VI Comm: lingua friulana, proposta di legge consiglieri (2)
(ACON) Trieste, 26 giu - DT - Anche i consiglieri Giorgio
Baiutti (Margh), Bruna Zorzini (PDCI), Alessandra Guerra e
Claudio Violino (entrambi LN) hanno illustrato alla VI
Commissione - presidente Kristian Franzil (PRC-SE) - la loro
proposta di legge sul friulano: più specifica, dedicata
all'apprendimento e insegnamento di questa lingua nelle scuole.
Una proposta in cui fondamentale, dicono gli stessi consiglieri,
è stato il contributo della Commissione obiettivi didattici
dell'ARLeF.
La legge 482 resterebbe lettera morta senza un provvedimento
regionale che articoli e specifichi la parte di essa che riguarda
la scuola, fanno notare Baiutti, Zorzini, Guerra e Violino. In
pratica, la 482 indica l'obiettivo ma lascia in sospeso il
percorso per raggiungerlo. Spetta dunque alla Regione la
definizione di un iter in grado di tradurre operativamente e nel
contesto dell'organizzazione scolastica l'apprendimento di una
lingua minoritaria come il friulano.
Lo scopo della proposta non è dunque solo quello di realizzare
una vera tutela linguistica del friulano attraverso le attività
di insegnamento e apprendimento nelle scuole (e di conseguenza
costruire le basi per un'educazione plurilingue in Friuli), ma
anche di evitare un flusso di finanziamenti impropri, a cascata.
Risultato: contributi a progetto, per assicurare la presenza del
friulano e del suo insegnamento - dopo una specifica delibera del
Comune interessato - all'interno di tutte le classi,
continuativamente dalla scuola dell'infanzia fino alle superiori
(istituti tecnici e corsi per adulti compresi) seppur con
modalità differenziate.
La presenza del friulano non sottrarrà ore di insegnamento alle
altre discipline linguistiche. Si parla di un'ora alla settimana
per tutto l'anno scolastico integrata con un'altra ora di uso
contestuale - cioè contemporaneo - del friulano con l'italiano o
con una lingua straniera. Nell'arco dell'anno scolastico verrà
poi utilizzato come lingua da intrecciare e intersecare con le
altre materie per almeno un terzo del monte ore annuale (più ore
di friulano mano a mano che si sale di classe).
Oggi il limite è però dato da una classe insegnante delle scuole
friulane che conosce la lingua, ma non possiede né le competenze
dell'insegnante specialista (abilitato in materie letterarie,
linguistiche e di scienze dell'educazione, con una ottima
competenza della lingua e una buona conoscenza della cultura
friulana, da impiegare nell'insegnamento della lingua e in
contemporanea ad altre lingue) né quelle dello specializzato
(abilitato in una disciplina estranea all'ambito
letterario-linguistico, da utilizzare al di fuori di materie
linguistiche e letterarie).
In più, nessuno di loro è passato attraverso un esame abilitante:
pertanto, la proposta prevede di istituire un protocollo che ne
garantisca l'abilitazione. Ciò significa una formazione
sistematica e di qualità degli insegnanti, una congrua dotazione
degli organici per soddisfare le richieste, la predisposizione di
un albo professionale degli insegnanti di lingua friulana al
quale le scuole possano accedere per il reclutamento di maestri e
professori. E, infine, l'esame di abilitazione con una prova
scritta e l'orale.
Se quindi le scuole dovranno darsi da fare sia dal lato
organizzativo che da quello della metodologia didattica,
l'università di Udine provvederà alla formazione degli insegnanti
e alla certificazione delle loro competenze; l'Ufficio scolastico
regionale nominerà i professori e fornirà la presenza di
personale del Ministero all'esame abilitativo, mentre la
Commissione permanente per l'insegnamento del friulano della
Regione sarà l'organo di coordinamento che riceverà dalle scuole
le richieste di organico (e le altre istanze) e sarà la stessa
Commissione a garantire l'adeguata preparazione professionale
partecipando alla commissione d'esame per l'inserimento nell'albo
professionale.
Infine, sarà la stessa Regione a sostenere economicamente la
produzione e la distribuzione di testi scolastici e materiali
didattici multimediali, su carta e supporto informatico, via web.
Sui provvedimenti (una terza proposta di legge sempre
sull'insegnamento della lingua friulana nelle scuole a firma dei
consiglieri della Lega Nord Claudio Violino, Alessandra Guerra,
Maurizio Franz e Fulvio Follegot era già stata illustrata in
Commissione) si è tenuta una serie di udienze conoscitive. Vi
hanno partecipato, tra gli altri, rappresentanti dell'UPI (era
presente il presidente della Provincia di Udine, Marzio
Strassoldo) e dell'università di Udine, ARLeF, Comitato 482,
Comitato per il rilancio dell'autonomia del Friuli, Società
Filologica friulana, Istitut Ladin Furlan e Bruno Forte
(consulente dell'assessorato regionale all'Istruzione).
(fine)