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Presentate mostre Ori di Dino e Ori Perusini (2)

03.07.2007
16:08
(ACON) Udine, 03 lug - MPB - I contenuti delle due mostre sono stati illustrati da Novella Cantarutti, Maurizio Buora e Isabella Reale.

I gioielli raccolti da Gaetano Perusini (1910-1977) rispondono al fine di illustrare l'oreficeria popolare quale elemento del costume tradizionale che costituì argomento di interesse primario nel complesso delle indagini storiche ed etnografiche condotte dallo studioso. Una parte considerevole degli ori della collezione proviene da santuari e chiese autorizzate a devolverli, la raccolta valica anche i confini regionali e conta oltre 5000 pezzi. Essi - ha spiegato la Cantarutti - sono parte della storia del costume e delle tradizioni popolari di questa terra, di cui nei musei udinesi esiste anche il settore dedicato al vestire, all'arredamento, all'essere della casa e della gente friulana. E' importante che questo materiale possa parlare soprattutto alle generazioni che verranno di quello che è stato il Friuli in tutti i suoi aspetti, compreso quello dell'oreficeria. Il gioiello - la vera, l'orecchino, la catenina - facevano parte della vita e hanno accompagnato le vite soprattutto delle donne. Gli ori, perciò, non parlano solo di pregi materiali ma di questa loro profonda significazione.

Per Buora, i gioielli raccolti da Perusini e gli ori di Basaldella sono elementi importanti dell'identità perché pongono di fronte a categorie di carattere universale. Per il primo c'è la tradizione folclorica e l'elemento che persiste nel tempo; nel secondo c'è l'innovazione rappresentata dalla creatività dell'artista che agisce all'interno della tradizione e la sa plasmare e trasformare a suo modo. Anche se poi il lavoro di Dino significa molto di più perché segna un percorso che ha accompagnato tanta parte dell'arte del '900, dalla riscoperta della tradizione classica all'informale. Entrambi i protagonisti hanno fatto scuola: una scuola di studiosi ha preso le mosse dalla lezione di Perusini, una vera scuola di oreficeria da Dino con nomi come quelli di Zoratti e Mazzola a creare una sorta di tradizione di oreficeria friulana.

Della figura di Dino Basaldella ha parlato anche Isabella Reale ricordando l'influsso dello zio Remo, orafo famoso che emigrò, e la mostra che attualmente la città di Matera dedica a Mirko Basaldella, parlando delle sedi espositive e auspicando che l'evento sia una occasione di vero approfondimento.

Sostenere e far emergere le eccellenza del Friuli Venezia Giulia nell'arte e nella cultura - ha concluso il direttore generale di Friulcassa Dal Mas - è uno degli obiettivi della Cassa di risparmio regionale che punta anche in questo modo a essere più riferimento dell'intera regione.

(fine)