CR: ddl demanio marittimo, rel. Venier, Ciriani, Galasso (7)
(ACON) Trieste, 25 ott - RC - Per il relatore di minoranza
Giorgio Venier Romano (UDC), il ddl 203 è stato portato in Aula
secondo una logica di urgenza, voluta dall'assessore competente,
per motivazioni non comprensibili, ma rimane un provvedimento
importante e dovuto.
Al di là di alcune questioni marginali facilmente risolvibili -
ha fatto presente il consigliere - va detto che i Comuni hanno
bisogno di adeguati mezzi finanziari per ottemperare ai nuovi
compiti loro affidati, nonché bisogna tutelare quegli operatori
che in decenni di sforzi imprenditoriali hanno dato impulso
turistico, e dunque socio-economico, alle aree gestite in
concessione.
Anche Paolo Ciani (AN), secondo relatore di minoranza, ha parlato
della fretta con cui il testo è stato licenziato dalla
Commissione, senza approfondimenti sulle incombenze che gli Enti
locali dovranno sobbarcarsi privi di alcun sostegno regionale, né
si è tenuto conto della legge nazionale 88/2001, cosa che ci
porterà di fronte a inevitabili ricorsi sulla mancata
ottemperanza delle norme.
Altro punto dolente, le competenze degli Enti locali: a fronte
dell'articolo 4 dove sono elencate le competenze dei Comuni -
dice Ciani - c'è un aggravio burocratico cospicuo senza alcun
sostegno in cambio per una materia, le concessioni, che oggi i
Comuni non sono in grado di garantire all'utenza.
L'ultimo relatore di minoranza, Daniele Galasso (FI), considera
l'aver acquisito l'amministrazione del demanio marittimo per
finalità turistiche un'opportunità per la nostra balneazione. Ma
ciò dovrà avvenire con il miglioramento dei servizi offerti e
senza che gli operatori siano costretti ad aumentare le tariffe.
Si dovrà proteggere quanto fatto dagli attuali concessionari e si
dovrà dare particolare attenzione a chi offre opera a fini
assistenziali.
Il disegno di legge n.203 - ha detto Galasso - persegue in parte
questi obbiettivi. La flessibilità sulla durata delle concessioni
regolata sull'entità degli investimenti, la possibilità di
recuperare le quote di capitale investito non ammortizzato, la
parziale salvaguardia della priorità riservata agli operatori già
titolari di concessione, la previsione per i concorrenti di
requisiti di idoneità professionale ed economica consentiranno di
ottimizzare l'impatto delle nuove procedure concorsuali.
L'attribuzione di importanti competenze ai Comuni li
responsabilizzerà a tutto vantaggio della qualità dei servizi,
mentre il coinvolgimento delle associazioni ambientaliste nella
cura di aree di particolare pregio contribuirà a una migliore
conservazione del patrimonio naturalistico costiero.
Restano due questioni: estendere il beneficio del recupero degli
investimenti non ammortizzati anche ai titolari di concessioni
infra-sessennali (anche questi operatori per offrire adeguati
servizi devono strutturare le aree con bagni, docce, bar e
impianti di svago); la garanzia di adeguate risorse economiche e
umane ai Comuni.
(segue)