CR: ddl riordino fondiario, relatore Gerolin (11)
(ACON) Trieste, 27 lug - MPB - Per Daniele Gerolin (Margh),
relatore di maggioranza del ddl sulla razionalizzazione fondiaria
e la promozione dell'attività agricola in aree montane, ovvero in
un'area che rappresenta la metà del territorio regionale, la
riforma affronta il nodo cruciale della strutturazione fondiaria,
poiché carenza di investimenti infrastrutturali e polverizzazione
della proprietà fondiaria sono fra le maggiori cause
dell'abbandono delle aree montane dove assumono caratteristiche
di vera e propria "patologia fondiaria". Le conseguenze negative,
oltre all'abbandono, sono la riduzione delle attività economiche
in generale e della qualità dell'ambiente.
La razionalizzazione fondiaria è solo un primo tassello del
mosaico.
La ricomposizione delle proprietà, secondo il testo, avverrà
quanto più possibile su base volontaria e per questo motivo è
previsto che per l'iniziativa privata debba esserci l'adesione di
un numero di proprietari che rappresentino almeno il 60% della
superficie e, in base all'imponibile catastale, almeno il 60% del
valore delle aree. Qualora l'iniziativa derivi dai Comuni o delle
Comunità montane, a garanzia di massima condivisione
dell'intervento, è previsto il voto favorevole del suo Organo
competente ad esprimersi.
Si punta a semplificare l'iter amministrativo di approvazione dei
piani rispetto al percorso stabilito dalla norma nazionale, ma
nel contempo si è incrementato il coinvolgimento dei soggetti
interessati durante le varie fasi del procedimento. Una duplice
modalità di intervento che garantisce il rispetto della volontà
dei privati e, nello stesso tempo, assegna agli Enti locali gli
strumenti per avviare il processo di accorpamento delle
proprietà.
Per dare impulso al processo di ricomposizione, è previsto
l'impegno della Regione al finanziamento dei piani di
razionalizzazione fondiaria e dei piani di insediamento
produttivo agricolo. Questi ultimi strumenti di pianificazione
comunale sono un'autentica novità, del tutto simili ai piani di
insediamento artigianali, industriali e commerciali ed hanno lo
scopo fondamentale di regolamentare localmente lo sviluppo
agricolo.
A Comuni e Comunità Montane sono forniti nuovi strumenti per
creare le condizioni per lo sviluppo (costituzione di consorzi di
proprietari, piani di insediamento produttivo agricolo,
costituzione di imprese agricole funzionali e negozi di
accertamento dell'usucapione) assegnando ad essi la possibilità
di acquistare e vendere i terreni agricoli da destinare alla
costituzione di imprese agricole funzionali, alla costituzione di
compendi unici, alla conservazione dell'integrità del terreno
aziendale agricolo qualora espropriati a causa della
realizzazione di piani industriali o artigianali. Per tali
operazioni è previsto che Comuni e Comunità montane possano anche
avvalersi di società a prevalente partecipazione pubblica.
(segue)