CR: legge sloveno, dibattito (3)
(ACON) Trieste, 27 set - DT - Il dibattito generale sulla legge
di tutela della minoranza slovena è stato aperto da Paolo Ciani
(AN). E' una questione di rispetto e di confronto, ha dichiarato
- qui in Regione c'è una minoranza che non ha mai voluto farsi
contare, che peraltro ha legittimamente il diritto di parlare lo
sloveno, ma che non può certo imporre alla maggioranza la propria
cultura, la propria lingua. E questa legislatura pare proprio che
stia cercando e attuando le cose che dividono i cittadini della
regione. Sulla questione delle valli Resia, Natisone e Torre,
Ciani ha fatto notare come nulla abbiano a che fare con la lingua
e l'identità slovena che questo ddl vuole imporre: per questo
motivo AN proporrà alcuni emendamenti in cui si chiede per tutti
i Comuni della provincia di Udine l'esclusione da questa legge.
Nessuna novità epocale, ma solo il riconoscimento di diritti:
ecco cosa contiene il provvedimento all'esame dell'Aula. Per
Bruna Zorzini (PDCI) finora ad aiutare la minoranza ci ha pensato
lo Stato, d'ora in poi anche la Regione si assumerà le sua
responsabilità e il sostegno alla comunità slovena sarà efficace
quanto più saranno efficaci i contributi al fondo che verrà
istituito. Nonostante qualche lacuna, ha affermato, sosterrò
questa legge perché riconosce la minoranza e le sue
organizzazioni di riferimento. La pratica ci farà capire se
saranno necessari altri cambiamenti. Rispetto alle valli friulane
e alla loro tutela linguistica la Zorzini ha ribadito che esiste
un minimo comune denominatore a unire le parlate locali di questa
regione: quel ponte è la lingua, lo sloveno appunto.
Per Pietro Colussi (Citt) le leggi di tutela tanto dello sloveno
che del friulano costituiscono uno dei momenti più alti di questa
nona legislatura, e ciò conferma l'attenzione che la maggioranza
ha inteso riporre al tema dei diritti delle minoranze
linguistiche che la nostra Costituzione e lo Statuto regionale
prevedono. In Friuli Venezia Giulia, caso unico in Europa,
convivono il ceppo germanico, quello latino e quello slavo, un
elemento di ricchezza nello scenario della nuova Europa. Per
coerenza, quindi, in futuro si dovrà pensare a un intervento a
favore anche della minoranza linguistica tedesca, che ha pari
dignità rispetto alle altre lingue oggi tutelate.
Fortemente critico Adriano Ritossa (AN). Questa legge, ha detto,
è voluta esclusivamente per creare un fondo finanziario regionale
suppletivo dato che ci si lamenta che non siano sufficienti i
fondi che arrivano dallo Stato. Una tale legge creerà privilegi -
per taluni esclusivi - a favore della minoranza slovena. La
raffica di emendamenti che AN ha presentato riguarda proprio
questi aspetti. In più, il provvedimento rischia di essere
autoreferenziale e anticostituzionale: non si riesce a
comprendere, infatti, come coloro che saranno addetti alla
gestione e alla distribuzione dei fondi saranno anche coloro, gli
unici, che li riceveranno.
(segue)