III Comm: rapporto alcoldipendenza (2)
(ACON) Trieste, 07 nov - DT - Non può che preoccupare il
rapporto adolescenti-alcol. Secondo uno studio del Dipartimento
delle dipendenze dell'Alto Friuli che ha coinvolto, nell'anno
scolastico 2004-2005, le classi seconde e quarte di tutte le
scuole medie superiori di Gemona, Tolmezzo e Tarvisio (per un
totale di 1.052 questionari), la differenza tra maschi e femmine
e fra seconde e quarte è piuttosto netta. Quasi la metà dei
maschi contro un quinto delle ragazze beve frequentemente
alcolici (da una volta alla settimana a tutti i giorni), passando
dal 28% nelle seconde al 39% delle quarte. A colpire è la rapida
diffusione degli alcolpops: risultano essere le bevande preferite
dalle ragazze (ben tre volte più che nei maschi) e, dopo la
birra, le bevande preferite dall'intero campione.
Attenzione, però, perché vista la gradevolezza della bibita (che
maschera comunque quei 5-6 gradi alcolici) il gusto è apprezzato
persino dai dodicenni. Bassa invece in tutto il campione la
preferenza per il vino. In più, com'è accaduto per il tabacco,
l'ubriachezza nelle ragazze, molto rara alcuni decenni fa, oggi è
un comportamento giovanile sempre più normale: ben il 12% delle
giovani (contro il 25% dei maschi) dichiara di abusarne da una a
molte volte al mese.
Preoccupa poi che gli abusatori frequenti abbiano una percezione
molto poco critica del loro comportamento: più dell'82% pensa
infatti che bere troppo sia normale. La sottovalutazione del
fenomeno è evidente e preoccupante così come la frequenza degli
abusi indica spesso difficoltà psicologiche e relazionali e vale
la pena ricordare come gli incidenti stradali, spesso in stato di
ebbrezza, nei giovani adulti (18-25 anni) siano la prima causa di
morte o invalidità. E si è osservato anche come l'uso di alcol e
tabacco sia fortemente correlato al rendimento scolastico: a
parità di età e di sesso, chi ha ripetuto uno o più anni presenta
percentuali di tabagismo (67%) e di ebbrezze frequenti (33%)
doppie rispetto a chi è in regola con gli studi.
Un'altra ricerca sui consumi di alcol nei giovani è stata
realizzata dal Dipartimento delle dipendenze dell'Azienda
sanitaria di Trieste. In questo caso i giovani coinvolti sono
stati 746 di 7 scuole superiori, dal 14 ai 20 anni. Secondo i
dati, l'età media del primo consumo alcolico è di 13 anni e i più
precoci sono i maschi. E se le ragazze superano numericamente i
ragazzi in quanto a consumatori attuali di alcol (ma solo perché
le ragazze sono in maggior numero nel campione 17-20 anni dove è
più probabile un consumo di alcol mentre i maschi sono
concentrati nella fascia d'età dei quattordicenni), riguardo alla
frequenza del consumo risulta che il 6,9% acquista alcol
giornalmente, il 31,8% qualche volta al mese e il 61,3% nel fine
settimana (soprattutto dai 17 ai 20 anni).
Ma dove vengono consumate le sostanze alcoliche? Nel 61% dei casi
al bar e nei pub, nel 12,4% in discoteca e in famiglia (ai maschi
è concesso bere in casa mentre le femmine lo fanno in un contesto
di divertimento). E il 44% dei giovani consuma più di 5 bevande
in poche ore.
Rispetto ai dati dell'Alto Friuli, a Trieste i maschi
preferiscono la birra (50,7%), i superalcolici (16,1), il vino
(14,8) e gli alcolpops o freezer (7%). Per le femmine invece
meglio la birra (33,8%), poi i superalcolici (28,5), gli
alcolpops (17,2), il vino (9%). In sintesi, in famiglia si
consuma il vino, in discoteca alcolici e nei bar e nei pub la
birra. I giovani bevono per trasgredire e divertirsi, appena il
6,8% lo fa per gusto e piacere. Sconforta poi il rapporto
guida-alcol: il 32.2% dei maschi e il 24,6% delle femmine si è
messo al volante dopo aver assunto una bevanda alcolica, ma ben
il 65% (70% maschi e 56% femmine) ha guidato in stato d'ebbrezza
per aver assunto più bevande alcoliche in poche ore.
Dopo una serie di richieste di chiarimenti da parte dei
consiglieri su questioni specifiche, il presidente Alzetta ha
affermato che quanto emerso dal rapporto verrà tenuto in debito
conto nell'esame degli stanziamenti da inserire nella Finanziaria
regionale.
(fine)