Tesini a presentazione ricerca Corecom Giovani & Media
(ACON) Udine, 18 nov - MPB - Il modo in cui i giovani usano i
diversi media, i valori a cui i giovani internauti si ispirano e
in cui credono, il rapporto con la famiglia, l'idea e le
aspettative rispetto al futuro, gli interessi, l'atteggiamento
di fronte ad alcune questioni etiche cruciali come pena di morte,
eutanasia, l'aborto, coppie di fatto, e nei confronti della
società.
E' quanto ha indagato la ricerca Giovani&Media realizzata dal
Corecom del Friuli Venezia Giulia con la collaborazione della
società SWG, intervistando via internet un campione nazionale di
1000 giovani tra i 14 e i 21 anni, e uno regionale di 1600, con
la possibilità - qui - di dare risposte anche in sloveno e
friulano. Due profili non necessariamente coincidenti come anzi
evidenzia la clamorosa divergenza tra il campione regionale assai
meno attaccato a internet (11 ore la settimana) rispetto a quello
nazionale (23 ore settimanali).
I dati sono stati presentati oggi a Udine dal presidente del
Corecom Franco Del Campo, in un incontro organizzato nell'aula
magna dell'Istituto tecnico industriale Malignani, a cui hanno
partecipato studenti e insegnanti di diverse scuole superiori e
durante il quale i risultati sono stati al centro delle
riflessioni del presidente del Consiglio regionale Alessandro
Tesini, del rettore dell'Università di Udine Furio Honsell, di
mons. Duilio Corgnali ex direttore del settimanale La Vita
Cattolica, del responsabile della pagina culturale del Messaggero
Veneto Gianpaolo Carbonetto, della rappresentante dell'Ufficio
scolastico regionale Clementina Frescura, e hanno poi innescato
molti commenti da parte degli studenti.
Giovani che si rapportano con l'informazione, della quale con
internet sono fruitori e anche produttori, dentro quel mercato
dell'informazione che è un borsino universale: secondo Tesini
quanto emerge da questa ricerca indica come viene vissuto il
cambiamento epocale della società in cui viviano in cui si
mescolano stimoli a non essere osservatori passivi e a essere
attori e protagonisti del cambiamento. Un cambiamento non fatto
solo di opportunità ma anche di insidie e rischi, che a volte
preoccupano soprattutto chi si sente meno attrezzato e protetto.
I giovani hanno capito che con internet il mare delle opportunità
si dilata in modo illimitato e quello che non è possibile qui ora
potrebbe essere possibile domani e da altre parti. La divisione
di classe allora è trasversale, tra chi ha numeri, mezzi e
condizioni per competere con queste variabili, e chi non li ha.
Da qui, per Tesini, il rapporto contradditorio con la famiglia e
quello ambivalente, alterno e ambiguo con le grandi agenzie,
dalla politica alla chiesa, oltre ai problemi, che la ricerca
mette in luce, derivanti dalla parcellizzazione della società per
cui tutti sono autonomi da tutto e diventa difficile costruire
delle dimensioni collettive e condivise - come la comunità civile
e quella religiosa e la politica - nelle quali per definizione si
decide di fare le cose assieme essendo disponibili a una
corresponsabilizzazione, cosa che diventa più difficile per tutti
in una società che si sta atomizzando.
Per mons. Corgnali, i media elettronici modificano la geografia
situazionale in cui viviamo ed è da evitare l'equivoco che
internet sia solo una questione tecnica, quando è anche
antropologica: è un media che pone un homo novus in corso di
formazione, e non è scontato il rapporto tra uso di internet e
partecipazione né che adoperare i nuovi mezzi di comunicazione
equivalga a comunicare.
Dagli interventi degli altri ospiti e del pubblico molti gli
spunti emersi in merito a dipendenza tecnologica e conseguenze
sull'uso del linguaggio che si impoverisce, recupero del dialogo
come fondamentale sistema informativo, dimensione partecipativa e
di interazione, ma anche solitudine e bisogno di superare
barriere di espressione professionale e interiore, che emergono
dalle possibilità di interconnessione globale offerte dalla rete,
senza dimenticare la necessità di capire davvero il mezzo e di
responsabilizzarsi al suo uso trovando anche nella scuola un
luogo di educazione a ciò.
(foto in e-mail)