CR: legge famiglia: la discussione generale (5)
(ACON) Trieste, 08 giu - MPB - Questa legge è un tradimento
delle nostre aspettative - ha affermato il consigliere Roberto
Molinaro (UDC) aprendo le dichiarazioni di voto - perché il
taglio a favore della genitorialità che non ha consentito
riconsiderare l'elemento principale, ovvero la famiglia quale
soggetto sociale con un ruolo assunto verso la società con il
matrimonio.
Per Bruna Zorzini (PDCI) la legge è positiva perché pur
accostandoci in modi diversi al problema siamo riusciti a dare un
contributo alla genitorialità senza discriminazioni e a coniugare
i diritti collettivi della famiglia e quelli dei suoi membri.
Luigi Ferone (Part.Pens) ha posto l'accento sul calo delle
nascite e ha apprezzato in particolar la Carta famiglia che
consente riandare incontro alle esigenze di coppie e singoli.
Luca Ciriani (AN) ha espresso giudizio negativo su una legge che
avrebbe potuto trovar posto nel provvedimento sul welfare. La
maggioranza ha sacrificato la tutela della famiglia sull'altare
dell'esigenza dei problemi interni. Il dibattito non ha prodotto
novità, ha commentato, e il dato politico evidente è che siamo
stati chiamati a discutere cosa sia la famiglia e degli
interventi per essa, quando l'escamotage furbesco sulla
genitorialità ribalta il problema ed evita di parlare della
famiglia.
Pio De Angelis (PRC) ha respinto le accuse di una legge non
bipartisan sulla famiglia, e ha sottolineato l'impossibilità di
trovar sintesi con chi ha una visione della società definita, se
non arcaica, presociale. Non si devono trovare vincitori o vinti
in questo testo: a vincere saranno i genitori che potranno
trovare benefici con questa legge.
Pietro Colussi (Citt) ricordando le teorizzazioni sulla morte
della famiglia che però non corrispondono ala realtà, ha
sottolineato che nel fare la legge si è fotografato l'esistente e
se ne è tenuto conto, pensando ai diritti dei cittadini sposati e
non. Considerando la genitorialità abbiamo evitato di fare una
legge sulla famiglia ma l'abbiamo fatta per tutti suoi
componenti.
Isidoro Gottardo (FI) ricordando il manifesto di 5 anni fa "non a
chi fa figli, ma per chi ha figli", ha sottolineato che rispetto
ad allora non è certo cambiato l'atteggiamento di sostegno ai
figli venuti al mondo. Il punto da cui siamo partiti è però
quello di una scelta e di un atto di responsabilità, il
matrimonio, che non si incentiva e non si può comprare. La nostra
visione è molto diversa da altri, ha detto esprimendo disaccordo
a considerare nel principio di sussidiarietà la famiglia comunque
intesa.
(segue)