News


Tutore minori e Consulta disabili su taglio insegnanti di sostegno

20.09.2007
17:51
(ACON) Trieste, 20 set - COM/MPB - Il Tutore pubblico dei minori, Francesco Milanese e il presidente della Consulta regionale delle Associazioni dei disabili del Friuli Venezia Giulia, Vladimir Kosic, congiuntamente esprimono il loro sconcerto per le affermazioni del Ministro per l'istruzione pubblica Fioroni in merito al taglio degli insegnanti di sostegno.

E' quanto si legge in un comunicato del Tutore pubblico che inoltre scrive: "Il Ministro confonde i piani del discorso. La questione non riguarda l'assistenza ma il diritto all'istruzione delle persone disabili. L'attività dell'insegnante di sostegno specializzato è rivolta a tutta la classe nella quale è iscritto il soggetto con disabilità. Insieme agli altri docenti della classe identifica i bisogni educativi speciali dell'alunno e attraverso il gruppo operativo propone e costruisce il piano educativo individualizzato. Il docente di sostegno specializzato ha anche il ruolo di facilitatore della comunicazione e della relazione tra docenti, alunno disabile, alunni della classe e altri soggetti che interagiscono nel processo di integrazione: famiglia, personale sanitario, educatori, mediatori, assistenti all'autonomia, tutor della formazione professionale. L'insegnante di sostegno, oltre ad assumere la contitolarità delle sezione e delle classi in cui opera, partecipa alla programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e verifica delle attività di competenza dei consigli di interclasse, dei consigli di classe e dei collegi dei docenti. I problemi di organizzazione, funzionamento e stabilità del personale, incidono in modo determinante sulla qualità dell'offerta formativa e sulla continuità didattica di tutta la scuola, per questo non è tollerabile che gran parte dei docenti di sostegno siano precari.

Il Ministro, invece di chiedere agli enti locali di farsi carico di una azione che non compete loro, dovrebbe dire - si legge nel comunicato - perché ha confermato i tagli che nei bilanci di previsione ha ereditato dal precedente governo. Confondere l'insegnante di sostegno - prosegue la nota - con il sostegno assistenziale che i comuni possono fornire ai disabili per migliorare la qualità di vita interna alla scuola è un grave ritorno al passato e siccome si muove in continuità con quanto la Moratti aveva già messo in atto c'è da chiedersi se non corrisponda ad una svolta cosciente tesa a interrompere un cammino faticosamente intrapreso dai disabili, dalle loro associazioni e dalle famiglie per superare le logiche assistenziali e operare verso l'inclusione del disabile nella normale vita sociale vedendo tutelati e promossi i propri diritti.

Non sono accettabili - concludono Tutore e presidente della Consulta disabili - forme organizzative, interne agli Istituti che ripropongono nei fatti l'insegnamento differenziale. Una cosa è il progetto formativo individualizzato, quale esito di un percorso educativo appropriato, altra cosa è la riduzione dell'inserimento del minore disabile nel contesto scolastico ad una sinecura meramente custodiale.