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II e III Comm: sicurezza lavoro, categorie coinvolte (4)

22.05.2007
15:29
(ACON) Trieste, 22 mag - MPB - L'azione delle Unità operative di prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro (UOPSAL), emersa attraverso l'esperienza di quella isontina, evidenzia il ruolo trainante del sistema sanitario nella prevenzione e sottolinea l'importanza di puntare su sorveglianza epidemiologica e piani mirati ai nuovi rischi, oltre che su progetti relativi alle buone pratiche per affrontare criticità non superabili con le leggi. Auspicato anche un chiarimento pieno su ruoli e limiti anche in rapporto al lavoro con la Procura.

Sul piano dei numeri, dal rappresentante della UOPSAL Friuli Occidentale è stato sottolineato che il dato sfugge perché i lavoratori interinali possono essere iscritti alle aziende fornitrici e non a quelle utilizzatrici; è importante poi poter diffondere i lavori prodotti - ce n'è una cinquantina - per superare la parcellizzazione delle iniziative fatte e partecipare ai progetti nazionali. A parte il lavoro di indagine chiesto dalla magistratura, che non è prevenzione primaria, segnalato anche l'impegno in corso per la costruzione di un atlante sugli infortuni del lavoro.

Da parte di Confindustria, che ha sottoscritto in toto l'intervento dell'assessore al Lavoro, occorre continuare sulla strada della diffusione capillare della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro, incentivando anche ciò che va al di fuori delle norme, con una sinergia di tutti gli attori.

Per il rappresentante della Federazione regionale delle piccole e medie imprese, nel valutare gli infortuni occorre considerare anche le cause scatenanti e gli stili di vita e su questi intervenire, coinvolgendole aziende a disincentivare comportamenti rischiosi. Di fronte alle buone pratiche tutti dobbiamo fare sistema e la prevenzione vale non solo nelle aziende ma anche nelle scuole e negli edifici pubblici. E poi, il sistema delle assicurazioni degli infortuni è adeguato, premia davvero le imprese virtuose, deve essere affidato a un solo ente o lasciato al mercato?

Da parte della CISL l'auspicio che sia istituita una Conferenza sulla prevenzione e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Condivise la cautela sui dati e le preoccupazioni già espresse circa la scarsità di conoscenza sulla situazione inerente i lavoratori interinali, è stato posto l'accento sulla valutazione dei rischi uomo/macchina, uomo/ambiente e uomo/azioni pericolose, dove aumentate sono le conseguenze di queste ultime (65/70% dei casi), e sulla insufficienza della formazione obbligatoria, ora di 32 ore quando dovrebbe essere minimo di 70 ore.

Per il presidente della Commissione regionale amianto occorre investire sulla vigilanza diretta rivedendo le figure a livello sindacale e imprenditoriale e sulla formazione trasversale in fatto di sicurezza, oltre che su quella di chi sarà specializzato sulla materia: un investimento da fare prima che un individuo completi il suo percorso formativo.

(segue)