Tutore minori e Consulta disabili su taglio insegnanti di sostegno
(ACON) Trieste, 20 set - COM/MPB - Il Tutore pubblico dei
minori, Francesco Milanese e il presidente della Consulta
regionale delle Associazioni dei disabili del Friuli Venezia
Giulia, Vladimir Kosic, congiuntamente esprimono il loro
sconcerto per le affermazioni del Ministro per l'istruzione
pubblica Fioroni in merito al taglio degli insegnanti di
sostegno.
E' quanto si legge in un comunicato del Tutore pubblico che
inoltre scrive: "Il Ministro confonde i piani del discorso. La
questione non riguarda l'assistenza ma il diritto all'istruzione
delle persone disabili. L'attività dell'insegnante di sostegno
specializzato è rivolta a tutta la classe nella quale è iscritto
il soggetto con disabilità. Insieme agli altri docenti della
classe identifica i bisogni educativi speciali dell'alunno e
attraverso il gruppo operativo propone e costruisce il piano
educativo individualizzato. Il docente di sostegno specializzato
ha anche il ruolo di facilitatore della comunicazione e della
relazione tra docenti, alunno disabile, alunni della classe e
altri soggetti che interagiscono nel processo di integrazione:
famiglia, personale sanitario, educatori, mediatori, assistenti
all'autonomia, tutor della formazione professionale.
L'insegnante di sostegno, oltre ad assumere la contitolarità
delle sezione e delle classi in cui opera, partecipa alla
programmazione educativa e didattica e alla elaborazione e
verifica delle attività di competenza dei consigli di
interclasse, dei consigli di classe e dei collegi dei docenti. I
problemi di organizzazione, funzionamento e stabilità del
personale, incidono in modo determinante sulla qualità
dell'offerta formativa e sulla continuità didattica di tutta la
scuola, per questo non è tollerabile che gran parte dei docenti
di sostegno siano precari.
Il Ministro, invece di chiedere agli enti locali di farsi carico
di una azione che non compete loro, dovrebbe dire - si legge nel
comunicato - perché ha confermato i tagli che nei bilanci di
previsione ha ereditato dal precedente governo.
Confondere l'insegnante di sostegno - prosegue la nota - con il
sostegno assistenziale che i comuni possono fornire ai disabili
per migliorare la qualità di vita interna alla scuola è un grave
ritorno al passato e siccome si muove in continuità con quanto la
Moratti aveva già messo in atto c'è da chiedersi se non
corrisponda ad una svolta cosciente tesa a interrompere un
cammino faticosamente intrapreso dai disabili, dalle loro
associazioni e dalle famiglie per superare le logiche
assistenziali e operare verso l'inclusione del disabile nella
normale vita sociale vedendo tutelati e promossi i propri
diritti.
Non sono accettabili - concludono Tutore e presidente della
Consulta disabili - forme organizzative, interne agli Istituti
che ripropongono nei fatti l'insegnamento differenziale. Una cosa
è il progetto formativo individualizzato, quale esito di un
percorso educativo appropriato, altra cosa è la riduzione
dell'inserimento del minore disabile nel contesto scolastico ad
una sinecura meramente custodiale.