Ricordo di Berzanti e Comelli: intervento Ballaman (1)
(ACON) Udine, 09 dic - MPB - Alfredo Berzanti e Antonio
Comelli, entrambi presidenti della Giunta regionale, sono due
figure emblematiche della democrazia del Friuli Venezia Giulia,
due protagonisti assoluti della storia di questa regione, uomini
che hanno creduto fortemente nell'Istituzione regionale e nel
primato della politica, che nell'impegno civile, politico,
istituzionale hanno speso la loro vita e che per affermare le
loro idee di libertà e di democrazia non esitarono a combattere
contro coloro che negavano questi principi fondamentali.
Li ha ricordati così il presidente del Consiglio regionale
Edouard Ballaman nel corso dell'iniziativa promossa a Udine (sala
di rappresentanza della Fondazione Crup) dall'Associazione dei
consiglieri regionali, presieduta da Bruno Longo, durante la
quale è stato anche presentato il volume "Indagine sulla
ricostruzione in Friuli nel decimo anniversario del terremoto"
realizzato appunto dall'Associazione con il contributo del
Consiglio regionale.
Ballaman ha ripercorso le principali tappe della vita dei due
esponenti politici sottolineando, alla fine, che entrambi hanno
dovuto affrontare, nel loro momento storico, situazioni di novità
e di cambiamento che hanno richiesto scelte coraggiose e
innovative. E' importante che da loro sappiamo trarre gli
insegnamenti necessari per assicurare alle nostre genti, come
classe politica, quegli obiettivi e quegli indirizzi operativi
che possano portare la nostra regione a crescere in sintonia con
i tempi, a essere efficiente e concorrenziale in un mercato
sempre più globale, ma preservando la sua identità e il carattere
peculiare che l'hanno fin qui contraddistinta.
Berzanti - aveva detto in precedenza il presidente - è stato uno
dei padri fondatori della Regione perché nel 1957, da deputato,
presentò il primo progetto di legge costituzionale per lo Statuto
di Autonomia del Friuli Venezia Giulia che fu base di discussione
qualificata per un lavoro da condividere, tanto che
l'impostazione di fondo della sua proposta si ritrova nel testo
finale approvato dal Parlamento con la legge costituzionale 1 del
1963.
Ballaman ha poi ricordato la presenza di Berzanti in Consiglio
regionale, sin dalla prima seduta del 1964 come primo presidente
della Giunta, carica che ricoprì fino al 1973, e successivamente
del Consiglio fino al 1978. Da presidente della Giunta ebbe il
difficile compito di definire l'impostazione organizzativa della
nuova Regione, superando il dualismo Trieste-Udine, avviando la
programmazione economica, gettando le basi per quella
urbanistica, dando il via alla realizzazione delle grandi
infrastrutture, quella autostradale su tutte. Ed è di quegli anni
la nascita di ESA, ERSA e Friulia, per sostenere artigianato,
agricoltura e il comparto economico.
Come in una ipotetica staffetta, all'avvio della terza
legislatura regionale, nel luglio del 1973 il testimone alla
guida della Giunta passò ad Antonio Comelli - ha proseguito
Ballaman, soffermandosi sulle sue doti culturali e umane,
chiamato ad affrontare l'atavica situazione di marginalità
politica ed economica del Friuli Venezia Giulia rispetto al resto
del Paese.
Porre fine all'emigrazione, trasformare la struttura economica
impostando una moderna agricoltura, facendo decollare l'attività
produttiva artigianale e industriale, favorendo l'integrazione
delle diverse parti del territorio regionale nel rispetto delle
rispettive vocazioni, sollecitando l'attenzione delle autorità
centrali per un'organica politica di sviluppo, furono gli
obiettivi di Comelli, le cui doti di grande amministratore e di
leader politico si espressero nell'esperienza tragica del
terremoto che riuscì a trasformare in occasione di crescita per
il Friuli e l'intero territorio regionale. Ma Comelli non fu solo
il presidente della ricostruzione - ha sottolineato Ballaman
ricordando la nascita dell'università del Friuli, quale primario
fattore di formazione della futura classe dirigente locale, il
massiccio potenziamento della rete infrastrutturale, autostradale
e ferroviaria, i collegamenti con i valichi confinari,
l'attenzione di Comelli al ruolo internazionale della Regione,
che seppe rivendicare e promuovere anche attraverso la Comunità
di lavoro Alpe Adria
(segue)
(foto; immagini tv)