Tesini a presentazione libro "Lingue minoritarie e unità europea"
(ACON) Trieste, 10 ott - MPB - A 25 anni dall'approvazione da
parte del Parlamento europeo della risoluzione su una Carta delle
lingue e culture regionali e una Carta dei diritti delle
minoranze etniche, appare utile una ricontestualizzazione di
quell'atto che ha costituito un punto di svolta e di riferimento,
per poter meglio cogliere i nuovi elementi e variabili, in
funzione del nuovo modo di operare per l'integrazione e l'unità
europea.
Così il presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini alla
presentazione, a Trieste, nella sala Tiziano Tessitori della sede
consiliare, del libro "Lingue minoritarie e unità europea. La
Carta di Strasburgo del 1981" di Marco Stolfo, edito da Franco
Angeli, che dà il via alle iniziative che il Consiglio regionale,
assieme a Università di Udine, Cirf e Centro internazionale sul
pluriliguismo, ha promosso per celebrare questo anniversario:
oltre al libro, un convegno e una mostra, all'università di Udine
su quella che è anche conosciuta come la prima risoluzione Arfè,
dal nome dell'eurodeputato socialista italiano Gaetano Arfè che
ne fu il relatore, e che costituisce la prima significativa presa
di posizione sulla questione da parte di un organo comunitario.
Tesini, sottolineando l'affinità tra le finalità della
risoluzione e il profilo culturale e politico e l'impegno
istituzionale della nostra regione, ha evidenziato l'importanza
d'una ricognizione a tutto campo per meglio comprendere quanto è
stato fatto e quanto ancora resti da fare.
La ricerca, infatti - come ha commentato il presidente dell'IUIES
di Gorizia, Alberto Gasparini, nel presentare l'opera - affronta
a 360 gradi il rapporto tra tutela delle lingue minoritarie e
integrazione europea, toccando concetti chiave - dalle
definizioni di minoranza, minoranza etnica, minoranza
linguistica, lingua minoritaria, alle nozioni di tutela e diritti
- e analizzando in modo molto articolato la situazione delle
minoranze linguistiche presenti in ciascuno degli Stati membri
della comunità europea.
E se importante è andare avanti nel confronto, in considerazione
del fatto che l'integrazione è per rendere l'Europa più
competitiva, e che ciò sottintende un processo di cessione di
sovranità, Tesini ha affermato l'importanza di una forte
dimensione locale intesa in senso lato ma anche sotto il profilo
culturale e linguistico, non trascurando quanto deriva dai
processi delle immigrazioni.
I dati presi in considerazione dall'analisi di Stolfo riguardano
la diffusione e l'uso delle lingue, le forme di riconoscimento e
tutela messe in atto a livello statale e internazionale, i
soggetti (associazioni, movimenti, partiti) che esprimono le
istanze delle minoranze. Lo studio, inoltre, sottolinea il ruolo
delle minoranze nella definizione della crisi dello stato
nazionale: essa, promuovendo una riorganizzazione complessiva del
potere a favore sia delle istituzioni europee che delle comunità
territoriali substatali, costituisce un fattore determinante del
processo di integrazione continentale.
(immagini alle tv)