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III Comm: audizione Kosic su Piano sanitario regionale (2)

22.07.2008
19:05
(ACON) Trieste, 22 lug - RC - Il Fondo immobiliare non può essere la risposta giusta ai costi di gestione del settore sanitario, come non può esserlo ridurre il numero delle ASS - ha concordato in III Commissione l'assessore alla Salute, Vladimir Kosic, con Paolo Ciani (PdL), sebbene anche Sergio Lupieri (PD) avesse ammesso che la morte del Fondo non aveva portato amarezza in tutto il centro-sinistra.

Quanto al reddito di base - del cui futuro si erano interessati tutti i consiglieri di opposizione, ma pure Bruno Marini (PdL) aveva affermato che quella misura ha garantito delle risposte a situazioni reali di emergenza e che ora vige confusione tra gli operatori comunali sul da farsi dopo il 31 dicembre - Kosic ha fatto presente che il regolamento è stato cambiato quanto a modalità di erogazione (scende a 6 mesi) e criteri di assegnazione; anche la durata sperimentale di 5 anni è stata considerata troppo lunga. Servizi e non solo soldi - ha ribadito l'assessore preannunciando la nuova legge socio-sanitaria che terrà conto della situazione lavorativa e di disagio dei cittadini.

Sulla diminuzione dei posti letto di cui hanno chiesto Annamaria Menosso (PD) e Pustetto, per l'assessore non c'è più da intervenire in tal senso. Il percorso fatto è giusto, non c'è disponibilità a ridurre ancora. Unico settore verso cui si spera di diminuire i letti, quello delle cure a lungo termine in quanto si vuole aumentare le visite a casa. Sulla riclassificazione delle case di riposo chiesta sempre dalla consigliera, la risposta è stata che un gruppo di lavoro si sta muovendo con l'aiuto dell'Agenzia regionale della sanità, Agenzia il cui compito non è terminato - ha fatto sapere a Lupieri così come a Marini.

Per i 368 infermieri di cui si prevede l'assunzione ci sono fondi a sufficienza nelle variazioni di bilancio - ha rincuorato Paolo Menis (PD), preoccupato per i tagli al personale, già oggi costretto a turni massacranti per sopperire alla carenza dei numeri - ma il problema è trovare le professionalità; si deve riflettere sulla loro formazione perché non si può pensarla solo nel momento in cui arrivano in reparto.

Perché chiedete all'assessore di garantire risposte immediate per l'ospedale di Pordenone quando voi non avete fatto nulla, se non un progetto indifendibile per quel nosocomio? - ha invece protestato Franco Dal Mas (PdL) riferendosi in particolare alle richieste avanzate da Piero Colussi (IdV-Citt), che si era interessato anche dei post acuti e dell'equilibrio delle risorse tra gli ospedali. Infine, Dal Mas ha chiesto delle liste d'attesa: per abbatterle è necessario l'intervento dei privati convenzionati - ha concordato Kosic con il plauso di Marini.

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