UDC: Salvador su Piano territoriale
(ACON)Trieste, 23 ago - COM/MPB -"Le preoccupazioni sollevate
dell'UDC in merito alla riforma urbanistica si stanno
dimostrando, giorno dopo giorno, sempre più fondate e le modalità
usate dalla Regione nei confronti dei Comuni in materia
urbanistica sviliscono sempre più il ruolo e l'autonomia delle
singole amministrazioni comunali".
Si esprime così il vice-capogruppo regionale UDC, Maurizio
Salvador, nel commentare il singolare ed anomalo procedimento
messo in atto dalla Giunta regionale in vista dell'adozione del
Piano Territoriale Regionale.
"Il P.T.R. - sostiene il consigliere UDC - è un atto di
fondamentale importanza per il futuro della nostra Regione, che
inciderà notevolmente sui destini di tutti i comuni e la sua
approvazione non può pertanto passare in sottordine, limitandoci
cioè ad un semplice parere del Consiglio per le Autonomie
Locali".
"Pertanto - prosegue Salvador - la procedura adottata dal
presidente del Consiglio per le Autonomie, in base alla quale
durante il mese di agosto i comuni possono far pervenire,
attraverso i rispettivi rappresentanti in seno allo stesso
Consiglio, eventuali osservazioni è quantomeno riduttiva degli
interessi rappresentati da ciascuna Amministrazione Comunale".
"Atti di simile e fondamentale importanza - precisa ancora
l'esponente politico - richiederebbero perlomeno una seduta
obbligatoria da parte di tutti i Consigli comunali, con la dovuta
pubblicità anche nei confronti delle varie categorie interessate
al problema, nonché di tutti i cittadini, per dar luogo ad un
preciso parere votato dai consiglieri comunali, che nel proprio
territorio rappresentano la sovranità popolare".
"Invece la Regione - sottolinea Salvador - circoscrive il tutto
ad una eventuale osservazione informale che i sindaci, qualora lo
ritengano, potranno fare ad un rappresentante del Consiglio per
le Autonomie Locali, ignorando che a rappresentare le Autonomie
non sono i singoli componenti, ma l'intero organo collegiale e
così pure che a rappresentare i Comuni, assieme al sindaco, è
soprattutto il Consiglio comunale".
"Quanto al periodo per le osservazioni, coincidente con quello in
cui la maggior parte dei cittadini è in ferie - aggiunge il
vice-capogruppo UDC - si tratta di una beffa di cattivo gusto,
che conferma però un andamento divenuto ormai norma nei rapporti
che la Regione persegue con i comuni, caratterizzato sempre più
da decisioni verticistiche e da un disegno accentratore, non
rispettosi delle Autonomie locali. Un metodo - conclude Salvador
- più assomigliante ai sistemi feudatari che ad una vera
democrazia partecipativa".