Margh: Lupieri, approfondimenti su Fondo immobiliare
(ACON) Trieste, 06 lug - COM/AB - Tra l'adozione della delibera
sul Fondo immobiliare da parte della Giunta e il suo esame in III
Commissione sanità sarà indispensabile effettuare un ulteriore
ragionamento anche alla luce delle criticità nel frattempo
emerse.
Lo afferma il consigliere regionale della Margherita Sergio
Lupieri, vicepresidente della III Commissione consiliare sanità,
che aggiunge:
Gli entusiasmi a favore del Fondo immobiliare sono
progressivamente scemati, mentre hanno acquistato sempre più
consensi e simpatie le opzioni che portano al Consorzio
immobiliare. Comunque la discussione in Commissione non può
essere prevista prima di ottobre, per cui sarà certamente
possibile approfondire la tematica, anche alla luce del fatto che
sono mancati indubbiamente alcuni passaggi dall'uscita dal gruppo
sanità della III Commissione all'entrata in Giunta.
È quindi necessario - aggiunge Lupieri - colmare delle lacune
che, laddove non portassero a una condivisione sul Fondo
Immobiliare, potrebbero condizionare il parere in Commissione,
facendolo accompagnare da numerose osservazioni e prescrizioni.
Certamente il consorzio tra enti del Servizio sanitario
regionale, o comunque un ente strumentale della Regione, potrebbe
dare più garanzie e ottimizzare al meglio la gestione del
patrimonio immobiliare regionale. È ormai certo che il Fondo non
possa ridurre l'indebitamento del bilancio regionale e quindi
influire positivamente sul rating con conseguenti effetti
benefici sul costo del denaro. Né l'interpretazione dell'ex legge
Merloni e della normativa europea sembra tale da velocizzare le
procedure degli appalti pubblici.
Vengono così a mancare i due presupposti forti che erano alla
base del ragionamento sul Fondo immobiliare: il miglioramento del
bilancio regionale e la rapidità operativa. Laddove il Consorzio
immobiliare degli enti del Servizio sanitario regionale,
specializzato nella realizzazione degli investimenti e nella
valorizzazione del patrimonio immobiliare, nel quale gli enti
stessi mantengono la proprietà del patrimonio, certamente dà
maggiori garanzie e affidabilità. Il Consorzio, inoltre, gode di
una completa controllabilità, di bassa complessità e tempi e
costi ridotti per la costituzione, utilizzo di procedure note e
rodate, favorevole trattamento ICI.
Se invece aggiungiamo - conclude Lupieri - la mancata conoscenza
dei reali costi del Fondo e la difficile possibilità su una
eventuale marcia indietro, allora le preoccupazioni aumentano
sempre di più. Certamente la gestione immobiliare del Servizio
sanitario regionale non potrà essere operativa in tempi brevi,
per cui è importante che le procedure per il project financing
dell'Azienda mista ospedale università di Trieste, e a seguire
Pordenone e Udine, procedano in modo spedito, indipendentemente
dalla costituzione del Fondo immobiliare.