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CR: pres. Tondo, dichiarazioni programmatiche (6)

15.05.2008
14:02
(ACON) Trieste, 15 mag - RC - Passando alla situazione ambientale, alla gestione del territorio e alle grandi infrastrutture, il presidente Tondo ha parlato in termini di riconsiderazione complessiva della materia. Lo sviluppo socio-economico deve essere pensato secondo il principio di sostenibilità e al fine di perseguire la migliore qualità della vita. Le politiche devono rispettare la normativa europea, ma al contempo le specificità del Friuli Venezia Giulia. Ciò per assicurare al sistema imprenditoriale e infrastrutturale una competitività duratura nel tempo.

Tondo ha quindi affermato che sarà necessario ridefinire le procedure per la programmazione urbanistica, per la realizzazione delle infrastrutture e per le norme che disciplinano le tutele settoriali dagli inquinanti. La più recente legislazione regionale in materia urbanistica risente di una obsoleta impostazione - ha detto il presidente. Mi riferisco al PTR in corso di approvazione, che tutto prevede e a cui i Comuni devono adeguarsi attraverso i Piani strutturali comunali (PSC), sia per l'attività di pianificazione tradizionale sia per realizzare grandi trasformazioni. Ritengo sia necessario cambiare quest'impostazione, abrogando o modificando profondamente la legge regionale 5/2007. Tre i passaggi fondamentali: individuare gli elementi ambientali e paesistici da tutelare; fare una pianificazione territoriale che coniughi la responsabilità del Comune singolo con l'esigenza di superare, in termini di programmazione, la dimensione del Comune stesso, semplificando le procedure e attribuendo ad un unico soggetto sovracomunale la responsabilità della programmazione che riguarda l'area vasta; individuare procedure specifiche per le grandi trasformazioni (insediamenti produttivi, reti di viabilità e di comunicazioni, impianti energetici).

Dal punto di vista infrastrutturale, il territorio regionale può essere considerato come un'unica grande piattaforma logistica, radicalmente trasformata dopo l'estensione ad Est dell'Unione europea. Il rischio da evitare è di essere solo una Regione di passaggio, dai limitati ritorni economici. Ecco perché bisogna attuare interventi infrastrutturali secondo priorità e con la costituzione di partnership. Per la viabilità stradale e autostradale bisogna attuare i programmi regionali, quelli ex Anas e della società concessionaria già definiti, e aumentare la sicurezza di tali infrastrutture con un progetto relativo alla sicurezza stradale. Per la viabilità ferroviaria, prioritario è il collegamento dell'Alta Velocità/Alta Capacità Venezia-Slovenia, con le connessioni con Udine e Pordenone. Per il settore aereo è necessario favorire lo sviluppo dell'aeroporto di Ronchi dei Legionari con la creazione di un hub transfrontaliero con Venezia e Lubiana. Per la portualità vanno individuate per lo scalo di Trieste tutte le azioni di rafforzamento della connessione tra i porti e le infrastrutture viabili e ferroviarie, oltre a tutte le connessioni possibili con Monfalcone, Porto Nogaro e altri porti dell'Adriatico. Nell'ambito delle dotazioni infrastrutturali, notevole importanza ha la telecomunicazione in quanto favorisce l'insediamento di nuove attività economiche e migliora la qualità della vita dei residenti. Andrà approfondito il mandato della società di emanazione regionale che opera nel settore.

Ruolo primario hanno poi, per Tondo, la cultura, l'educazione, l'istruzione e la formazione professionale (per le quali ci sarà una nuova legge quadro regionale che garantirà parità scolastica e autonomia delle istituzioni scolastiche e formative), il volontariato e lo sport. Anche l'immigrazione, se correttamente gestita, è un capitale umano per la crescita del territorio. Istruzione e formazione costituiscono un intreccio di competenze gestionali non sempre suddivise in modo chiaro tra amministrazione periferica dello Stato, Regione, Province, Comuni e istituzioni scolastiche autonome. Per l'apprendistato sarà privilegiata la formazione in azienda. Saranno sostenuti gli insegnamenti delle lingue straniere moderne e delle lingue minoritarie oggetto di tutela. Gli interventi per il diritto allo studio vedranno modifiche legislative in una prospettiva di effettiva parità tra gli alunni frequentanti i diversi tipi di istituti. I rapporti già in essere tra sistema scolastico regionale, Università e realtà produttive saranno incrementati sostenendo i rapporti per la ricerca tra Università e piccole e medie imprese. L'autonomia didattica, scientifica, organizzativa, finanziaria e contabile delle Università sarà valorizzata e tra le Università si dovranno creare sinergie ed economie di scala. L'alta formazione sarà sviluppata privilegiando forme associative e consortili. Sarà assicurata continuità agli interventi già previsti in favore degli Atenei e degli istituti di formazione superiore.

Per la cultura saranno individuati in modo chiaro i livelli di competenza e l'intervento regionale sarà limitato a sostenere i progetti di particolare importanza. Le lingue minoritarie sono un valore. Infatti i contatti con il ministro degli Esteri sono volti a istituire a Udine l'Agenzia europea per le lingue minoritarie. Alle Province sarà riconosciuto un ruolo fondamentale per le politiche culturali: la valorizzazione delle espressioni artistiche tradizionali musicali e teatrali per una loro diffusione nelle scuole e tra i giovani. Andranno consolidati i rapporti con soggetti diversi dalle istituzioni pubbliche quali fondazioni bancarie, imprese, network di settore, per ottenere un supporto duraturo alle attività culturali.

Quanto allo sport, Tondo ha parlato di sostegno delle attività che valorizzino percorsi culturali e sociali, migliorando la funzionalità degli impianti, la qualità dei servizi e sviluppando la conoscenza del fabbisogno. Utile sarà costituire l'Osservatorio dello sport per riportare ad una visione complessiva le azioni promosse in questo settore.

(segue)