UDC: Molinaro e Fasan, no a una legge per genitori bisognosi
(ACON) Trieste, 17 mag - COM/MPB - "E' un progetto che non
risponde alle aspettative delle famiglie del Friuli Venezia
Giulia, ma solo ad una priorità, la coesione della maggioranza di
Intesa Democratica, raggiunta e mantenuta al prezzo di continui
compromessi al ribasso. Ancora una volta gli interessi di una
parte sono stati anteposti a quelli generali del quasi mezzo
milione di famiglie del Friuli Venezia Giulia. Da ciò un voto
decisamente contrario da parte dell'UDC".
Lo precisano i consiglieri regionali Roberto Molinaro e Gina
Fasan margine dell'avvenuta approvazione del progetto di legge
regionale per la famiglia.
"Si è voluto innanzitutto mantenere un'incertezza nei destinatari
del progetto, parlando surrettiziamente di genitori - precisano i
consiglieri centristi - avendo l'intendimento dichiarato di
mettere sullo stesso piano la famiglia tradizionale fondata sul
matrimonio e le coppie di fatto e senza nessun riconoscimento per
la famiglia quale soggetto sociale. E', questa, una palese
ingiustizia, poiché si vogliono trattare allo stesso modo
situazioni diverse.
"L'impianto generale della legge è decisamente assistenziale -
precisano ancora i consiglieri Molinaro e Fasan - con gli
interventi economici per le gestanti e l'assegno a sostegno della
funzione educativa dei genitori collocato nell'ambito del reddito
base di cittadinanza, strumento previsto dalla legge regionale
sul welfare per combattere la povertà e l'esclusione sociale.
Appartengono all'assistenza anche i momenti di programmazione
locale, i Piani di Zona ed altri interventi quali i prestiti, da
concedere alle persone bisognose.
"Mancano fondamentali interventi di sostegno e promozione per le
famiglie in formazione e per le giovani coppie, per le famiglie
numerose con tre e più figli - sottolineano ancora gli esponenti
regionali centristi - mentre altri interventi previsti sono
decisamente inaccettabili, come quelli di affidamento ai
consultori dell'educazione sessuale per i minori, senza alcuna
considerazione per la famiglia come il subordinare il sostegno ai
progetti di autorganizzazione della famiglia al controllo
pubblico, attraverso i Piani di Zona e i Piani di Attività
Territoriale delle Aziende dei servizi sanitari.
"A tutto ciò si aggiunga che è mancata ancora la individuazione
delle risorse finanziarie disponibili - concludono Molinaro e
Fasan - mettendo definitivamente in discussione la validità ed
utilità di una legge sbagliata e lontana dagli interessi delle
famiglie che risiedono in Friuli Venezia Giulia".