Moretton sui dragaggi nel bacino lagunare di Marano e Grado
(ACON) Trieste, 24 lug - COM/AB - Si è svolto presso la sede
del Consorzio industriale Aussa Corno a San Giorgio di Nogaro
l'incontro promosso dal presidente della ZIAC Cesare Strisino,
con il commissario delegato per la Laguna di Marano e Grado
Gianfranco Moretton, e l'assessore regionale alle Infrastrutture
Riccardo Riccardi, per fare il punto della situazione sullo stato
di avanzamento degli interventi di dragaggio già avviati e dare
risposte certe, concertate e puntuali alle aspettative degli
operatori locali.
A darne notizia è lo stesso Moretton che così riporta:
A fronte della preoccupazione evidenziata da Strisino sul
protrarsi dei lavori, Moretton, affiancato dal sub commissario
Giorgio Verri, ha ricordato l'impegno posto dalla struttura
commissariale, in sinergia operativa con la Regione e i
rappresentanti delle categorie marittime e portuali presenti
nella zona industriale sangiorgina, per dare soluzione stabile a
tutte le iniziative economiche che gravitano nell'ambito del
bacino lagunare con particolare attenzione ai traffici
commerciali facenti capo a Porto Nogaro, ma anche alla nautica da
diporto, alle attività di pesca ed al turismo.
Le strategie d'intervento, attuate in poco più di un anno di
gestione commissariale, sono state indirizzate a dare risposta,
in tempi brevi, alle più urgenti criticità presenti in laguna
quali il dragaggio dei canali di Barbana, Lovato e di quelli
prospicienti l'abitato di Marano e il dragaggio del fiume Corno
come accesso allo scalo marittimo commerciale di porto Nogaro,
per un totale complessivo di circa 300 mila metri cubi di
sedimenti lagunari movimentati.
Tra le priorità d'intervento individuate dal commissario
rientrano, inoltre, gli ulteriori 40 mila metri cubi di sedimenti
del canale Coron, della bocca di accesso alle darsene di Aprilia
marittima e del canale Cialisia che consente la risalita del
fiume Stella, che sono stati recentemente conferiti alla cassa
di colmata di Marano Lagunare, esaurendone la capienza.
Moretton ha posto inoltre l'attenzione sul rilevante impegno
finanziario, stimato nell'ordine di 90/100 milioni di euro,
necessario per la realizzazione dei lavori su un'area vasta
quale quella lagunare. Accanto agli interventi tecnici, l'impegno
prioritario è stato di assicurare il reperimento delle necessarie
risorse finanziarie per dare continuità operatività al piano di
dragaggio già presentato agli operatori economici e agli enti
istituzionali. A oggi, l'impegno commissariale ha consentito di
acquisire ben 32 milioni di euro, 10 dei quali sono destinati
alla messa in sicurezza di emergenza e alla bonifica del canale
Banduzzi.
Moretton ha ricordato anche come, per accelerare al massimo i
tempi di intervento per il dragaggio del fiume Corno quale canale
di accesso a porto Nogaro, sia già stato approvato nel gennaio
2008 il progetto di intervento i cui lavori prevedono il
dragaggio di 168 mila metri cubi e il conferimento dei sedimenti
inquinati nelle tre vasche impermeabilizzate in località Planais,
nella zona dell'Aussa Corno, recentemente trasferite in proprietà
dal Consorzio medesimo al commissario delegato.
Per risolvere alcune urgenze prioritarie sulla sicurezza della
navigabilità, evidenziate dagli operatori portuali, il
commissario delegato ha già effettuato il dragaggio di 2600 metri
cubi di sedimenti che sono stati depositati nella cassa di
colmata di Marano Lagunare.
L'ultimo adempimento che manca per dare attuazione agli
impegnativi lavori di dragaggio che si svilupperanno nell'arco di
700 giorni, sostanzialmente in due anni di lavoro, riguarda la
procedura di screening sulla valutazione di impatto ambientale di
competenza della Regione e il prossimo 6 agosto si riunirà la
Commissione VIA con all'ordine del giorno l'esame dello screening
sul conferimento dei sedimenti nelle tre vasche.
Entro la fine della prossima settimana potranno iniziare le
necessarie operazioni di monitoraggio per l'individuazione di
eventuali ordigni bellici presenti nell'area di dragaggio, così
come richiesto dalla locale Capitaneria di Porto. Tenuto conto
dei tempi tecnici per il monitoraggio e per l'allestimento
tecnico delle vasche, nell'ipotesi di valutazione positiva dello
screening, le operazioni di dragaggio potranno iniziare entro la
prima metà del prossimo mese di settembre.
Naturalmente - ha precisato Moretton - la soluzione di dragaggio
e conferimento dei sedimenti del fiume Corno alle tre vasche
rappresenta la via di più immediata percorribilità per la
soluzione dei problemi di porto Nogaro. In parallelo, però, in
accordo con il ministero dell'Ambiente e l'ICRAM, si stanno
valutando possibili alternative di utilizzo dei sedimenti, previo
preliminare trattamento, per un loro possibile utilizzo, una
volta inertizzati, quale materiale da utilizzare per sottofondi e
rialzi di terreno nella stessa zona industriale dell'Aussa Corno.
A tal fine, ha comunicato Moretton, sono già stati prelevati
alcuni campioni che andranno sottoposti ad analisi presso i
laboratori specializzati dell'ICRAM, a Chioggia, e presso il
Politecnico di Milano.
E' questa, un'importante prospettiva non solo per i problemi
dell'Aussa Corno, ma per l'intero territorio lagunare che
consentirà, se gli esiti delle analisi in corso risulteranno
positivi, di contenere sensibilmente i costi di intervento e di
ottenere materiale riutilizzabile per lavori infrastrutturali da
realizzare sul territorio regionale.
Tale impegno, ha concluso Moretton, indirizzato allo sviluppo dei
traffici commerciali di porto Nogaro, consentirà di raggiungere
l'auspicata profondità dei fondali a quota meno 7,50 metri dal
livello medio di marea, rispondendo in tal modo alle attese degli
operatori della zona industriale dell'Aussa Corno.