CR: legge caccia, dichiarazioni di voto (4)
(ACON) Trieste, 30 gen - AB - Nelle dichiarazioni di voto sulla
legge sulla caccia, Alessandra Battellino (IPR) ha detto che il
provvedimento peggiora la situazione, tanto che per la prima
volta cacciatori, agricoltori e ambientalisti erano d'accordo per
sospenderne la trattazione. Bastava correggere la normativa
vigente.
Alessandro Metz (Verdi) ha lamentato la mancata tutela della
biodiversità, l'assenza di controllo e di verifica,
l'approvazione di numerosi emendamenti peggiorativi: una pessima
legge che aprirà conflittualità a 360 gradi.
Bruna Zorzini (PDCI) ha denunciato i tentennamenti della Giunta
sul corpo unico forestale, le soluzioni di compromesso, le scelte
sbagliate che determinano un risultato pasticciato e confuso.
Per Giorgio Venier Romano (UDC) la legge non è un testo unico e
non ha avuto il coraggio di fare le scelte necessarie. Qualcosa
ha aggiustato (aucupio, ripristino del piombo anche se
nichelato), ma restano ancora punti lacunosi e dubbi di
costituzionalità.
Fulvio Follegot ha denunciato la chiusura della maggioranza sulle
proposte migliorative della Lega Nord: non c'è traccia di
semplificazione, di riduzione dei costi, con l'Associazione dei
cacciatori si è creato un inutile giocattolo.
Un tema delicato, una decisione sofferta quella di astensione del
gruppo del PRC-SE, preannunciata da Igor Kocijancic, determinata
dallo sviluppo del dibattito in Aula e dalle scelte che ne sono
conseguite.
Sì all'attività venatoria, no a una legge figlia
dell'indisponibilità di Giunta e maggioranza a comprenderne gli
aspetti negativi. Troppo pochi, per Bruno Di Natale (AN), i
correttivi. Non la si dovrebbe nemmeno votare.
Qualche passo avanti è stato fatto in Aula, ha affermato Bruno
Malattia (Citt), perché il dibattito che si è sviluppato ha
portato a qualcosa di buono. Luci e ombre permangono comunque.
Ci sono sensibilità territoriali, culturali, personali
trasversali a tutti i gruppi. Isidoro Gottardo (FI) ha
riconosciuto lo sforzo sincero di tutti i relatori per migliorare
la legge e ha lasciato libertà di voto ai consiglieri azzurri.
Voto convintamente favorevole a un provvedimento necessario, che
semplifica un quadro normativo critico e criticato. Così Nevio
Alzetta (DS-PD), che ha respinto l'accusa che questa legge sia
stata portata all'approvazione dalla maggioranza per pressioni
partite dal suo interno.
(segue)