CR: mozione sul nucleare, dibattito (4)
(ACON) Trieste, 02 lug - RC - Franco Baritussio (PdL) ha
definito la mozione sul nucleare strumentale, presentata solo per
ottenere un effetto mediatico. Certo che il fabbisogno di energia
è aumentato - ha detto. I protocolli da soli non bastano e così
il nucleare: è necessario un mix di fonti energetiche, da quelle
rinnovabili alle tradizionali. E' più facile e sicuro raddoppiare
un sito già esistente che trovarne uno nuovo, e difficilmente si
individueranno zone con alto rischio sismico come lo è il Friuli.
Mauro Travanut (PD) ha ricordato che l'Italia si è già espressa
per il no al nucleare dopo il disastro di Chernobyl, mentre non
si può dire no alla ricerca di soluzioni alternative. Se si
costruisse una centrale in regione, l'energia prodotta sarebbe
venduta e usata altrove, non andrebbe ai nostri cittadini e alle
nostre imprese. E' indispensabile controllare come e dove di
produce energia, e soprattutto con quale rischio e con quali
assicurazioni di cautela. Non possiamo avere una visione china
alle soluzioni del presidente Berlusconi.
Per Roberto Asquini (Gruppo Misto), gli incidenti delle centrali
nucleari - Krsko in primis - non si fermano ai confini, perciò è
sbagliato averne paura solo se sono costruite sul nostro
territorio. Meglio essere presenti al tavolo delle decisioni che
esserne fuori, anche perché non abbiamo la forza di imporci su
tutti. Che poi si vada con la bandiera della cautela è fuori
discussione, ma è un accordo di portata europea, non tra Slovenia
e Friuli Venezia Giulia. Detto questo, per Asquini si dovrebbe
investire nel fotovoltaico, fonte pulita e senza rischi.
Roberto Antonaz (SA) ha sostenuto che si tratta di scelte che
inizieranno ad avere effetto dal 2020, perciò non ci si sta
preoccupando dei problemi energetici di oggi. Le centrali
nucleari che si basano sulla fissione sono negative, nessun
problema se si trattasse di fusione, processo molto più sicuro.
La Germania - ha fatto presente - è uscita dal nucleare; un
reattore costa almeno 5 miliardi di euro; le scorie emanano
radioattività per milioni di anni e non si sa dove collocarle;
per l'uranio da chi dipenderemo, dato che non abbiamo miniere in
Italia? Costa meno acquistare energia dall'estero che fare le 10
centrali volute da Berlusconi. Meglio attendere la IV generazione
del nucleare.
Gianfranco Moretton (PD) avrebbe voluto che il presidente Tondo
relazionasse, in IV e V Commissione, sulla sua decisione di
aiutare Krsko a raddoppiare la centrale prima di fare una simile
promessa e non dopo. E' un'impresa rischiosa, fatta sapendo che
si tratta di una centrale che non rispetta le norme comunitarie.
Il PD - ha aggiunto - non è precluso alla prospettiva del
nucleare purché sia energia di ultima generazione e dunque
sicura. Nel frattempo, viste le esigenze dell'immediato, si
devono attivare fonti di più facile e veloce realizzo e di
maggiore resa. Le fonti energetiche non nucleari funzionano,
certo non bastano da sole ma aiutano ad abbassare il livello di
approvvigionamento esterno.
(segue)