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Ricordo di Berzanti e Comelli: intervento Ballaman (1)

09.12.2008
19:11
(ACON) Udine, 09 dic - MPB - Alfredo Berzanti e Antonio Comelli, entrambi presidenti della Giunta regionale, sono due figure emblematiche della democrazia del Friuli Venezia Giulia, due protagonisti assoluti della storia di questa regione, uomini che hanno creduto fortemente nell'Istituzione regionale e nel primato della politica, che nell'impegno civile, politico, istituzionale hanno speso la loro vita e che per affermare le loro idee di libertà e di democrazia non esitarono a combattere contro coloro che negavano questi principi fondamentali.

Li ha ricordati così il presidente del Consiglio regionale Edouard Ballaman nel corso dell'iniziativa promossa a Udine (sala di rappresentanza della Fondazione Crup) dall'Associazione dei consiglieri regionali, presieduta da Bruno Longo, durante la quale è stato anche presentato il volume "Indagine sulla ricostruzione in Friuli nel decimo anniversario del terremoto" realizzato appunto dall'Associazione con il contributo del Consiglio regionale.

Ballaman ha ripercorso le principali tappe della vita dei due esponenti politici sottolineando, alla fine, che entrambi hanno dovuto affrontare, nel loro momento storico, situazioni di novità e di cambiamento che hanno richiesto scelte coraggiose e innovative. E' importante che da loro sappiamo trarre gli insegnamenti necessari per assicurare alle nostre genti, come classe politica, quegli obiettivi e quegli indirizzi operativi che possano portare la nostra regione a crescere in sintonia con i tempi, a essere efficiente e concorrenziale in un mercato sempre più globale, ma preservando la sua identità e il carattere peculiare che l'hanno fin qui contraddistinta. Berzanti - aveva detto in precedenza il presidente - è stato uno dei padri fondatori della Regione perché nel 1957, da deputato, presentò il primo progetto di legge costituzionale per lo Statuto di Autonomia del Friuli Venezia Giulia che fu base di discussione qualificata per un lavoro da condividere, tanto che l'impostazione di fondo della sua proposta si ritrova nel testo finale approvato dal Parlamento con la legge costituzionale 1 del 1963.

Ballaman ha poi ricordato la presenza di Berzanti in Consiglio regionale, sin dalla prima seduta del 1964 come primo presidente della Giunta, carica che ricoprì fino al 1973, e successivamente del Consiglio fino al 1978. Da presidente della Giunta ebbe il difficile compito di definire l'impostazione organizzativa della nuova Regione, superando il dualismo Trieste-Udine, avviando la programmazione economica, gettando le basi per quella urbanistica, dando il via alla realizzazione delle grandi infrastrutture, quella autostradale su tutte. Ed è di quegli anni la nascita di ESA, ERSA e Friulia, per sostenere artigianato, agricoltura e il comparto economico.

Come in una ipotetica staffetta, all'avvio della terza legislatura regionale, nel luglio del 1973 il testimone alla guida della Giunta passò ad Antonio Comelli - ha proseguito Ballaman, soffermandosi sulle sue doti culturali e umane, chiamato ad affrontare l'atavica situazione di marginalità politica ed economica del Friuli Venezia Giulia rispetto al resto del Paese.

Porre fine all'emigrazione, trasformare la struttura economica impostando una moderna agricoltura, facendo decollare l'attività produttiva artigianale e industriale, favorendo l'integrazione delle diverse parti del territorio regionale nel rispetto delle rispettive vocazioni, sollecitando l'attenzione delle autorità centrali per un'organica politica di sviluppo, furono gli obiettivi di Comelli, le cui doti di grande amministratore e di leader politico si espressero nell'esperienza tragica del terremoto che riuscì a trasformare in occasione di crescita per il Friuli e l'intero territorio regionale. Ma Comelli non fu solo il presidente della ricostruzione - ha sottolineato Ballaman ricordando la nascita dell'università del Friuli, quale primario fattore di formazione della futura classe dirigente locale, il massiccio potenziamento della rete infrastrutturale, autostradale e ferroviaria, i collegamenti con i valichi confinari, l'attenzione di Comelli al ruolo internazionale della Regione, che seppe rivendicare e promuovere anche attraverso la Comunità di lavoro Alpe Adria

(segue)

(foto; immagini tv)