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UDC: Salvador su Piano territoriale

23.08.2007
16:11
(ACON)Trieste, 23 ago - COM/MPB -"Le preoccupazioni sollevate dell'UDC in merito alla riforma urbanistica si stanno dimostrando, giorno dopo giorno, sempre più fondate e le modalità usate dalla Regione nei confronti dei Comuni in materia urbanistica sviliscono sempre più il ruolo e l'autonomia delle singole amministrazioni comunali".

Si esprime così il vice-capogruppo regionale UDC, Maurizio Salvador, nel commentare il singolare ed anomalo procedimento messo in atto dalla Giunta regionale in vista dell'adozione del Piano Territoriale Regionale.

"Il P.T.R. - sostiene il consigliere UDC - è un atto di fondamentale importanza per il futuro della nostra Regione, che inciderà notevolmente sui destini di tutti i comuni e la sua approvazione non può pertanto passare in sottordine, limitandoci cioè ad un semplice parere del Consiglio per le Autonomie Locali".

"Pertanto - prosegue Salvador - la procedura adottata dal presidente del Consiglio per le Autonomie, in base alla quale durante il mese di agosto i comuni possono far pervenire, attraverso i rispettivi rappresentanti in seno allo stesso Consiglio, eventuali osservazioni è quantomeno riduttiva degli interessi rappresentati da ciascuna Amministrazione Comunale".

"Atti di simile e fondamentale importanza - precisa ancora l'esponente politico - richiederebbero perlomeno una seduta obbligatoria da parte di tutti i Consigli comunali, con la dovuta pubblicità anche nei confronti delle varie categorie interessate al problema, nonché di tutti i cittadini, per dar luogo ad un preciso parere votato dai consiglieri comunali, che nel proprio territorio rappresentano la sovranità popolare".

"Invece la Regione - sottolinea Salvador - circoscrive il tutto ad una eventuale osservazione informale che i sindaci, qualora lo ritengano, potranno fare ad un rappresentante del Consiglio per le Autonomie Locali, ignorando che a rappresentare le Autonomie non sono i singoli componenti, ma l'intero organo collegiale e così pure che a rappresentare i Comuni, assieme al sindaco, è soprattutto il Consiglio comunale".

"Quanto al periodo per le osservazioni, coincidente con quello in cui la maggior parte dei cittadini è in ferie - aggiunge il vice-capogruppo UDC - si tratta di una beffa di cattivo gusto, che conferma però un andamento divenuto ormai norma nei rapporti che la Regione persegue con i comuni, caratterizzato sempre più da decisioni verticistiche e da un disegno accentratore, non rispettosi delle Autonomie locali. Un metodo - conclude Salvador - più assomigliante ai sistemi feudatari che ad una vera democrazia partecipativa".