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Margh: Lupieri, distribuzione alimenti senza glutine

29.05.2007
10:27
(ACON) Trieste, 29 mag - COM/AB - La nuova normativa regionale sulla celiachia, che ha sostituito la distribuzione di alimenti senza glutine con la consegna di buoni ricetta da parte dei Distretti per il loro acquisto non solo nelle farmacie ma anche negli esercizi commerciali, pur partendo da presupporti etici condivisibili, non riesce a realizzare nel regolamento la sua finalità.

Lo afferma il consigliere regionale della Margherita Sergio Lupieri che aggiunge:

Il provvedimento è nato per rendere più normale e fruibile l'accesso dei celiaci agli alimenti senza glutine ma, di fatto, a tre mesi dalla sua entrata in vigore, i risultati ottenuti sono ben altri, tanto da rendere indispensabile l'immediata istituzione di quel Tavolo sulla celiachia, tanto richiesto ma mai realizzato, per porre gli opportuni rimedi a una situazione non oltre sostenibile.

L'assenza di rappresentanti di Federfarma e della grande distribuzione al tavolo tecnico che ha elaborato la delibera regionale ha contribuito a realizzare un percorso che crea difficoltà a tutti. La delibera regionale consente però di modificare la nuova modalità erogativa dopo sei mesi dalla sua attuazione, per cui bisogna sin da ora promuovere nuove soluzioni che vadano a semplificare procedure sgradite sia ai celiaci che ai distributori.

I risultati per i celiaci al momento sono pessimi: meno euro di spesa a disposizione, più scarto in perdita su ogni singola ricetta, più accessi ai distretti per avere i buoni ricetta, meno farmacie che erogano i prodotti, nessun esercizio commerciale come sperato (due domande pervenute in regione, ma nessuna attivata), disattesa promessa dell'istituzione del Tavolo permanente sulla celiachia.

L'attivazione della tessera magnetica consentirebbe di risolvere gran parte dei problemi con buona soddisfazione di tutti, ed è quindi indispensabile promuovere subito uno studio di fattibilità sul suo uso, vera priorità, come convocare oggi il Tavolo per prendere atto della situazione attuale e procedere con gli opportuni correttivi.

I disagi per i celiaci, il maggior lavoro per il farmacista e per gli esercizi commerciali devono avere subito una risposta adeguata. Questi ultimi sono in seria difficoltà perché devono codificare in via informatica tutti i prodotti erogabili attraverso il Servizio Sanitario Regionale, devono emettere uno scontrino a sé solo per i prodotti senza glutine che poi sarà inviato alla Regione per il rimborso, e oltre a questo devono staccare tutte le fustelle e apporle sui moduli forniti dalla Regione. Tutto ciò crea una triplice modalità del medesimo controllo (codifica - scontrino a sé - fustelle) che va a gravare pesantemente il lavoro negli esercizi commerciali.

Ma i problemi per i centri commerciali non finiscono qui. Infatti, non tutti i prodotti mutuabili sono forniti di fustelle adesive, alcuni (in particolare i surgelati) forniscono le fustelle a parte creando confusione e difficoltà all'esercizio commerciale che, a differenza della farmacia, si trova a lavorare una cospicua quantità di prodotto che va venduto sia in esenzione che in pagamento, rendendo impossibile il raffronto tra il venduto e il fustellato. Sarà difficile che con queste condizioni i centri commerciali diano la loro disponibilità a collaborare con il Servizio Sanitario Regionale, e di conseguenza verrà vanificato lo spirito della legge che voleva rendere libera l'erogazione dei cibi senza glutine.