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Tesini a presentazione ricerca Corecom Giovani & Media

18.11.2006
15:24
(ACON) Udine, 18 nov - MPB - Il modo in cui i giovani usano i diversi media, i valori a cui i giovani internauti si ispirano e in cui credono, il rapporto con la famiglia, l'idea e le aspettative rispetto al futuro, gli interessi, l'atteggiamento di fronte ad alcune questioni etiche cruciali come pena di morte, eutanasia, l'aborto, coppie di fatto, e nei confronti della società.

E' quanto ha indagato la ricerca Giovani&Media realizzata dal Corecom del Friuli Venezia Giulia con la collaborazione della società SWG, intervistando via internet un campione nazionale di 1000 giovani tra i 14 e i 21 anni, e uno regionale di 1600, con la possibilità - qui - di dare risposte anche in sloveno e friulano. Due profili non necessariamente coincidenti come anzi evidenzia la clamorosa divergenza tra il campione regionale assai meno attaccato a internet (11 ore la settimana) rispetto a quello nazionale (23 ore settimanali). I dati sono stati presentati oggi a Udine dal presidente del Corecom Franco Del Campo, in un incontro organizzato nell'aula magna dell'Istituto tecnico industriale Malignani, a cui hanno partecipato studenti e insegnanti di diverse scuole superiori e durante il quale i risultati sono stati al centro delle riflessioni del presidente del Consiglio regionale Alessandro Tesini, del rettore dell'Università di Udine Furio Honsell, di mons. Duilio Corgnali ex direttore del settimanale La Vita Cattolica, del responsabile della pagina culturale del Messaggero Veneto Gianpaolo Carbonetto, della rappresentante dell'Ufficio scolastico regionale Clementina Frescura, e hanno poi innescato molti commenti da parte degli studenti.

Giovani che si rapportano con l'informazione, della quale con internet sono fruitori e anche produttori, dentro quel mercato dell'informazione che è un borsino universale: secondo Tesini quanto emerge da questa ricerca indica come viene vissuto il cambiamento epocale della società in cui viviano in cui si mescolano stimoli a non essere osservatori passivi e a essere attori e protagonisti del cambiamento. Un cambiamento non fatto solo di opportunità ma anche di insidie e rischi, che a volte preoccupano soprattutto chi si sente meno attrezzato e protetto. I giovani hanno capito che con internet il mare delle opportunità si dilata in modo illimitato e quello che non è possibile qui ora potrebbe essere possibile domani e da altre parti. La divisione di classe allora è trasversale, tra chi ha numeri, mezzi e condizioni per competere con queste variabili, e chi non li ha. Da qui, per Tesini, il rapporto contradditorio con la famiglia e quello ambivalente, alterno e ambiguo con le grandi agenzie, dalla politica alla chiesa, oltre ai problemi, che la ricerca mette in luce, derivanti dalla parcellizzazione della società per cui tutti sono autonomi da tutto e diventa difficile costruire delle dimensioni collettive e condivise - come la comunità civile e quella religiosa e la politica - nelle quali per definizione si decide di fare le cose assieme essendo disponibili a una corresponsabilizzazione, cosa che diventa più difficile per tutti in una società che si sta atomizzando.

Per mons. Corgnali, i media elettronici modificano la geografia situazionale in cui viviamo ed è da evitare l'equivoco che internet sia solo una questione tecnica, quando è anche antropologica: è un media che pone un homo novus in corso di formazione, e non è scontato il rapporto tra uso di internet e partecipazione né che adoperare i nuovi mezzi di comunicazione equivalga a comunicare.

Dagli interventi degli altri ospiti e del pubblico molti gli spunti emersi in merito a dipendenza tecnologica e conseguenze sull'uso del linguaggio che si impoverisce, recupero del dialogo come fondamentale sistema informativo, dimensione partecipativa e di interazione, ma anche solitudine e bisogno di superare barriere di espressione professionale e interiore, che emergono dalle possibilità di interconnessione globale offerte dalla rete, senza dimenticare la necessità di capire davvero il mezzo e di responsabilizzarsi al suo uso trovando anche nella scuola un luogo di educazione a ciò.

(foto in e-mail)