III Comm: audizione Kosic su Piano sanitario regionale (2)
(ACON) Trieste, 22 lug - RC - Il Fondo immobiliare non può
essere la risposta giusta ai costi di gestione del settore
sanitario, come non può esserlo ridurre il numero delle ASS - ha
concordato in III Commissione l'assessore alla Salute, Vladimir
Kosic, con Paolo Ciani (PdL), sebbene anche Sergio Lupieri (PD)
avesse ammesso che la morte del Fondo non aveva portato amarezza
in tutto il centro-sinistra.
Quanto al reddito di base - del cui futuro si erano interessati
tutti i consiglieri di opposizione, ma pure Bruno Marini (PdL)
aveva affermato che quella misura ha garantito delle risposte a
situazioni reali di emergenza e che ora vige confusione tra gli
operatori comunali sul da farsi dopo il 31 dicembre - Kosic ha
fatto presente che il regolamento è stato cambiato quanto a
modalità di erogazione (scende a 6 mesi) e criteri di
assegnazione; anche la durata sperimentale di 5 anni è stata
considerata troppo lunga. Servizi e non solo soldi - ha ribadito
l'assessore preannunciando la nuova legge socio-sanitaria che
terrà conto della situazione lavorativa e di disagio dei
cittadini.
Sulla diminuzione dei posti letto di cui hanno chiesto Annamaria
Menosso (PD) e Pustetto, per l'assessore non c'è più da
intervenire in tal senso. Il percorso fatto è giusto, non c'è
disponibilità a ridurre ancora. Unico settore verso cui si spera
di diminuire i letti, quello delle cure a lungo termine in quanto
si vuole aumentare le visite a casa. Sulla riclassificazione
delle case di riposo chiesta sempre dalla consigliera, la
risposta è stata che un gruppo di lavoro si sta muovendo con
l'aiuto dell'Agenzia regionale della sanità, Agenzia il cui
compito non è terminato - ha fatto sapere a Lupieri così come a
Marini.
Per i 368 infermieri di cui si prevede l'assunzione ci sono fondi
a sufficienza nelle variazioni di bilancio - ha rincuorato Paolo
Menis (PD), preoccupato per i tagli al personale, già oggi
costretto a turni massacranti per sopperire alla carenza dei
numeri - ma il problema è trovare le professionalità; si deve
riflettere sulla loro formazione perché non si può pensarla solo
nel momento in cui arrivano in reparto.
Perché chiedete all'assessore di garantire risposte immediate per
l'ospedale di Pordenone quando voi non avete fatto nulla, se non
un progetto indifendibile per quel nosocomio? - ha invece
protestato Franco Dal Mas (PdL) riferendosi in particolare alle
richieste avanzate da Piero Colussi (IdV-Citt), che si era
interessato anche dei post acuti e dell'equilibrio delle risorse
tra gli ospedali. Infine, Dal Mas ha chiesto delle liste
d'attesa: per abbatterle è necessario l'intervento dei privati
convenzionati - ha concordato Kosic con il plauso di Marini.
(fine)