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Dichiarazione presidente Tesini su decreto Bersani

06.07.2006
16:33
(ACON) Trieste, 06 lug - COM/AB - Il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Alessandro Tesini, in riferimento al decreto legge recante disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché interventi in materia di entrate e di contrasto all'evasione fiscale, ha dichiarato quanto segue:

"Le norme contenute nel decreto legge recentemente emanato dal Governo per il rilancio economico e sociale contengono disposizioni che incidono sensibilmente in materie quali il commercio, l'artigianato, il trasporto pubblico locale, le professioni e la tutela della salute che riguardano senz'altro la potestà regionale: le prime tre coinvolgono la potestà esclusiva della Regione, le ultime due attengono alla potestà concorrente.

Se è dunque ovvio porsi il quesito dell'immediata applicabilità in regione di tali disposizioni, è comunque opportuno svolgere alcune riflessioni che consentono di delimitare la portata dell'intervento statale.

Ancor prima dei dovuti approfondimenti tecnici, una prima lettura permette, infatti, di osservare che alcune disposizioni liberalizzatici, sono già state anticipate dalla legislazione della Regione. Si pensi a tale proposito sia alla disciplina regionale sulla panificazione, sia al trasporto pubblico locale, che è stato disciplinato con legge regionale che prevede il meccanismo della gara per l'affidamento del servizio pubblico. Queste normative saranno oggetto di attenta valutazione diretta a verificare se vi sia un reale contrasto con la normativa statale, poiché solo in tale caso quest'ultima verrà applicata in Regione.

Va detto, poi, che le norme sulla concorrenza nel commercio, per espressa previsione del decreto legge, dovranno essere attuate dalle Regioni entro l'1 gennaio 2007, mentre la normativa diretta a liberalizzare il servizio taxi è diretta a regolare situazioni eccezionali e temporanee coinvolgendo la discrezionalità dei Comuni secondo criteri-guida che, però, non sono stati ancora individuati.

Si aggiunge infine la considerazione che la potestà statale in materia di tutela della concorrenza potrebbe in diversi casi prevalere sulle potestà della Regione, va temperata dal fatto che il testo del decreto legge deve superare il vaglio delle Camere nel momento della conversione e per tale ragione non può essere considerato definitivo".