Margh: Menis su fattorie sociali
(ACON) Trieste, 26 set - COM/ET - È passata sotto silenzio,
nell'approvazione della legge di miglioramento della disciplina
dell'agriturismo, l'introduzione delle fattorie sociali.
Probabilmente ciò è dovuto alla scarsa conoscenza del tema, ma
l'iniziativa è da considerarsi assolutamente di grande rilevanza
e prospettiva futura.
Ad affermarlo è il consigliere regionale Paolo Menis (Margh-PD)
che sostiene che le fattorie sociali, infatti, in altre regioni
sono da anni in grande espansione e riscuotono un enorme consenso
(e sostegno) per l'attività svolta.
Esistono molte esperienze positive che portano all'inclusione e
all'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati o
diversamente abili, dove la diversità e il disagio possono essere
sia fisici che psichici e psicologici. Si va dal recupero di
soggetti tossicodipendenti o alcolisti, all'inclusione sociale di
disabili fisici o psichici, che all'interno della realtà agricola
possono sviluppare una loro attitudine o talento che in altri
settori sicuramente non verrebbe fuori.
Le orticolture, le serre, le trasformazioni dei prodotti, il
prendersi cura degli animali dimostrano che le caratteristiche
duttili e multifunzionali delle aziende agricole rendono le
stesse particolarmente adatte ad accogliere e sviluppare questo
genere di esperienze.
Secondo Menis è a tutti evidente che conoscenza di sé, autostima,
sicurezza e identità si realizzano e crescono nella misura in cui
le persone si sentono utili nel fare concreto di ogni giorno.
Anche nella nostra regione, conclude il consigliere della
Margherita, esistono esperienze assimilabili alle fattorie
sociali, mentre altre stanno per partire, perciò averle oggi
riconosciute ufficialmente nella legislazione regionale, oltre a
un significato intrinseco di altissimo valore istituzionale e
morale, darà una spinta innovativa a tutto il settore
dell'inserimento lavorativo delle persone in difficoltà.