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Anno europeo Pari opportunità: intervento Brovedani (3)

13.02.2007
18:22
(ACON) Trieste, 13 feb - MPB - L'incontro di oggi, realizzato grazie all'impegno congiunto di tre organismi regionali di parità (assessorato e commissione e consigliera di parità) che in Friuli Venezia Giulia lavorano insieme per la promozione di buone pratiche relative alle pari opportunità tra uomo e donna, è la conferma di una strategia condivisa che ha portato le donne delle istituzioni, dell'associazionismo e della società civile, ad una grande iniziativa unitaria, capace di testimoniare al Paese la forza delle donne di questa regione, la loro competenza, la loro autorevolezza.

Sottolineandolo, la presidente della Commissione regionale Pari Opportunità, Renata Brovedani, che ha portato il suo saluto anche in friulano e sloveno, ha parlato dell'impegno e del programma di lavoro di questo organismo definendolo un sensore istituzionale per il suo essere in relazione con altri organi consultivi decentrati oltre che profondamente radicato nel territorio, a contatto con i percorsi e le aggregazioni delle forze femminili attive della società. All'espressione pari opportunità aggiungiamo sempre "di genere", nella consapevolezza che è il soggetto maschile che fa da standard di misura al diritto moderno - ha detto delineando i compiti della Commissione e ha parlato dei due progetti di legge di cui la Commissione si sta occupando, ovvero la legge riguardante le politiche per i giovani e la legge elettorale regionale.

Uno strumento importante della democrazia partecipata, quest'ultimo, perché trasforma i voti in seggi e a seconda di come è congegnata può favorire o meno la presenza di più donne nell'Assemblea legislativa - ha detto ancora sintetizzando i contenuti della proposta elaborata in merito dalla Commissione e discussa con le associazioni di donne di tutta la regione. Fra le iniziative tematiche, i progetti sulle pari opportunità di genere realizzati dagli istituti scolastici e il convegno che, in collaborazione con varie esperte italiane, spagnole, francesi, verterà sulla laicità delle donne, tra consuetudini domestiche e diritti civili: una riflessione sull'interesse che le donne hanno nel difendere la laicità dello Stato - ha sottolineanto - poiché vi sono anche ragioni attinenti al genere che inducono a prediligerla.

L'impegno più ambizioso è però la creazione di reti: rete delle donne elette, elenco delle associazioni femminili della regione, creazione di una rete con le Commissioni pari opportunità locali, per facilitare la reciproca informazione e lo scambio di iniziative e progetti, con l'obiettivo di stimolare la crescita della cultura di genere nelle Amministrazioni locali.

Fra i compiti istituzionali le ricerche su aspetti della condizione femminile: due in programma, una riguardante le madri sole, fenomeno sottostimato nelle statistiche e poco indagato, e una sulla violenza sulle donne: violenza di genere, che si manifesta in forme fisiche, sessuali, economiche, psicologiche - ha sottolineato la Brovedani - e che è un problema sociale, diffuso e persistente, la cui soluzione deve diventare responsabilità di tutti. L'indagine riguarderà un segmento specifico del problema e cioè la "percezione della violenza tra giovani di età compresa tra i 14 e i 18 anni". Concludendo, la Brovedani ha posto al ministro Pollastrini richieste di chiarimento circa il cosiddetto "Codice" di pari opportunità, varato alla fine della precedente legislatura, la cui adeguatezza e completezza sono già state oggetto di perplessità e critiche a livello nazionale e la Commissione nazionale, la cui autonomia e pluralismo interno sono stati fortemente intaccati, con ricadute negative proprio per quel lavoro di rete che doveva qualificare il rapporto con tutte le commissioni territoriali.

(segue)