Delegazione da Alessandria d'Egitto per scambi con Aquileia
(ACON) Trieste, 14 dic - MPB - Una delegazione di studiosi e di
personalità politiche egiziani, guidata da Mohamed Said El
Dakkak, vicepresidente della Biblioteca di Alessandria D'Egitto
(la cui presidente è la consorte del premier Mubarak) sta
compiendo una visita in Friuli Venezia Giulia, per costruire un
progetto di collaborazione e scambi culturali, in particolare con
Aquileia, a partire dagli elementi che sul terreno storico e
archeologico mettono in relazione i due centri.
Una visita fortemente voluta dai promotori della legge su
Aquileia e da associazioni ed esperti che approfondiscono la
storia aquileiese, per riannodare legami non solo culturali che
stabilmente intercorrevano tra le due città nei primi secoli del
Cristianesimo e che ora potrebbero riaprirsi a prospettive anche
economiche. In questo orizzonte si collocano, significativamente,
le tappe programmate dell'itinerario, da Cividale, con una visita
al Tempietto Longobardo e al Museo, a San Daniele per visitare la
Biblioteca Guarneriana, a Grado e Aquileia (le Basiliche, il
Museo), a Venzone (Duomo e centro storico) e Gemona (Duomo e suo
Museo), a Udine (è previsto un incontro con il rettore e il corpo
accademico dell'Università), a Trieste, dove la delegazione ha
base.
E proprio la Biblioteca Guarneriana, prezioso e ricchissimo
contenitore di un patrimonio librario straordinario con 12mila
volumi a formare la sezione antica, dove per importanza spiccano
una Bibbia Bizantina (I libro liturgico del Santo Sepolcro) della
metà del 1100 e un codice dell'Inferno della Divina Commedia
della fine del Trecento, e 120 mila nella moderna, è stata il
luogo simbolo per il saluto che il presidente del Consiglio
regionale Alessandro Tesini ha rivolto alla delegazione, presenti
anche i consiglieri Gina Fasan e Claudio Violino.
Definendo Alessandria un grande faro di cultura a cui ci sentiamo
molto vicini, Tesini ha sottolineato l'attenzione della Regione
per la ricerca delle fonti storiche ma anche di quanto conduce a
relazioni aperte, amicali e di fratellanza con popoli e Paesi che
hanno almeno in parte tradizioni e radici comuni.
Condividiamo le stesse aspirazioni alla pace, alla sicurezza, al
dialogo, alla collaborazione e relazioni e rapporti stabili con
la Biblioteca e l'Università di Alessandria d'Egitto aprono
prospettive di grande respiro non solo in campo culturale - ha
affermato Tesini sottolineando che nelle fondamenta della nostra
tradizione millenaria troviamo peculiarità che ci aiutano a
comprendere anche i problemi della contemporaneità.
Nella storia di Aquileia cristiana, nella rappresentazione dei
suoi mosaici, nella storia del Patriarcato, nella sapienza
custodita nella Guarneriana, nella fisionomia del Friuli
ricostruito dopo il terremoto ci sono i tratti di un popolo fiero
delle proprie origini, attaccato alle proprie tradizioni e
peculiarità che considera non elemento di difesa ma chiave per
proporsi al mondo.
Peculiarità e diversità non devono diventare fonte di conflitto,
ma stimolo al dialogo e alla ricerca di valori comuni - ha detto
a sua volta Said El Dakkak che, dopo aver guidato la Commissione
esteri del Senato della Repubblica d'Egitto, attualmente è, tra
l'altro, primo vicepresidente della Commissione politica del
COPPEM (cooperazione paternariato euromediterraneo): proprio
riannodare i legami con Aquileia potrà fare dell'Adriatico un
mare che non divide ma unisce.
Il convincimento è stato ribadito anche nel corso della visita
prima a Grado e poi ad Aquileia, dove si è anche svolto un
incontro di studio proprio sugli antichi legami tra le due città,
curato dal prof. Renato Iacumin, intensi dall'età ellenistica
fino al V secolo, comprovati anche dall'esistenza di una
comunicazione diretta ogni dodici giorni con una nave che toccava
i vari porti dell'Adriatico. Rapporti di vicinanza e anche di
fratellanza dal punto di vista teologico e religioso, come
affermato dai vescovi riuniti ad Aquileia nel Concilio del 381.
Rapporti stretti anche sotto il profilo storico culturale come
documentato da epigrafi, statue, gemme, bassorilievi. Ma il
documento più importante è certamente l'aula preteodoriana nord
della Basilica, nel cui mosaico si rintracciano i temi di tre
scritti gnostici risalenti alla metà del II secolo, di
provenienza alessandrina.
Matrici che potrebbero - è l'intenzione di quanti sostengono
questo progetto di collaborazione - essere approfonditi in un
convegno su Origene ed Eusebio di Cesarea, due religiosi
provenienti da Alessandria che operarono ad Aquileia, da tenersi
nella città egiziana.
(immagini alle tv)