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CR: ddl demanio marittimo, rel. Venier, Ciriani, Galasso (7)

25.10.2006
17:04
(ACON) Trieste, 25 ott - RC - Per il relatore di minoranza Giorgio Venier Romano (UDC), il ddl 203 è stato portato in Aula secondo una logica di urgenza, voluta dall'assessore competente, per motivazioni non comprensibili, ma rimane un provvedimento importante e dovuto.

Al di là di alcune questioni marginali facilmente risolvibili - ha fatto presente il consigliere - va detto che i Comuni hanno bisogno di adeguati mezzi finanziari per ottemperare ai nuovi compiti loro affidati, nonché bisogna tutelare quegli operatori che in decenni di sforzi imprenditoriali hanno dato impulso turistico, e dunque socio-economico, alle aree gestite in concessione.

Anche Paolo Ciani (AN), secondo relatore di minoranza, ha parlato della fretta con cui il testo è stato licenziato dalla Commissione, senza approfondimenti sulle incombenze che gli Enti locali dovranno sobbarcarsi privi di alcun sostegno regionale, né si è tenuto conto della legge nazionale 88/2001, cosa che ci porterà di fronte a inevitabili ricorsi sulla mancata ottemperanza delle norme.

Altro punto dolente, le competenze degli Enti locali: a fronte dell'articolo 4 dove sono elencate le competenze dei Comuni - dice Ciani - c'è un aggravio burocratico cospicuo senza alcun sostegno in cambio per una materia, le concessioni, che oggi i Comuni non sono in grado di garantire all'utenza.

L'ultimo relatore di minoranza, Daniele Galasso (FI), considera l'aver acquisito l'amministrazione del demanio marittimo per finalità turistiche un'opportunità per la nostra balneazione. Ma ciò dovrà avvenire con il miglioramento dei servizi offerti e senza che gli operatori siano costretti ad aumentare le tariffe. Si dovrà proteggere quanto fatto dagli attuali concessionari e si dovrà dare particolare attenzione a chi offre opera a fini assistenziali.

Il disegno di legge n.203 - ha detto Galasso - persegue in parte questi obbiettivi. La flessibilità sulla durata delle concessioni regolata sull'entità degli investimenti, la possibilità di recuperare le quote di capitale investito non ammortizzato, la parziale salvaguardia della priorità riservata agli operatori già titolari di concessione, la previsione per i concorrenti di requisiti di idoneità professionale ed economica consentiranno di ottimizzare l'impatto delle nuove procedure concorsuali. L'attribuzione di importanti competenze ai Comuni li responsabilizzerà a tutto vantaggio della qualità dei servizi, mentre il coinvolgimento delle associazioni ambientaliste nella cura di aree di particolare pregio contribuirà a una migliore conservazione del patrimonio naturalistico costiero.

Restano due questioni: estendere il beneficio del recupero degli investimenti non ammortizzati anche ai titolari di concessioni infra-sessennali (anche questi operatori per offrire adeguati servizi devono strutturare le aree con bagni, docce, bar e impianti di svago); la garanzia di adeguate risorse economiche e umane ai Comuni.

(segue)