CR: mozione solidarietà al Veneto, dibattito (7)
(ACON) Trieste, 26 lug - RC - L'UDC non prenderà parte alla
votazione della mozione Gottardo - così Maurizio Salvador -
perché non siamo d'accordo nello svilire in questo modo la nostra
specialità. E poi non crediamo che il governatore Galan abbia
bisogno di noi per risolvere i suoi problemi con i paesi come
Cinto Caomaggiore che vogliono lasciare il Veneto. Ci sono tante
tematiche in ballo, non possono ridursi ad una presunta richiesta
di autonomia.
Spirito condivisibile, invece, per Bruno Zvech (DS). Non
carichiamoci di competenze e che non abbiamo, ma esercitiamo
tutte quelle che abbiamo - ha detto. Credo che possiamo accordare
la nostra Assemblea con quella del Veneto magari attraverso le
Commissioni consiliari. Più che di solidarietà, si tratta di
costruire un processo fruttuoso per l'Euroregione; dare più
competenze al Veneto significa dare più forza al Friuli Venezia
Giulia.
Più che solidarietà per l'autonomia al Veneto - ha ripreso
Giancarlo Tonutti (Margh) - potremmo dire che il Nord-Est ha
bisogno di più autonomia per il suo sviluppo; se vogliamo sia
terra di popoli non può che essere aperto ai popoli contermini. A
noi conviene che il Veneto sia una Regione autonoma.
Antonio Martini (Margh), dopo essersi detto dispiaciuto che la
commissione Stato/Regione sarà presieduta da un tecnico, ha
sostenuto l'iniziativa. Per lui, il discorso va affrontato con
uno spazio meno ansimante e marginale, e ciò non vuol dire
rimangiarsi la nostra specialità. L'iniziativa dell'Euroregione è
una sfida che va fatta; forse solo Sicilia e Bolzano riescono a
difendere da soli la specialità.
Roberto Asquini (FI) ha rimarcato le ragioni della mozione del
suo Gruppo e ha focalizzato la questione del federalismo fiscale.
Paolo Panontin (Misto) ha detto che i colleghi di FI dovrebbero
documentarsi prima di scrivere certe mozioni perché il presidente
Galan, che è del loro partito, ha per primo preso in giro, a suo
tempo, le istituzioni. Dovremmo difendere le istanze della
popolazione di Cinto - ha aggiunto - prescindendo dalla cartina
geografica, perché in teoria questo è quanto anche FI ha sempre
difeso, ovvero la libertà dei popoli e non il volere di una sola
persona.
Mirko Spacapan (Margh) ha posto due questioni: come mai FI in
questo momento solleva la questione che il Governo di Roma
approvi il nuovo Statuto sapendo che, la scorsa legislatura, non
si è impegnata a farlo approvare; secondo, il tema dell'autonomia
è troppo importante per attuarlo con una mozione. Riconoscendo
autonomia anche al Veneto non vorrebbe si perdesse l'importanza
dell'autonomia della nostra Regione, fondata sulla presenza delle
minoranze etniche.
Per Alessandra Guerra (LN), il presidente Illy si dimentica che
guida una Regione a Statuto speciale. Il problema del federalismo
rimane oggi come ieri, anzi è sempre più forte, solo che invece
di restare unitario in tutta Italia, si presenta frammentato
nelle singole Regioni. Bisogna far rifunzionare la Paritetica,
unica che può portare il federalismo. Noi per il Veneto siamo una
chimera lontana per motivi economici e non di entità culturali;
abbiamo privilegi che devono essere tutti. Sì alla mozione di FI,
ma anche ai voleri dei Comuni come Cinto.
Fulvio Follegot (LN) ha ricordato di aver firmato l'ordine del
giorno che chiedeva l'annessione di Cinto Caomaggiore al Friuli
Venezia Giulia. Chiaro che il Veneto ha necessità di maggiore
autonomia e trasferimento di competenze, che poi sono quelle che
anche il FVG ha chiesto, e con le competenze anche maggiori
risorse - ha detto. Perciò da parte nostra sì alla mozione.
I lavori riprenderanno alle 14.40.
(segue)