Capigruppo incontrano Coldiretti per difesa qualità italiana
(ACON) Trieste, 10 lug - AB - Dopo molti anni la Coldiretti
scende nuovamente in piazza e lo fa domani (mercoledì 11 luglio)
a Bologna con una manifestazione che avrà come slogan: "Giù le
mani dalla qualità italiana".
Le ragioni della protesta sono state illustrate ai capigruppo del
Consiglio regionale dai vertici della Coldiretti FVG, dal suo
presidente Dimitri Zbogar e dai referenti provinciali.
Vogliamo difendere i prodotti alimentari italiani e con essi la
salute dei cittadini, la qualità dell'ambiente e il reddito delle
imprese agricole, è stato affermato. Per questo Coldiretti
sollecita l'emanazione dei decreti attuativi sull'indicazione
obbligatoria in etichetta dell'origine dei prodotti agricoli, in
assenza della quale viene offeso il Made in Italy. Si vuole anche
dare attuazione alle misure previste per la gestione assicurativa
dei rischi atmosferici e del fondo per favorire la ripresa
economica e produttiva delle aziende colpite dalla crisi del
mercato, disciplinare la vendita diretta ai consumatori,
stabilizzare alcuni regimi fiscali in agricoltura.
Su questi temi Coldiretti chiede un pronunciamento del Consiglio
regionale, che dovrebbe impegnare la Giunta a rappresentarli al
Governo perché si sblocchi l'attuale situazione di stallo.
Prodotti tipici, sicurezza alimentare, cura del territorio e
qualità sono i punti cardine evidenziati da Zbogar per dare nuovo
impulso all'agricoltura italiana e per farla rimanere a livelli
di primato europeo sia sotto il profilo del valore economico che
dell'innovativo patto tra consumatori, territori e produttori.
Coldiretti ha elaborato i dati Istat relativi al primo trimestre
2007 e denuncia l'importazione di quasi 3 miliardi di litri di
latte straniero che servono a fare formaggi venduti come Made in
Italy, l'importazione di pomodoro dalla Cina che quest'anno
aumenterà del 150% a scapito di una produzione nazionale che non
si sa dove andrà a finire, l'importazione di frutta e prosciutti
semilavorati che diventeranno falsi prodotti Made in Italy, la
possibilità di mettere la segatura nel vino, l'importazione del
30% di olio che diventerà falso extravergine italiano,
l'imposizione di cibi geneticamente modificati, l'impossibilità
di produrre energia dai campi.
Sono ragioni sufficienti per scendere in piazza per garantire un
futuro migliore all'agricoltura, ma anche e soprattutto ai
consumatori.
(immagini alle tv)