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CR: legge tutela sloveno, dichiarazioni di voto (4)

23.10.2007
16:30
(ACON) Trieste, 23 ott - ET - Non si riconosce ai resiani un'identità autonoma e con questa norma diventano, di fatto, parte della minoranza slovena. Questa è la posizione espressa dalla consigliera Battellino (Idv - SD) in sede di dichiarazioni di voto sulla norma di tutela della minoranza linguistica slovena. I resiani chiedevano di essere esclusi da questa legge, perchè le minoranze vanno valorizzate e non inglobate.

Un iter lungo con un risultato insoddisfacente. Secondo il capogruppo dell'UDC, Roberto Molinaro, c'è stato un avvicinamento alle richieste dell'opposizione solo sulla questione della precisazione delle specificità della Val Resia e delle Valli del Torre, del Natisone e Canale. È comunque un passo in avanti, ma è mancata la volontà di ridisegnare il ruolo delle associazioni di riferimento che dovrebbero essere meno pervasive e ora travalicano le competenze della Regione. Questa norma non aiuterà la minoranza slovena in questa regione e i conflitti perdureranno.

Per Piero Camber (FI) questo disegno di legge non porta a nulla di nuovo rispetto a quanto già previsto e attuato da norme di livello statale. Si poteva invece tutelare le minoranze linguistiche slave, ma si è rimasti imprigionati nei canoni di comodo. Scandalosi invece gli eccessi previsti dalla norma e che creano privilegi. La Regione ha delegato la gestione dei fondi dedicati alla minoranza a due sole associazioni, con requisiti rigidi che non consentono l'ingresso ad altre. Nasce poi una Commissione regionale autoreferente, composta a maggioranza da delegati delle stesse due associazioni di riferimento.

Questo ddl non porta novità, perché tanta agitazione? A chiederselo è la consigliera Bruna Zorzini (PDCI). Il fatto positivo è che ora è anche la Regione ad assumersi la sua parte nella tutela, rendendo di fatto i contributi più efficaci. Altra nota di merito, il fatto che nella Commissione siederanno anche rappresentanti degli eletti. Per quanto riguarda la questione delle parlate, la consigliera Zorzini trova che sia sbagliato contrapporre queste ad una lingua, strumentalizzandole. Si tratta di un approccio demagogico e retrogrado che però si placa davanti alla possibilità di ottenere finanziamenti.

La capogruppo della Lega, Alessandra Guerra, ha invece ricordato quanto sia imprescindibile il rispetto della normativa statale vigente e quali siano le vere prerogative regionali. Non possiamo, ha detto la Guerra, aggirare i meccanismi legislativi promettendo di attuare riconoscimenti a minoranze, riconoscimenti che in realtà competono allo Stato. Quindi, il percorso di questa legge è stato un percorso intelligente, basato sulla normativa esistente. L'esponente della Lega ha poi chiesto a tutte le forze politiche in Aula di mantenere lo stesso atteggiamento di rispetto e attenzione per l'autodeterminazione delle minoranze anche durante la prossima discussione sulla legge di tutela del friulano.

(segue)