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VI Comm: lingua friulana, proposta di legge consiglieri (2)

26.06.2007
11:48
(ACON) Trieste, 26 giu - DT - Anche i consiglieri Giorgio Baiutti (Margh), Bruna Zorzini (PDCI), Alessandra Guerra e Claudio Violino (entrambi LN) hanno illustrato alla VI Commissione - presidente Kristian Franzil (PRC-SE) - la loro proposta di legge sul friulano: più specifica, dedicata all'apprendimento e insegnamento di questa lingua nelle scuole. Una proposta in cui fondamentale, dicono gli stessi consiglieri, è stato il contributo della Commissione obiettivi didattici dell'ARLeF.

La legge 482 resterebbe lettera morta senza un provvedimento regionale che articoli e specifichi la parte di essa che riguarda la scuola, fanno notare Baiutti, Zorzini, Guerra e Violino. In pratica, la 482 indica l'obiettivo ma lascia in sospeso il percorso per raggiungerlo. Spetta dunque alla Regione la definizione di un iter in grado di tradurre operativamente e nel contesto dell'organizzazione scolastica l'apprendimento di una lingua minoritaria come il friulano.

Lo scopo della proposta non è dunque solo quello di realizzare una vera tutela linguistica del friulano attraverso le attività di insegnamento e apprendimento nelle scuole (e di conseguenza costruire le basi per un'educazione plurilingue in Friuli), ma anche di evitare un flusso di finanziamenti impropri, a cascata. Risultato: contributi a progetto, per assicurare la presenza del friulano e del suo insegnamento - dopo una specifica delibera del Comune interessato - all'interno di tutte le classi, continuativamente dalla scuola dell'infanzia fino alle superiori (istituti tecnici e corsi per adulti compresi) seppur con modalità differenziate.

La presenza del friulano non sottrarrà ore di insegnamento alle altre discipline linguistiche. Si parla di un'ora alla settimana per tutto l'anno scolastico integrata con un'altra ora di uso contestuale - cioè contemporaneo - del friulano con l'italiano o con una lingua straniera. Nell'arco dell'anno scolastico verrà poi utilizzato come lingua da intrecciare e intersecare con le altre materie per almeno un terzo del monte ore annuale (più ore di friulano mano a mano che si sale di classe).

Oggi il limite è però dato da una classe insegnante delle scuole friulane che conosce la lingua, ma non possiede né le competenze dell'insegnante specialista (abilitato in materie letterarie, linguistiche e di scienze dell'educazione, con una ottima competenza della lingua e una buona conoscenza della cultura friulana, da impiegare nell'insegnamento della lingua e in contemporanea ad altre lingue) né quelle dello specializzato (abilitato in una disciplina estranea all'ambito letterario-linguistico, da utilizzare al di fuori di materie linguistiche e letterarie).

In più, nessuno di loro è passato attraverso un esame abilitante: pertanto, la proposta prevede di istituire un protocollo che ne garantisca l'abilitazione. Ciò significa una formazione sistematica e di qualità degli insegnanti, una congrua dotazione degli organici per soddisfare le richieste, la predisposizione di un albo professionale degli insegnanti di lingua friulana al quale le scuole possano accedere per il reclutamento di maestri e professori. E, infine, l'esame di abilitazione con una prova scritta e l'orale.

Se quindi le scuole dovranno darsi da fare sia dal lato organizzativo che da quello della metodologia didattica, l'università di Udine provvederà alla formazione degli insegnanti e alla certificazione delle loro competenze; l'Ufficio scolastico regionale nominerà i professori e fornirà la presenza di personale del Ministero all'esame abilitativo, mentre la Commissione permanente per l'insegnamento del friulano della Regione sarà l'organo di coordinamento che riceverà dalle scuole le richieste di organico (e le altre istanze) e sarà la stessa Commissione a garantire l'adeguata preparazione professionale partecipando alla commissione d'esame per l'inserimento nell'albo professionale.

Infine, sarà la stessa Regione a sostenere economicamente la produzione e la distribuzione di testi scolastici e materiali didattici multimediali, su carta e supporto informatico, via web.

Sui provvedimenti (una terza proposta di legge sempre sull'insegnamento della lingua friulana nelle scuole a firma dei consiglieri della Lega Nord Claudio Violino, Alessandra Guerra, Maurizio Franz e Fulvio Follegot era già stata illustrata in Commissione) si è tenuta una serie di udienze conoscitive. Vi hanno partecipato, tra gli altri, rappresentanti dell'UPI (era presente il presidente della Provincia di Udine, Marzio Strassoldo) e dell'università di Udine, ARLeF, Comitato 482, Comitato per il rilancio dell'autonomia del Friuli, Società Filologica friulana, Istitut Ladin Furlan e Bruno Forte (consulente dell'assessorato regionale all'Istruzione).

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