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VI Comm: illustrato ddl istruzione e formazione (1)

19.11.2007
16:17
(ACON) Trieste, 19 nov - MPB/DT - Realizzare un costante innalzamento del livello generale di istruzione e formazione della popolazione nel suo complesso ed esercitare un più alto grado di coordinamento da parte della Regione dell'azione dei diversi soggetti (istituzioni scolastiche, strutture formative, enti locali, forze economiche e imprenditoriali). Questo il proposito con cui la Giunta regionale ha elaborato il disegno di legge "Norme per l'accesso al sapere, il diritto allo studio, il nuovo ordinamento della formazione professionale e lo sviluppo del sistema formativo del Friuli Venezia Giulia" illustrato alla VI Commissione presieduta da Kristian Franzil (PRC-SE), alla presenza degli assessori Roberto Antonaz e Roberto Cosolini.

Complessivamente sono 66 gli articoli suddivisi in quattro Titoli (il quinto è per le disposizioni transitorie e finali), dedicati rispettivamente alla definizione dei principi generali e degli obiettivi strategici comuni (I), alle disposizioni in materia di istruzione scolastica e diritto allo studio (II), alla nuova disciplina dell'ordinamento della formazione professionale regionale (III), alle norme in materia di attività integrate tra istruzione e formazione professionale nell'ambito del sistema formativo del Friuli Venezia Giulia (IV). E ciò per raggiungere tre obiettivi fondamentali: creare le condizioni che rendano possibile l'effettivo pieno assolvimento del ciclo di istruzione obbligatoria e che favoriscano il successo formativo degli studenti; consolidare e sviluppare la presenza nel territorio di un efficiente sistema regionale di formazione professionale; favorire la partecipazione attiva dei soggetti che con la propria presenza e iniziativa concorrono a determinare la crescita e lo sviluppo della società della conoscenza.

E' una legge tra le più importanti della legislatura, ha sottolineato l'assessore Antonaz. Per la prima volta, infatti, si disciplina un settore fondamentale quale l'istruzione, che viene integrata in un'unica legge con la formazione professionale. Vogliamo elevare l'istruzione e ridurre l'abbandono scolastico che, secondo dati ISTAT, in Friuli Venezia Giulia è piuttosto elevato.

E' importante, gli ha fatto eco l'assessore Cosolini, che la Regione abbia affrontato l'insieme delle sue competenze che guardano allo sviluppo delle opportunità intese sia come formazione che in quanto crescita intellettuale. Offrire questa possibilità significa migliorare la qualità della vita, la coesione sociale e far crescere anche la competitività della nostra regione.

Il provvedimento prevede la concertazione con le parti sociali per la definizione degli indirizzi generali delle azioni di governo del sistema e per la programmazione degli interventi in materia di istruzione e formazione; ma anche di promozione di sistemi di verifica, certificazione e riconoscimento delle competenze acquisite, comunque acquisite, e dell'adozione di uno specifico libretto formativo del cittadino; e inoltre di istituzione dell'anagrafe dell'istruzione e della formazione, necessaria per monitorare i livelli e gli esiti dei processi formativi e per contrastare la dispersione, l'abbandono e l'insuccesso formativo.

Riordino, sviluppo e inquadramento organico delle azioni regionali in materia di istruzione e definizione delle forme dell'azione regionale di supporto dell'autonomia delle istituzioni scolastiche nella programmazione della propria offerta formativa: gli interventi sono suddivisi in due categorie di attività, le prime attribuite alle Province, che a loro volta per la loro gestione potranno avvalersi di appositi centri territoriali di servizio alle scuole; le seconde attuate direttamente dalla Regione, inquadrate nel Piano annuale di sostegno allo sviluppo dell'offerta formativa, nuovo principale strumento formato sulla base delle indicazioni della istituita Conferenza regionale per l'istruzione.

Previste azioni mirate indirizzate ai territori montani, disposizioni per i servizi di diritto allo studio, per l'orientamento nei contesti dell'istruzione, per l'istruzione degli adulti, per la diffusione delle lingue comunitarie e di quelle delle minoranze storiche.

Quanto al sistema di formazione professionale inteso come servizio pubblico finalizzato a garantire la formazione della persona lungo l'intero arco della vita, esso è finalizzato a promuovere l'occupazione, l'adattabilità, l'imprenditorialità e la parità di genere. Le aree di intervento vanno dalla formazione iniziale a quella superiore, all'imprenditoriale, al conseguimento di patenti di mestiere e sono previsti poli formativi specialistici come strumenti per garantire stretto collegamento fra le politiche formative e quelle di sviluppo economico.

Prevista la possibilità per la Regione di promuovere la realizzazione all'estero di progetti formativi finalizzati all'inserimento lavorativo nel territorio regionale di cittadine e cittadini di altri Paesi. Definito il ruolo delle Province per supportare le attività dei centri per l'impiego e per rispondere ai fabbisogni professionali del mercato del lavoro locale. I gestori di attività di formazione professionale saranno accreditati dalla Regione per beneficiare di finanziamenti pubblici. L'intero titolo IV è infine dedicato alla promozione e al sostegno delle forme di integrazione tra attività di istruzione e di formazione professionale.

(segue)