UDC: Molinaro e Salvador, critiche a Governo Prodi
(ACON) Trieste, 19 mag - COM/AB - I consiglieri regionali
dell'UDC Roberto Molinaro e Maurizio Salvador, componenti della V
Commissione consiliare, hanno emesso la seguente nota in merito
ai primi atti del Governo Prodi.
"Tra gli esponenti nostrani della sinistra-centro, molti, come si
conviene data la comune appartenenza, hanno espresso vivo
apprezzamento per l'avvenuto varo del Governo Prodi e per la sua
composizione che, solo un cieco non potrebbe vedere, non è stata
certamente generosa con il Friuli Venezia Giulia perché, in
termini di peso reale, senza nulla togliere alla capacità dei
nominati, due sottosegretari di prima nomina non valgono
certamente un ministro, seppur senza portafoglio. Francamente non
ci eravamo meravigliati, perché conoscevamo da che pulpito erano
arrivate le promesse e avevamo solo constatato che, per adesso,
il presidente Illy a Roma conta davvero poco".
"Avevamo anche registrato - aggiungono i due consiglieri dell'UDC
- in questo peana collettivo che certamente vuole essere una
liberazione, almeno temporanea, dal peso del pessimo risultato
elettorale conseguito dalla sinistra-centro in Friuli Venezia
Giulia, da quegli stessi esponenti parole di apprezzamento per il
neoministro degli affari regionali 'che certamente sa ascoltare e
comprendere' e conoscendo la frequentazione familiare della
neoministra Lanzillotta (è moglie del 'padre' del decentramento
italiano, l'ex ministro Bassanini) quasi ci avevamo creduto".
"Ma Prodi, come spesso gli è accaduto, ha rovinato tutto già nel
suo secondo atto di governo, le dichiarazioni programmatiche rese
di fronte al Senato. In diciotto pagine di intervento non una
volta ha ricordato il ruolo e le aspettative delle autonomie
differenziate, ovvero delle Regioni a Statuto speciale tra le
quali anche il Friuli Venezia Giulia. La strategia per affrontare
le questioni istituzionali, al di là del no scontato al
referendum sulla riforma costituzionale che si terrà a fine
giugno, lascia allibiti per il semplicismo: "Il Governo avrà
perciò il compito di ristabilire un equilibrio istituzionale tra
Stato, Regioni, Città metropolitane, Province, Comuni e Comunità
montane per affrontare unitariamente le sfide del riordino
istituzionale e del rilancio economico". Non emerge nessun
progetto, e forse l'eterogeneità dell'Unione davvero non lo
consente, ma soprattutto di fronte a una complessità vera del
sistema istituzionale italiano non vi è alcuna considerazione
delle specificità, tutto è ricondotto alle vecchie categorie del
Nord e del Sud, inadeguate a rappresentare un pluralismo anche
istituzionale nel terzo millennio".
"Il termine federalismo, neppure come aggettivo, ha trovato posto
nella lunga esposizione del presidente Prodi. Se pensiamo che
sarà questa maggioranza parlamentare e questo Governo a dover
affrontare la questione dell'approvazione del nostro Statuto
regionale, c'è veramente poco da stare allegri".
"Per noi del Friuli Venezia Giulia - concludono Molinaro e
Salvador - se aggiungiamo che nelle dichiarazioni non c'è traccia
di un impegno verso l'allargamento dell'Unione europea nei
Balcani, mentre si parla diffusamente di Mediterraneo, di
continente latino-americano e di Paesi poveri e se constatiamo
che per le grandi infrastrutture transeuropee, il Corridoio 5 tra
questi, non si va oltre una generica affermazione di continuità,
il rapporto con il nuovo Governo sarà tutto in salita, con buona
pace di tutti quelli che aspettavano una nuova stagione con il
Governo amico".