Tesini con produttori all'azienda vinicola Livio Felluga (1)
(ACON) Brazzano di Cormons, 20 mar - MPB - "L'ulteriore proroga
concessa ad utilizzare la denominazione Tocai deve rappresentare
molto più di una sterile e inconsistente tregua. Dobbiamo voltare
pagina, lasciare tutti le polemiche alle spalle, ognuno fare la
propria parte e rispettare quella degli altri, tutelare le
peculiarità e dare una prospettiva al futuro. Per questo la
vendemmia del 2007 per quanto riguarda il Tocai dovrà avvenire in
condizioni di certezza e la voce dei Consorzi dovrà essere
ascoltata per fa emergere la posizione prevalente dei
produttori".
Ad affermarlo, il presidente del Consiglio regionale Alessandro
Tesini all'incontro con produttori e rappresentanti del mondo
vinicolo friulano, a dieci giorni dall'appuntamento con Vinitaly,
per capire attese e progetti, convinto che la politica debba fare
la sua parte senza invadere le competenze dei produttori, che
pure devono riuscire ad esprimere con chiarezza la loro
posizione, su cui poi confrontarsi.
All'appuntamento - svoltosi a Brazzano di Cormons, all'azienda
vinicola Livio Felluga - si sono ritrovati con Andrea Felluga e
la sorella Elda, presidente di Cantine aperte, Pierluigi Zamò,
Girolamo Dorigo, Paolo Comelli, Dario Ermacora, Pierluigi
Comelli, presidente del consorzio Colli Orientali, Ornella Venica
presidente del Consorzio Collio, Stefano Trinco presidente di
Federdoc, Giulio Colomba vicepresidente internazionale di Slow
Food con il direttore Renato Tedesco, l'enologo Claudio Fabbro e
Renzo Marinig, presidente della Lega Cooperative.
Nell'occasione è stata affrontata anche la questione del Tocai.
"Le situazioni di incertezza vanno superate con senso di
responsabilità, lasciando decantare gli stati d'animo oggi messi
a dura prova da una polemica che si sta trascinando da tempo e
sfuggita di mano, per far parlare la ragione e lasciar emergere
una soluzione che rappresenti una sintesi ottimale tra
valorizzazione delle peculiarità del territorio ed efficacia nei
programmi di marketing e promozione" - è stato il messaggio
costruttivo del presidente del Consiglio di fronte alle due linee
di pensiero oggi in campo e che "sarebbe ideale poterle
contemperare".
Critico con la politica regionale e la proposta di legge sul
Tocai Giulio Colomba che, pur sperando che la causa sia vinta, ha
indicato, in caso contrario l'importanza di individuare un nome
che leghi il vino al territorio, inteso come Friuli e come
Italia.
"L'80% del Tocai viene dai produttori e non dalla cooperazione e
il dato è in crescita rispetto al 2005. E se lo perderemo, lo
perderemo con disappunto" - ha affermato Stefano Trinco
ricordando l'impegno di Federdoc a non intromettersi nella
questione fino a sentenza e dichiarandosi in sintonia con Ornella
Venica. La quale ha espresso il disagio di non poter
rappresentare in maniera unitaria la voce del territorio e ha
evidenziato come "la situazione che si è creata nuoce al mondo
della produzione ed è vissuta come una frattura: una frattura
iniziata tre mesi fa con la proposta di legge. Come imprenditore
vorrei prepararmi alle sentenza, poiché non si sa quando la Corte
di Giustizia Europea esaminerà il caso e i tempi sono certo
diversi da quelli del Tar del Lazio".
(segue)
(foto in e-mail; immagini alle tv)