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VI Comm: illustrate proposte di legge diritti umani

16.10.2007
12:29
(ACON) Trieste, 16 ott - DT - Storie drammatiche, e cultura dell'accoglienza. Pregiudizi ideologici e nazionalismi, e poi convivenza, fraternità, unità nella diversità. Il Friuli Venezia Giulia, per quello che è stato il suo passato e oggi il suo presente, ha una vocazione del tutto particolare alla cultura della pace e alla promozione della nonviolenza. Del rispetto dei diritti umani.

Parole che hanno trovato una cornice adeguata fin dal 1987 quando la nostra fu tra le prime Regioni a dotarsi di uno strumento normativo finalizzato a favorire proprio la promozione di una cultura di pace. Sono trascorsi vent'anni da quella legge ed è giunto il momento di adeguarla ai mutati scenari internazionali, di garantire ancora di più il rispetto dei diritti umani tra soggetti e comunità nella Regione e al di fuori di essa.

Si tratta, dunque, di configurare il Friuli Venezia Giulia quale centro propositivo di studi e ricerche, di iniziative formative, ricreative e didattiche che abbiano come finalità la crescita di una cultura attuale della convivenza, della giustizia, dell'accoglienza nella reciprocità, della cooperazione solidale tra i popoli. Per la prima volta, ha spiegato l'assessore Roberto Antonaz alla VI Commissione consiliare presieduta da Kristian Franzil (PRC-SE), si parla in una legge di cultura della nonviolenza, di finanza etica, di turismo critico e responsabile, di commercio equo-solidale: le ricadute saranno altissime, perché il provvedimento, non certo di spesa bensì di principi, dovrà sovrintendere a tutte le pratiche di questa Regione. La filosofia del progetto è la condanna di ogni guerra, il che significa anche - ha concluso Antonaz - che non potrà sostituirsi a quel lavoro della Storia e degli storici che dovrà portare invece alla definitiva riconciliazione.

La proposta di legge in questione è sottoscritta dallo stesso Franzil (PRC-SE) assieme a Tamara Blazina e Nevio Alzetta(DS-PD), Pietro Colussi (Citt), Alessandro Metz (Verdi), Giancarlo Tonutti e Paolo Menis (Margh-PD), Bruna Zorzini (PDCI) e Luigi Ferone (Pensionati) ed è il frutto di un elaborato confronto tra altri tre provvedimenti simili già presentati e oggi ritirati (il primo in ordine di tempo a firma dell'intero gruppo dei Cittadini, un altro sottoscritto da Tonutti, Menis e Ferone e l'ultimo illustrato dalla Zorzini) e di una consultazione con enti, movimenti e associazioni di base che si riconoscono nella salvaguardia dei diritti umani.

Tra gli ambiti di intervento, anche le ricerche e i percorsi culturali finalizzati a studiare progetti di riconversione delle strutture militari - dismesse ed esistenti - verso finalità civili, lo sviluppo del servizio civile volontario, tutti quei progetti tesi a favorire il riconoscimento del legame tra pace e attività economica in un'ottica di sostenibilità ambientale, la valorizzazione dei luoghi storici e dei simboli di pace.

L'Agorà della pace del Friuli Venezia Giulia, strumento di coordinamento delle attività, sarà il luogo di incontro e di confronto tra le realtà presenti sul territorio regionale aperta ai rappresentanti delle istituzioni, sindacati, al mondo della scuola, movimenti, associazioni.

E poi c'è la proposta di istituire un Centro di elaborazione, documentazione e ricerca sulla cultura della pace, della nonviolenza, dei diritti umani, del dialogo interculturale e interreligioso che collabori con realtà associative ed enti sia regionali che internazionali (ad esempio, università o istituti scientifici).

Ancora: il 10 dicembre ricorre l'anniversario dell'approvazione da parte dell'ONU della Dichiarazione universale dei ditti dell'uomo: che diventi la Giornata per la pace e per i ditti umani pure in Friuli Venezia Giulia.

Al termine dei lavori la Commissione ha deciso - prima di partire con l'esame del provvedimento - di procedere con le audizioni con il mondo del pacifismo regionale.

(immagini alle tv)