PD: Gerolin, carcere di Pordenone, una vicenda senza fine
(ACON) Trieste, 28 ott - COM/AB - L'annosa questione del
carcere di Pordenone non ha ancora fine. Appare strano che da un
lato il Governo nazionale motivi i tagli alla spesa pubblica con
esigenze di risparmio, vista l'esiguità delle risorse
disponibili, e dall'altro i parlamentari e i consiglieri
regionali di Pordenone del PdL continuino a chiedere a gran voce
che il carcere della provincia venga fatto a Pordenone per
ragioni economiche e sociali.
Lo afferma il consigliere regionale del PD Daniele Gerolin che
sottolinea come, di fronte a una dichiarata disponibilità
dell'amministrazione sanvitese ad accettare l'istituto
penitenziario nel proprio territorio, all'individuazione del sito
nella ex caserma dall'Armi, non si voglia prendere in
considerazione le cifre per la realizzazione.
Santin auspica che tutte le forze politiche del sanvitese
sostengano concretamente questa ipotesi perorando nei luoghi e
nelle sedi più opportune questa importante opportunità economica
e sociale. Costruire ex novo la struttura a Pordenone comporterà
un costo orientativo di 50-60 milioni di euro, contro i 30
milioni necessari per realizzare il nuovo penitenziario nella
caserma dall'Armi di San Vito.
Lo stesso ministro Alfano ha sottolineato l'insufficienza delle
risorse disponibili precisando tuttavia che esiste uno spiraglio
solo per il sito sanvitese con una compartecipazione della
Regione al finanziamento dell'opera.
Vista l'emergenza dello situazione dichiarata pochi giorni or
sono dal direttore Quagliotto, penso sia quanto necessaria una
rapida decisione al fine di evitare ulteriori rimpalli e rinvii.
Abbiamo un sito disponibile, che costa meno di Pordenone, la
logica economica spinge verso questa soluzione, ma la logica
politica di parte del PdL appare discontinua con giustificazioni
discordanti, tanto da portare il presidente Tondo a decidere per
Pordenone precisando che non ci sono le risorse.