I Comm: variazioni bilancio, avviato dibattito (1)
(ACON) Trieste, 12 giu - DT - La I Commissione - presidente
Franco Brussa (Margh)- integrata dai presidenti delle altre
Commissioni consiliari (presenti gli assessori Michela Del Piero
e Gianfranco Moretton) ha avviato la discussione generale sul
disegno di legge che regola l'assestamento di bilancio per il
2007.
Ad aprire il dibattito Adriano Ritossa (AN), che ha evidenziato
innanzitutto lo scarso abbattimento del debito della Regione (10
milioni di euro). Altre critiche sono piovute sul capitolo
sanità: prendiamo atto delle necessità di intervenire in quel
settore (95 milioni e un contratto da rinnovare), ma AN e lo
stesso centrodestra da tempo contestano gli investimenti per il
leasing immobiliare e per l'acquisto di tecnologie sanitarie.
A fronte poi di nuove risorse disponibili andava fatta, ha
proseguito Ritossa, una ricalibratura delle priorità. E
soprattutto non andavano stanziati alcuni contributi particolari.
E se per la scuola gli assegni di studio rimangono al palo (600
mila euro), così come la manutenzione degli edifici scolastici
(250 mila euro), sono irrisori i 3 milioni di euro per lavoro,
formazione e ricerca, tutti contributi dati a pioggia. Anomalo
infine il finanziamento suppletivo per la creazione di nuovi
Comitati, nonostante l'acceso dibattito sui costi della politica.
Per Roberto Molinaro (UDC) questo assestamento di bilancio
contiene una condizione che sottende a tutte le modifiche: quella
di essere ormai in periodo pre-elettorale. C'è il tentativo, ha
spiegato Molinaro, di rimodulare ogni stanziamento in termini di
visibilità esterna, basti pensare al sostegno per l'acquisto del
computer. C'è anche molto populismo laddove si dà carta bianca
alla Giunta perché riduca gli stipendi ai vertici della società
partecipate.
Ancora, vengono inserite norme legislative che poco hanno a che
fare con l'assetto finanziario della Regione, cosicché non si dà
modo al Consiglio né di approfondire né di espletare il suo
ruolo. Bene invece i trasferimenti, più sostanziosi, agli enti
locali ma male, malissimo, sul welfare: in due anni, ha concluso
Molinaro, si sono persi 5 milioni e 300 mila euro, nel 2007 sono
stati cancellati gli assegni di natalità, e questo altro non fa
che dimostrare la scarsa attenzione di questo Esecutivo nei
confronti della famiglia.
Nessuno stravolgimento rispetto alla linea programmatica delle
ultime finanziarie, ma solo la prosecuzione di quanto progettato
da Intesa Democratica. Il giudizio è del diessino Renzo Petris
che ha spiegato come, se le compartecipazioni crescono e quindi
l'assestamento è più ricco, sia merito di una serie di riforme
(lavoro, innovazione) fatte con oculatezza che hanno agevolato la
crescita economica della regione, che poi si ripercuote in
congrue ricadute d'imposta. E in questo modo, ha fatto notare,
possiamo irrobustire le stesse riforme.
Per cui, se si è potuto abbattere il debito, è perché Intesa ha
saputo modificare, in senso positivo, il trend di crescita in
Friuli Venezia Giulia, ed è la prova che l'oculatezza delle spese
è stata tale che persino in periodi non felicissimi per
l'economia regionale si è riusciti a dar vita a quello spirito
riformista che caratterizza Intesa. Petris ha quindi sottolineato
le poste, non di poco conto ha detto, a favore della casa e il
raggiungimento di un federalismo fiscale che ha definito
ragionevole.
(segue)
(immagini alle tv)