VI Comm: visita a castellieri e tumuli in Friuli
(ACON) Sedegliano, 17 ott - RC - L'8 ottobre 2005 è stata
stipulata una convenzione triennale tra i Comuni di Sedegliano
(capofila del progetto), Aiello del Friuli, Basiliano, Castions
di Strada, Coseano, Flaibano, Lestizza, Mereto di Tomba, Pozzuolo
del Friuli e Rive d'Arcano, ai quali a gennaio si unirà Codroipo,
con lo scopo di attuare il progetto "Protostoria della media
pianura friulana". La finalità principale è la promozione della
salvaguardia e dello studio delle strutture monumentali del
periodo 2000-500 avanti Cristo, quali i tumuli (collinette
artificiali poste sopra tombe preromane) e i castellieri
(insediamenti fortificati) conservati in questi territori, e
assicurare continuità allo studio dell'età del ferro e del bronzo
in Friuli. A novembre, una nuova collaborazione scientifica
sottoscritta anche da questi Comuni ha così sostituito quella
bilaterale, siglata nel 2003, tra Sovrintendenza per i Beni
archeologici e Università di Udine.
I primi scavi, però, hanno spiegato i rappresentanti dei Comuni
aderenti alla convenzione nonché le professoresse dell'Ateneo
udinese Paola Càssola Guida e Susi Corazza ai consiglieri della
VI Commissione del Consiglio regionale, in visita conoscitiva ai
castellieri e ai tumuli di Variano di Brasiliano, Mereto di Tomba
e Sedegliano, iniziarono già nel 1997 proprio a Variano, anche se
è dell'estate del '73 l'esplorazione di una necropoli della prima
età del ferro a S. Vito al Tagliamento che diede l'avvio agli
scavi preistorici in Friuli.
L'appuntamento è stato utilizzato dai partecipanti per apprendere
in dettaglio come poteva essere la vita nella pianura friulana
4000-3000 anni fa, ma anche lo stato dei meticolosi lavori di
scavo nei tanti siti di interesse archeologico presenti in
regione, i più noti sono quello di Sedegliano e di S. Osvaldo,
alle porte di Udine. Tra le novità che gli scavi hanno
dimostrato, ad esempio - hanno reso noto le due professoresse - è
che la vita su questo territorio è iniziata prima di quanto si
credesse, con abitati fortificati paragonabili ai più antichi
insediamenti dell'Italia padana e del territorio
carsico-istriano.
La visita della VI Commissione a Variano ha posto l'accento sui
due castellieri presenti nella piana oggi utilizzata per le
manifestazioni: quello datato 1200-1100 anni fa quando si sentì
l'esigenza di spianare il colle e allargare il villaggio, e
quello costruito 300 anni prima. A Mereto di Tomba, invece, si
spera che gli scavi del tumulo iniziati tre mesi fa portino alla
luce una tomba e l'area, oggi privata, possa diventare a gestione
pubblica ed essere sfruttata a scopi turistici. Non è certo cosa
sarà della terra rimossa, ma si spera possa accadere come per S.
Ovaldo dove, dopo anni di attesa, stanno per arrivare i fondi per
ricostruire il tumulo com'era, ma cavo all'interno per permettere
che la tomba sia visitabile soprattutto a scopo didattico. A
Sedegliano la particolarità sta nelle tombe ritrovate all'entrata
del castelliere, oltre alle sue notevoli dimensioni e
fortificazioni.
Le idee sono molte - non hanno nascosto i sindaci e gli assessori
coinvolti - ma c'è bisogno di fondi per questa che potrebbe
essere la giusta valorizzazione dei percorsi archeologici del
Friuli Venezia Giulia. L'idea è di creare un "Archeoparco" che
vada dalla ricerca scientifica all'attività didattica, preveda
una rete informatica tra i Comuni, con l'Università gestore dei
dati scientifici, ma anche la pianificazione della gestione delle
opere a verde, la formazione degli addetti al sistema,
segnaletica stradale turistica, pubblicazioni e pubblicità del
progetto.
(immagini alle tv)