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I Comm: variazioni bilancio, avviato dibattito (1)

12.06.2007
17:26
(ACON) Trieste, 12 giu - DT - La I Commissione - presidente Franco Brussa (Margh)- integrata dai presidenti delle altre Commissioni consiliari (presenti gli assessori Michela Del Piero e Gianfranco Moretton) ha avviato la discussione generale sul disegno di legge che regola l'assestamento di bilancio per il 2007.

Ad aprire il dibattito Adriano Ritossa (AN), che ha evidenziato innanzitutto lo scarso abbattimento del debito della Regione (10 milioni di euro). Altre critiche sono piovute sul capitolo sanità: prendiamo atto delle necessità di intervenire in quel settore (95 milioni e un contratto da rinnovare), ma AN e lo stesso centrodestra da tempo contestano gli investimenti per il leasing immobiliare e per l'acquisto di tecnologie sanitarie.

A fronte poi di nuove risorse disponibili andava fatta, ha proseguito Ritossa, una ricalibratura delle priorità. E soprattutto non andavano stanziati alcuni contributi particolari. E se per la scuola gli assegni di studio rimangono al palo (600 mila euro), così come la manutenzione degli edifici scolastici (250 mila euro), sono irrisori i 3 milioni di euro per lavoro, formazione e ricerca, tutti contributi dati a pioggia. Anomalo infine il finanziamento suppletivo per la creazione di nuovi Comitati, nonostante l'acceso dibattito sui costi della politica.

Per Roberto Molinaro (UDC) questo assestamento di bilancio contiene una condizione che sottende a tutte le modifiche: quella di essere ormai in periodo pre-elettorale. C'è il tentativo, ha spiegato Molinaro, di rimodulare ogni stanziamento in termini di visibilità esterna, basti pensare al sostegno per l'acquisto del computer. C'è anche molto populismo laddove si dà carta bianca alla Giunta perché riduca gli stipendi ai vertici della società partecipate.

Ancora, vengono inserite norme legislative che poco hanno a che fare con l'assetto finanziario della Regione, cosicché non si dà modo al Consiglio né di approfondire né di espletare il suo ruolo. Bene invece i trasferimenti, più sostanziosi, agli enti locali ma male, malissimo, sul welfare: in due anni, ha concluso Molinaro, si sono persi 5 milioni e 300 mila euro, nel 2007 sono stati cancellati gli assegni di natalità, e questo altro non fa che dimostrare la scarsa attenzione di questo Esecutivo nei confronti della famiglia.

Nessuno stravolgimento rispetto alla linea programmatica delle ultime finanziarie, ma solo la prosecuzione di quanto progettato da Intesa Democratica. Il giudizio è del diessino Renzo Petris che ha spiegato come, se le compartecipazioni crescono e quindi l'assestamento è più ricco, sia merito di una serie di riforme (lavoro, innovazione) fatte con oculatezza che hanno agevolato la crescita economica della regione, che poi si ripercuote in congrue ricadute d'imposta. E in questo modo, ha fatto notare, possiamo irrobustire le stesse riforme.

Per cui, se si è potuto abbattere il debito, è perché Intesa ha saputo modificare, in senso positivo, il trend di crescita in Friuli Venezia Giulia, ed è la prova che l'oculatezza delle spese è stata tale che persino in periodi non felicissimi per l'economia regionale si è riusciti a dar vita a quello spirito riformista che caratterizza Intesa. Petris ha quindi sottolineato le poste, non di poco conto ha detto, a favore della casa e il raggiungimento di un federalismo fiscale che ha definito ragionevole.

(segue)

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