto è stato un "caso esemplare di federalismo solidale" e che la riforma delle Autonomie locali, recentemente approvata dal Consiglio regionale, si riallaccia a quella esperienza. Con essa si attua un sistema federale all'interno della Regione secondo i principi costituzionali di sussidiarietà, autonomia e adeguatezza. Agli enti più vicini ai cittadini sono assegnate competenze, ma anche risorse e responsabilità finanziarie adeguate, attraverso la compartecipazione diretta a una quota dei tributi riscossi sul loro territorio.

L'esperienza del terremoto ci ha lasciato un'altra fondamentale eredità, ha detto Illy: il volontariato della Protezione civile. Se oggi alle associazioni di volontariato è riconosciuto nella legislazione della Protezione civile un importante ruolo centrale come struttura operativa nazionale con ampi e diversificati compiti, lo si deve ancora una volta al Friuli.

Dopo aver ricordato l'opera svolta dall'allora presidente della Giunta regionale Antonio Comelli e il meritevole ruolo ricoperto dall'on. Zamberletti, Illy ha inteso riconoscere come l'esperienza del terremoto abbia mostrato un Friuli fedele alla sua vocazione storica, ai valori di lingua, di cultura, di tradizione, di costume, di storia, di civiltà italica, slovena e tedesca.

Il presidente della Regione non ha trascurato un passaggio riferito allo sviluppo economico e sociale del Friuli, al cambiamento favorito dalla realizzazione di numerose opere infrastrutturali, specie nel settore della viabilità, all'inversione di tendenza di una regione che da terra di emigrazione è diventata terra di immigrazione.

Il Friuli avrà un futuro di sempre maggiore progresso, ha sottolineato Illy, se saprà aprirsi a una dimensione europea e internazionale, unendo popoli e uomini nel segno dell'unità di questi ideali.

Dopo aver affermato che il ricordo di chi non è più tra noi vive nei nostri cuori, è presente nell'universo e ascolta il nostro grazie, Illy ha voluto concludere il suo intervento associandosi alle parole dell'Arcivescovo Emerito di Udine mons. Battisti: "Un popolo non muore perché crollano le case; un popolo è vivo fino a che sono vivi i valori morali e religiosi che ne costituiscono l'anima".

(segue)