CR: mozione opposizioni su Corridoio V (11)
(ACON) Trieste, 29 mag - MPB - Mozione di tutta attualità anche
se presentata a febbraio, per Roberto Molinaro (UDC) che ha
definito l'ammodernamento infrastrutturale una partita
fondamentale per il Friuli Venezia Giulia. Occorrono requisiti,
progetto, accordi intergovernativi rispetto all'attuazione
dell'infrastruttura, impegno dello Stato per la sua quota di
cofinanziamento, e la presentazione delle domande entro il 20
luglio. Ma la situazione ha grossi punti interrogativi a partire
dal dato economico, mancando le risorse, mentre c'è anche un
problema di relazioni internazionali posto che il Governo sloveno
sta guardando più a nord con possibili accordi con le ferrovie
tedesche anziché alla realtà italiana che avrebbe la necessità
assoluta di questa infrastruttura. Da non sottovalutare infine la
questione della condivisione del tracciato e quindi
dell'acquisizione del consenso delle comunità locali.
Argomento di cui discutiamo da 15 anni ha detto Cristiano Degano
(Margh) facendo una cronistoria dei vari passaggi, ricordando che
risale al 2001 la legge obiettivo, e citando la lettera di Illy a
Prodi del 19 febbraio scorso con alcuni passaggi ripresi
testualmente - ha sottolineato - dalla mozione, che - ha detto -
avrà il nostro consenso così come auspichiamo da parte del centro
destra ci sia consenso sul nostro ordine del giorno che chiede di
procedere celermente.
Perché questi ritardi e queste resistenze? - si chiede Igor
Kocijancic (PRC). I costi dell'alta velocità/alta capacità sono
3-4 volte superiori a quelli di Germania e Francia. Questa
vicenda insegna che serve un piano nazionale di trasporti, su di
essa incidono i protocolli di Kioto e protocolli europei e tutto
andrebbe raccordato con un piano europeo della mobilità. Né si
può poi scambiare per campanilismo l'attenzione dei territori
perché le cose andrebbero fatte tenendo conto di quello che il
territorio chiede. E' poi evidente che la legge obiettivo è
strumento impraticabile e inservibile. Chiediamo che ci sia
un'applicazione delle direttive europee, che la progettazione sia
separata dall'attuazione e che i costi siano in linea. Bisogna
uscire dalla vaghezza ragionando concretamente sulla soluzione
per avere alta velocità senza disastro ambientale.
Per Alessandro Metz (Verdi), quello di cui si discute non è solo
tecnico ma ha valenze politiche, perché non è irrilevante che la
Margherita chieda al centrodestra di appoggiare il proprio ordine
del giorno. È una falsificazione storica dire che la TAV toglie
la questione ambientale del traffico. Ci sono scelte politiche
che favoriscono il trasporto su rotaia anziché su gomma, no TAV,
o tratte di alta velocità.
Secondo Bruna Zorzini (PDCI) la realizzazione della linea non
andrebbe adottata. Andrebbero previsti percorsi di
partecipazione, e mancando un piano dei trasporti si rischia di
realizzare cattedrali nel deserto, ha sottolineato insistendo
sulla mancanza di informazione le chiedendo perché si voglia
accelerare e forzare sull'argomento quando le municipalità
andavano coinvolte su un piano di fattibilità. Il nostro ordine
del giorno chiede alla nostra maggioranza di lavorare per un
consenso a tutto tondo.
(segue)