CR: pres. Tondo, dichiarazioni programmatiche (6)
(ACON) Trieste, 15 mag - RC - Passando alla situazione
ambientale, alla gestione del territorio e alle grandi
infrastrutture, il presidente Tondo ha parlato in termini di
riconsiderazione complessiva della materia.
Lo sviluppo socio-economico deve essere pensato secondo il
principio di sostenibilità e al fine di perseguire la migliore
qualità della vita. Le politiche devono rispettare la normativa
europea, ma al contempo le specificità del Friuli Venezia Giulia.
Ciò per assicurare al sistema imprenditoriale e infrastrutturale
una competitività duratura nel tempo.
Tondo ha quindi affermato che sarà necessario ridefinire le
procedure per la programmazione urbanistica, per la realizzazione
delle infrastrutture e per le norme che disciplinano le tutele
settoriali dagli inquinanti. La più recente legislazione
regionale in materia urbanistica risente di una obsoleta
impostazione - ha detto il presidente. Mi riferisco al PTR in
corso di approvazione, che tutto prevede e a cui i Comuni devono
adeguarsi attraverso i Piani strutturali comunali (PSC), sia per
l'attività di pianificazione tradizionale sia per realizzare
grandi trasformazioni. Ritengo sia necessario cambiare
quest'impostazione, abrogando o modificando profondamente la
legge regionale 5/2007. Tre i passaggi fondamentali: individuare
gli elementi ambientali e paesistici da tutelare; fare una
pianificazione territoriale che coniughi la responsabilità del
Comune singolo con l'esigenza di superare, in termini di
programmazione, la dimensione del Comune stesso, semplificando le
procedure e attribuendo ad un unico soggetto sovracomunale la
responsabilità della programmazione che riguarda l'area vasta;
individuare procedure specifiche per le grandi trasformazioni
(insediamenti produttivi, reti di viabilità e di comunicazioni,
impianti energetici).
Dal punto di vista infrastrutturale, il territorio regionale può
essere considerato come un'unica grande piattaforma logistica,
radicalmente trasformata dopo l'estensione ad Est dell'Unione
europea. Il rischio da evitare è di essere solo una Regione di
passaggio, dai limitati ritorni economici. Ecco perché bisogna
attuare interventi infrastrutturali secondo priorità e con la
costituzione di partnership. Per la viabilità stradale e
autostradale bisogna attuare i programmi regionali, quelli ex
Anas e della società concessionaria già definiti, e aumentare la
sicurezza di tali infrastrutture con un progetto relativo alla
sicurezza stradale. Per la viabilità ferroviaria, prioritario è
il collegamento dell'Alta Velocità/Alta Capacità
Venezia-Slovenia, con le connessioni con Udine e Pordenone. Per
il settore aereo è necessario favorire lo sviluppo dell'aeroporto
di Ronchi dei Legionari con la creazione di un hub
transfrontaliero con Venezia e Lubiana. Per la portualità vanno
individuate per lo scalo di Trieste tutte le azioni di
rafforzamento della connessione tra i porti e le infrastrutture
viabili e ferroviarie, oltre a tutte le connessioni possibili con
Monfalcone, Porto Nogaro e altri porti dell'Adriatico.
Nell'ambito delle dotazioni infrastrutturali, notevole importanza
ha la telecomunicazione in quanto favorisce l'insediamento di
nuove attività economiche e migliora la qualità della vita dei
residenti. Andrà approfondito il mandato della società di
emanazione regionale che opera nel settore.
Ruolo primario hanno poi, per Tondo, la cultura, l'educazione,
l'istruzione e la formazione professionale (per le quali ci sarà
una nuova legge quadro regionale che garantirà parità scolastica
e autonomia delle istituzioni scolastiche e formative), il
volontariato e lo sport. Anche l'immigrazione, se correttamente
gestita, è un capitale umano per la crescita del territorio.
Istruzione e formazione costituiscono un intreccio di competenze
gestionali non sempre suddivise in modo chiaro tra
amministrazione periferica dello Stato, Regione, Province, Comuni
e istituzioni scolastiche autonome. Per l'apprendistato sarà
privilegiata la formazione in azienda. Saranno sostenuti gli
insegnamenti delle lingue straniere moderne e delle lingue
minoritarie oggetto di tutela. Gli interventi per il diritto allo
studio vedranno modifiche legislative in una prospettiva di
effettiva parità tra gli alunni frequentanti i diversi tipi di
istituti. I rapporti già in essere tra sistema scolastico
regionale, Università e realtà produttive saranno incrementati
sostenendo i rapporti per la ricerca tra Università e piccole e
medie imprese. L'autonomia didattica, scientifica, organizzativa,
finanziaria e contabile delle Università sarà valorizzata e tra
le Università si dovranno creare sinergie ed economie di scala.
L'alta formazione sarà sviluppata privilegiando forme associative
e consortili. Sarà assicurata continuità agli interventi già
previsti in favore degli Atenei e degli istituti di formazione
superiore.
Per la cultura saranno individuati in modo chiaro i livelli di
competenza e l'intervento regionale sarà limitato a sostenere i
progetti di particolare importanza. Le lingue minoritarie sono un
valore. Infatti i contatti con il ministro degli Esteri sono
volti a istituire a Udine l'Agenzia europea per le lingue
minoritarie. Alle Province sarà riconosciuto un ruolo
fondamentale per le politiche culturali: la valorizzazione delle
espressioni artistiche tradizionali musicali e teatrali per una
loro diffusione nelle scuole e tra i giovani. Andranno
consolidati i rapporti con soggetti diversi dalle istituzioni
pubbliche quali fondazioni bancarie, imprese, network di settore,
per ottenere un supporto duraturo alle attività culturali.
Quanto allo sport, Tondo ha parlato di sostegno delle attività
che valorizzino percorsi culturali e sociali, migliorando la
funzionalità degli impianti, la qualità dei servizi e sviluppando
la conoscenza del fabbisogno. Utile sarà costituire
l'Osservatorio dello sport per riportare ad una visione
complessiva le azioni promosse in questo settore.
(segue)