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VI Comm: visita a castellieri e tumuli in Friuli

17.10.2006
15:52
(ACON) Sedegliano, 17 ott - RC - L'8 ottobre 2005 è stata stipulata una convenzione triennale tra i Comuni di Sedegliano (capofila del progetto), Aiello del Friuli, Basiliano, Castions di Strada, Coseano, Flaibano, Lestizza, Mereto di Tomba, Pozzuolo del Friuli e Rive d'Arcano, ai quali a gennaio si unirà Codroipo, con lo scopo di attuare il progetto "Protostoria della media pianura friulana". La finalità principale è la promozione della salvaguardia e dello studio delle strutture monumentali del periodo 2000-500 avanti Cristo, quali i tumuli (collinette artificiali poste sopra tombe preromane) e i castellieri (insediamenti fortificati) conservati in questi territori, e assicurare continuità allo studio dell'età del ferro e del bronzo in Friuli. A novembre, una nuova collaborazione scientifica sottoscritta anche da questi Comuni ha così sostituito quella bilaterale, siglata nel 2003, tra Sovrintendenza per i Beni archeologici e Università di Udine.

I primi scavi, però, hanno spiegato i rappresentanti dei Comuni aderenti alla convenzione nonché le professoresse dell'Ateneo udinese Paola Càssola Guida e Susi Corazza ai consiglieri della VI Commissione del Consiglio regionale, in visita conoscitiva ai castellieri e ai tumuli di Variano di Brasiliano, Mereto di Tomba e Sedegliano, iniziarono già nel 1997 proprio a Variano, anche se è dell'estate del '73 l'esplorazione di una necropoli della prima età del ferro a S. Vito al Tagliamento che diede l'avvio agli scavi preistorici in Friuli.

L'appuntamento è stato utilizzato dai partecipanti per apprendere in dettaglio come poteva essere la vita nella pianura friulana 4000-3000 anni fa, ma anche lo stato dei meticolosi lavori di scavo nei tanti siti di interesse archeologico presenti in regione, i più noti sono quello di Sedegliano e di S. Osvaldo, alle porte di Udine. Tra le novità che gli scavi hanno dimostrato, ad esempio - hanno reso noto le due professoresse - è che la vita su questo territorio è iniziata prima di quanto si credesse, con abitati fortificati paragonabili ai più antichi insediamenti dell'Italia padana e del territorio carsico-istriano.

La visita della VI Commissione a Variano ha posto l'accento sui due castellieri presenti nella piana oggi utilizzata per le manifestazioni: quello datato 1200-1100 anni fa quando si sentì l'esigenza di spianare il colle e allargare il villaggio, e quello costruito 300 anni prima. A Mereto di Tomba, invece, si spera che gli scavi del tumulo iniziati tre mesi fa portino alla luce una tomba e l'area, oggi privata, possa diventare a gestione pubblica ed essere sfruttata a scopi turistici. Non è certo cosa sarà della terra rimossa, ma si spera possa accadere come per S. Ovaldo dove, dopo anni di attesa, stanno per arrivare i fondi per ricostruire il tumulo com'era, ma cavo all'interno per permettere che la tomba sia visitabile soprattutto a scopo didattico. A Sedegliano la particolarità sta nelle tombe ritrovate all'entrata del castelliere, oltre alle sue notevoli dimensioni e fortificazioni.

Le idee sono molte - non hanno nascosto i sindaci e gli assessori coinvolti - ma c'è bisogno di fondi per questa che potrebbe essere la giusta valorizzazione dei percorsi archeologici del Friuli Venezia Giulia. L'idea è di creare un "Archeoparco" che vada dalla ricerca scientifica all'attività didattica, preveda una rete informatica tra i Comuni, con l'Università gestore dei dati scientifici, ma anche la pianificazione della gestione delle opere a verde, la formazione degli addetti al sistema, segnaletica stradale turistica, pubblicazioni e pubblicità del progetto.

(immagini alle tv)