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IV Comm: piano regionale rifiuti speciali e pericolosi (1)

09.05.2006
13:43
(ACON) Trieste, 09 mag - AB - Il piano regionale di gestione dei rifiuti speciali non pericolosi, speciali pericolosi e urbani pericolosi è stato presentato dalla IV Commissione consiliare, presieduta da Uberto Fortuna Drossi (Citt), dal vicepresidente della Giunta Gianfranco Moretton, piano che alla fine ha ottenuto il parere favorevole con i sì della maggioranza (DS, Margherita, Cittadini, Rifondazione e Verdi), contraria Alleanza Nazionale, astenuti Forza Italia e Lega Nord.

Il piano, così Moretton, analizza la produzione, la gestione e i flussi dei rifiuti urbani pericolosi con una valutazione del sistema impiantistico regionale e definisce i criteri per la localizzazione delle aree idonee per la realizzazione di eventuali futuri impianti di trattamento rifiuti. Sono anche focalizzati gli interventi necessari per raggiungere gli obiettivi fissati e previsti dalla normativa e dallo stesso piano, ovvero le strategie, le politiche e alcuni strumenti d'azione.

E' stata l'Arpa, ha ricordato Moretton, a ricevere l'incarico di predisporre il piano. Per la sua realizzazione si è scelto di indagare e di approfondire con analisi dettagliate le pressioni più rilevanti in termini di quantità di rifiuti prodotti, facendo emergere un quadro di sintesi che rispecchia il reale contesto economico produttivo regionale, analizzando singoli settori, dalla carta al legno, dal metalmeccanico all'edile. Il quadro è stato completato con l'analisi della gestione dei rifiuti e sono stati aggiunti particolari approfondimenti in caso di singoli andamenti anomali e per particolari categorie di rifiuti.

Per quel che riguarda i rifiuti non pericolosi e pericolosi, lo scenario che ne emerge non è di particolare criticità. Diversamente da quanto accade per i rifiuti urbani, infatti, è il mercato - oltre alla normativa - a determinare l'evoluzione del sistema di gestione e la nascita di nuovi impianti di trattamento è legata al recepimento delle norme, ma anche alla convenienza economica.

Per promuovere la riduzione dei rifiuti e della loro pericolosità, ha rilevato Moretton, si è puntato sull'introduzione degli strumenti volontari promossi dalla Comunità europea come i sistemi di certificazione EMAS e l'introduzione delle migliori tecniche disponibili elaborate per gli IPPC (autorizzazione ambientale integrata).

(segue)

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