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Margh: Menis su fattorie sociali

26.09.2007
16:48
(ACON) Trieste, 26 set - COM/ET - È passata sotto silenzio, nell'approvazione della legge di miglioramento della disciplina dell'agriturismo, l'introduzione delle fattorie sociali. Probabilmente ciò è dovuto alla scarsa conoscenza del tema, ma l'iniziativa è da considerarsi assolutamente di grande rilevanza e prospettiva futura.

Ad affermarlo è il consigliere regionale Paolo Menis (Margh-PD) che sostiene che le fattorie sociali, infatti, in altre regioni sono da anni in grande espansione e riscuotono un enorme consenso (e sostegno) per l'attività svolta.

Esistono molte esperienze positive che portano all'inclusione e all'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati o diversamente abili, dove la diversità e il disagio possono essere sia fisici che psichici e psicologici. Si va dal recupero di soggetti tossicodipendenti o alcolisti, all'inclusione sociale di disabili fisici o psichici, che all'interno della realtà agricola possono sviluppare una loro attitudine o talento che in altri settori sicuramente non verrebbe fuori.

Le orticolture, le serre, le trasformazioni dei prodotti, il prendersi cura degli animali dimostrano che le caratteristiche duttili e multifunzionali delle aziende agricole rendono le stesse particolarmente adatte ad accogliere e sviluppare questo genere di esperienze.

Secondo Menis è a tutti evidente che conoscenza di sé, autostima, sicurezza e identità si realizzano e crescono nella misura in cui le persone si sentono utili nel fare concreto di ogni giorno.

Anche nella nostra regione, conclude il consigliere della Margherita, esistono esperienze assimilabili alle fattorie sociali, mentre altre stanno per partire, perciò averle oggi riconosciute ufficialmente nella legislazione regionale, oltre a un significato intrinseco di altissimo valore istituzionale e morale, darà una spinta innovativa a tutto il settore dell'inserimento lavorativo delle persone in difficoltà.