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CR: finanziaria 2009, relazione minoranza Baiutti (8)

16.12.2008
16:23
(ACON) Trieste, 16 dic - DT - E' ripreso in Consiglio regionale il dibattito sulla finanziaria 2009 e sugli altri documenti di bilancio.

Mancanza di prospettiva. I provvedimenti assunti dalla Giunta costituiscono dei palliativi rispetto alla recessione. Il giudizio negativo è di Giorgio Baiutti, relatore di minoranza per il PD, e lo spiega così. Confidi, Mediocredito e Friulia non possono sopportare il peso di una crisi del sistema produttivo regionale che nei prossimi mesi potrebbe aprire varchi preoccupanti sul fronte dell'occupazione.

Sono insufficienti le risorse previste per i comparti produttivi, i 6 milioni di euro in più destinati alle politiche del lavoro sono poca cosa, mentre andrebbero favorite le garanzie bancarie per prestiti ponte. Più risorse dovrebbero essere destinate anche per quelle famiglie in difficoltà per ragioni lavorative o per un mutuo (o l'affitto) troppo alto. La Giunta punta alla riduzione dell'IRAP per le piccole imprese e non si premiano più le aziende con più dipendenti che innovano e assumono.

Non è nemmeno condivisibile il taglio dei fondi al turismo e alla tutela dell'ambiente. Azzerate le risorse per la riqualificazione dei borghi rurali e dei centri storici, per gli edifici di culto, ridotti i finanziamenti per le scuole materne. Sulle infrastrutture e i trasporti ci si muove nel solco del piano pluriennale messo in campo dalla Giunta Illy, rimane da capire il destino delle reti a banda larga di Mercurio.

Per quanto concerne lo sport, vincolare i contributi per l'impiantistica alla compartecipazione finanziaria dei Comuni con le Province significa mettere in difficoltà i municipi minori. Insufficienti anche le risorse per le università di Trieste e Udine (soprattutto per quest'ultima), incomprensibili i tagli - sul capitolo cultura - all'Aned, l'Associazione ex deportati, mentre sul capitolo Autonomie locali si sono cancellati gli Aster, ma le loro risorse confluiscono in un indistinto Fondo per la vivibilità delle comunità locali. Rimane il nodo dei 7 milioni in meno per i mancati introiti dell'Ici, mentre sono del tutto ingiustificati i finanziamenti per la sicurezza, che andavano semmai indirizzati a quella delle scuole.

E poi ci sono gli interventi annunciati, di cui però non c'è traccia, come quelli sulla formazione, o sulla sanità (dove non si pone mano alla razionalizzazione della rete ospedaliera né alla fusione tra Agenzia regionale della sanità e CSC). Silenzio anche sulle liste d'attesa. Infine, l'edilizia residenziale pubblica e, in generale, l'intero welfare risentono delle rivendicazioni della Lega Nord. Tanto che è negativo il giudizio sui criteri di accesso al Fondo povertà, perchè l'esclusione dei cittadini extracomunitari dai benefici rischia di trasferire sui Comuni situazioni socio-assistenziali di difficile soluzione. Troppe, in generale, anche le poste puntuali, soprattutto per la cultura.

(segue)