VI Comm: illustrato ddl istruzione e formazione (1)
(ACON) Trieste, 19 nov - MPB/DT - Realizzare un costante
innalzamento del livello generale di istruzione e formazione
della popolazione nel suo complesso ed esercitare un più alto
grado di coordinamento da parte della Regione dell'azione dei
diversi soggetti (istituzioni scolastiche, strutture formative,
enti locali, forze economiche e imprenditoriali). Questo il
proposito con cui la Giunta regionale ha elaborato il disegno di
legge "Norme per l'accesso al sapere, il diritto allo studio, il
nuovo ordinamento della formazione professionale e lo sviluppo
del sistema formativo del Friuli Venezia Giulia" illustrato alla
VI Commissione presieduta da Kristian Franzil (PRC-SE), alla
presenza degli assessori Roberto Antonaz e Roberto Cosolini.
Complessivamente sono 66 gli articoli suddivisi in quattro Titoli
(il quinto è per le disposizioni transitorie e finali), dedicati
rispettivamente alla definizione dei principi generali e degli
obiettivi strategici comuni (I), alle disposizioni in materia di
istruzione scolastica e diritto allo studio (II), alla nuova
disciplina dell'ordinamento della formazione professionale
regionale (III), alle norme in materia di attività integrate tra
istruzione e formazione professionale nell'ambito del sistema
formativo del Friuli Venezia Giulia (IV). E ciò per raggiungere
tre obiettivi fondamentali: creare le condizioni che rendano
possibile l'effettivo pieno assolvimento del ciclo di istruzione
obbligatoria e che favoriscano il successo formativo degli
studenti; consolidare e sviluppare la presenza nel territorio di
un efficiente sistema regionale di formazione professionale;
favorire la partecipazione attiva dei soggetti che con la propria
presenza e iniziativa concorrono a determinare la crescita e lo
sviluppo della società della conoscenza.
E' una legge tra le più importanti della legislatura, ha
sottolineato l'assessore Antonaz. Per la prima volta, infatti, si
disciplina un settore fondamentale quale l'istruzione, che viene
integrata in un'unica legge con la formazione professionale.
Vogliamo elevare l'istruzione e ridurre l'abbandono scolastico
che, secondo dati ISTAT, in Friuli Venezia Giulia è piuttosto
elevato.
E' importante, gli ha fatto eco l'assessore Cosolini, che la
Regione abbia affrontato l'insieme delle sue competenze che
guardano allo sviluppo delle opportunità intese sia come
formazione che in quanto crescita intellettuale. Offrire questa
possibilità significa migliorare la qualità della vita, la
coesione sociale e far crescere anche la competitività della
nostra regione.
Il provvedimento prevede la concertazione con le parti sociali
per la definizione degli indirizzi generali delle azioni di
governo del sistema e per la programmazione degli interventi in
materia di istruzione e formazione; ma anche di promozione di
sistemi di verifica, certificazione e riconoscimento delle
competenze acquisite, comunque acquisite, e dell'adozione di uno
specifico libretto formativo del cittadino; e inoltre di
istituzione dell'anagrafe dell'istruzione e della formazione,
necessaria per monitorare i livelli e gli esiti dei processi
formativi e per contrastare la dispersione, l'abbandono e
l'insuccesso formativo.
Riordino, sviluppo e inquadramento organico delle azioni
regionali in materia di istruzione e definizione delle forme
dell'azione regionale di supporto dell'autonomia delle
istituzioni scolastiche nella programmazione della propria
offerta formativa: gli interventi sono suddivisi in due categorie
di attività, le prime attribuite alle Province, che a loro volta
per la loro gestione potranno avvalersi di appositi centri
territoriali di servizio alle scuole; le seconde attuate
direttamente dalla Regione, inquadrate nel Piano annuale di
sostegno allo sviluppo dell'offerta formativa, nuovo principale
strumento formato sulla base delle indicazioni della istituita
Conferenza regionale per l'istruzione.
Previste azioni mirate indirizzate ai territori montani,
disposizioni per i servizi di diritto allo studio, per
l'orientamento nei contesti dell'istruzione, per l'istruzione
degli adulti, per la diffusione delle lingue comunitarie e di
quelle delle minoranze storiche.
Quanto al sistema di formazione professionale inteso come
servizio pubblico finalizzato a garantire la formazione della
persona lungo l'intero arco della vita, esso è finalizzato a
promuovere l'occupazione, l'adattabilità, l'imprenditorialità e
la parità di genere. Le aree di intervento vanno dalla formazione
iniziale a quella superiore, all'imprenditoriale, al
conseguimento di patenti di mestiere e sono previsti poli
formativi specialistici come strumenti per garantire stretto
collegamento fra le politiche formative e quelle di sviluppo
economico.
Prevista la possibilità per la Regione di promuovere la
realizzazione all'estero di progetti formativi finalizzati
all'inserimento lavorativo nel territorio regionale di cittadine
e cittadini di altri Paesi. Definito il ruolo delle Province per
supportare le attività dei centri per l'impiego e per rispondere
ai fabbisogni professionali del mercato del lavoro locale. I
gestori di attività di formazione professionale saranno
accreditati dalla Regione per beneficiare di finanziamenti
pubblici. L'intero titolo IV è infine dedicato alla promozione e
al sostegno delle forme di integrazione tra attività di
istruzione e di formazione professionale.
(segue)