Margh: Lupieri, distribuzione alimenti senza glutine
(ACON) Trieste, 29 mag - COM/AB - La nuova normativa regionale
sulla celiachia, che ha sostituito la distribuzione di alimenti
senza glutine con la consegna di buoni ricetta da parte dei
Distretti per il loro acquisto non solo nelle farmacie ma anche
negli esercizi commerciali, pur partendo da presupporti etici
condivisibili, non riesce a realizzare nel regolamento la sua
finalità.
Lo afferma il consigliere regionale della Margherita Sergio
Lupieri che aggiunge:
Il provvedimento è nato per rendere più normale e fruibile
l'accesso dei celiaci agli alimenti senza glutine ma, di fatto, a
tre mesi dalla sua entrata in vigore, i risultati ottenuti sono
ben altri, tanto da rendere indispensabile l'immediata
istituzione di quel Tavolo sulla celiachia, tanto richiesto ma
mai realizzato, per porre gli opportuni rimedi a una situazione
non oltre sostenibile.
L'assenza di rappresentanti di Federfarma e della grande
distribuzione al tavolo tecnico che ha elaborato la delibera
regionale ha contribuito a realizzare un percorso che crea
difficoltà a tutti. La delibera regionale consente però di
modificare la nuova modalità erogativa dopo sei mesi dalla sua
attuazione, per cui bisogna sin da ora promuovere nuove soluzioni
che vadano a semplificare procedure sgradite sia ai celiaci che
ai distributori.
I risultati per i celiaci al momento sono pessimi: meno euro di
spesa a disposizione, più scarto in perdita su ogni singola
ricetta, più accessi ai distretti per avere i buoni ricetta, meno
farmacie che erogano i prodotti, nessun esercizio commerciale
come sperato (due domande pervenute in regione, ma nessuna
attivata), disattesa promessa dell'istituzione del Tavolo
permanente sulla celiachia.
L'attivazione della tessera magnetica consentirebbe di risolvere
gran parte dei problemi con buona soddisfazione di tutti, ed è
quindi indispensabile promuovere subito uno studio di fattibilità
sul suo uso, vera priorità, come convocare oggi il Tavolo per
prendere atto della situazione attuale e procedere con gli
opportuni correttivi.
I disagi per i celiaci, il maggior lavoro per il farmacista e per
gli esercizi commerciali devono avere subito una risposta
adeguata. Questi ultimi sono in seria difficoltà perché devono
codificare in via informatica tutti i prodotti erogabili
attraverso il Servizio Sanitario Regionale, devono emettere uno
scontrino a sé solo per i prodotti senza glutine che poi sarà
inviato alla Regione per il rimborso, e oltre a questo devono
staccare tutte le fustelle e apporle sui moduli forniti dalla
Regione. Tutto ciò crea una triplice modalità del medesimo
controllo (codifica - scontrino a sé - fustelle) che va a gravare
pesantemente il lavoro negli esercizi commerciali.
Ma i problemi per i centri commerciali non finiscono qui.
Infatti, non tutti i prodotti mutuabili sono forniti di fustelle
adesive, alcuni (in particolare i surgelati) forniscono le
fustelle a parte creando confusione e difficoltà all'esercizio
commerciale che, a differenza della farmacia, si trova a lavorare
una cospicua quantità di prodotto che va venduto sia in esenzione
che in pagamento, rendendo impossibile il raffronto tra il
venduto e il fustellato. Sarà difficile che con queste condizioni
i centri commerciali diano la loro disponibilità a collaborare
con il Servizio Sanitario Regionale, e di conseguenza verrà
vanificato lo spirito della legge che voleva rendere libera
l'erogazione dei cibi senza glutine.