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CR: modifica legge nomine, relazione di maggioranza (2)

15.01.2008
11:16
(ACON) Trieste, 15 gen - ET - La Corte europea dei diritti dell'uomo si è pronunciata il 31 maggio scorso a seguito del ricorso di un'associazione di obbedienza massonica, accertando che la Regione ha violato la Convenzione dei diritti dell'uomo. L'infrazione è contenuta nella legge regionale 1 del 2000, in particolare nella disposizione che prevede che i candidati a nomine di competenza regionale dichiarino la loro appartenenza a logge massoniche. L'ente statutario o, in questo caso regionale, dovrebbe invece garantire, senza discriminazioni ingiustificate, il godimento in particolare della libertà di associazione.

Il relatore di maggioranza sulla proposta di legge di modifica del disposto in questione (articolo 7 bis ante, LR 75/1978), presidente della V Commissione consiliare Antonio Martini (Margh-PD), ha ripercorso le fasi della vicenda.

Secondo la Corte europea, la norma regionale nell'imporre ai soli appartenenti a società massoniche, oltre che a quelli di associazioni segrete, l'obbligo di dichiarare tale appartenenza alla presentazione della candidatura, avrebbe attuato una discriminazione e la Regione deve ora eliminare il pregiudizio.

Il relatore aveva proposto di eliminare del tutto la previsione legislativa. In questo modo però, a giudizio della maggioranza dei consiglieri della Commissione, si sarebbe andati oltre il recepimento della sentenza. La Commissione ha dunque stabilito di modificare l'articolo in questione con un emendamento del consigliere Monai (Citt) e mantenendo il solo obbligo di dichiarare l'appartenenza a società segrete.

Martini ha auspicato un ulteriore approfondimento della questione per arrivare a una norma che attui la sentenza della Corte europea e a una disciplina della materia delle associazioni segrete fondata sui precetti costituzionali.

(segue)