CR: modifica legge nomine, relazione di maggioranza (2)
(ACON) Trieste, 15 gen - ET - La Corte europea dei diritti
dell'uomo si è pronunciata il 31 maggio scorso a seguito del
ricorso di un'associazione di obbedienza massonica, accertando
che la Regione ha violato la Convenzione dei diritti dell'uomo.
L'infrazione è contenuta nella legge regionale 1 del 2000, in
particolare nella disposizione che prevede che i candidati a
nomine di competenza regionale dichiarino la loro appartenenza a
logge massoniche. L'ente statutario o, in questo caso regionale,
dovrebbe invece garantire, senza discriminazioni ingiustificate,
il godimento in particolare della libertà di associazione.
Il relatore di maggioranza sulla proposta di legge di modifica
del disposto in questione (articolo 7 bis ante, LR 75/1978),
presidente della V Commissione consiliare Antonio Martini
(Margh-PD), ha ripercorso le fasi della vicenda.
Secondo la Corte europea, la norma regionale nell'imporre ai soli
appartenenti a società massoniche, oltre che a quelli di
associazioni segrete, l'obbligo di dichiarare tale appartenenza
alla presentazione della candidatura, avrebbe attuato una
discriminazione e la Regione deve ora eliminare il pregiudizio.
Il relatore aveva proposto di eliminare del tutto la previsione
legislativa. In questo modo però, a giudizio della maggioranza
dei consiglieri della Commissione, si sarebbe andati oltre il
recepimento della sentenza. La Commissione ha dunque stabilito di
modificare l'articolo in questione con un emendamento del
consigliere Monai (Citt) e mantenendo il solo obbligo di
dichiarare l'appartenenza a società segrete.
Martini ha auspicato un ulteriore approfondimento della questione
per arrivare a una norma che attui la sentenza della Corte
europea e a una disciplina della materia delle associazioni
segrete fondata sui precetti costituzionali.
(segue)