News


CR: legge sloveno, dibattito (3)

27.09.2007
12:37
(ACON) Trieste, 27 set - DT - Il dibattito generale sulla legge di tutela della minoranza slovena è stato aperto da Paolo Ciani (AN). E' una questione di rispetto e di confronto, ha dichiarato - qui in Regione c'è una minoranza che non ha mai voluto farsi contare, che peraltro ha legittimamente il diritto di parlare lo sloveno, ma che non può certo imporre alla maggioranza la propria cultura, la propria lingua. E questa legislatura pare proprio che stia cercando e attuando le cose che dividono i cittadini della regione. Sulla questione delle valli Resia, Natisone e Torre, Ciani ha fatto notare come nulla abbiano a che fare con la lingua e l'identità slovena che questo ddl vuole imporre: per questo motivo AN proporrà alcuni emendamenti in cui si chiede per tutti i Comuni della provincia di Udine l'esclusione da questa legge.

Nessuna novità epocale, ma solo il riconoscimento di diritti: ecco cosa contiene il provvedimento all'esame dell'Aula. Per Bruna Zorzini (PDCI) finora ad aiutare la minoranza ci ha pensato lo Stato, d'ora in poi anche la Regione si assumerà le sua responsabilità e il sostegno alla comunità slovena sarà efficace quanto più saranno efficaci i contributi al fondo che verrà istituito. Nonostante qualche lacuna, ha affermato, sosterrò questa legge perché riconosce la minoranza e le sue organizzazioni di riferimento. La pratica ci farà capire se saranno necessari altri cambiamenti. Rispetto alle valli friulane e alla loro tutela linguistica la Zorzini ha ribadito che esiste un minimo comune denominatore a unire le parlate locali di questa regione: quel ponte è la lingua, lo sloveno appunto.

Per Pietro Colussi (Citt) le leggi di tutela tanto dello sloveno che del friulano costituiscono uno dei momenti più alti di questa nona legislatura, e ciò conferma l'attenzione che la maggioranza ha inteso riporre al tema dei diritti delle minoranze linguistiche che la nostra Costituzione e lo Statuto regionale prevedono. In Friuli Venezia Giulia, caso unico in Europa, convivono il ceppo germanico, quello latino e quello slavo, un elemento di ricchezza nello scenario della nuova Europa. Per coerenza, quindi, in futuro si dovrà pensare a un intervento a favore anche della minoranza linguistica tedesca, che ha pari dignità rispetto alle altre lingue oggi tutelate.

Fortemente critico Adriano Ritossa (AN). Questa legge, ha detto, è voluta esclusivamente per creare un fondo finanziario regionale suppletivo dato che ci si lamenta che non siano sufficienti i fondi che arrivano dallo Stato. Una tale legge creerà privilegi - per taluni esclusivi - a favore della minoranza slovena. La raffica di emendamenti che AN ha presentato riguarda proprio questi aspetti. In più, il provvedimento rischia di essere autoreferenziale e anticostituzionale: non si riesce a comprendere, infatti, come coloro che saranno addetti alla gestione e alla distribuzione dei fondi saranno anche coloro, gli unici, che li riceveranno.

(segue)