CR: finanziaria 2009, relazione minoranza Baiutti (8)
(ACON) Trieste, 16 dic - DT - E' ripreso in Consiglio
regionale il dibattito sulla finanziaria 2009 e sugli altri
documenti di bilancio.
Mancanza di prospettiva. I provvedimenti assunti dalla Giunta
costituiscono dei palliativi rispetto alla recessione. Il
giudizio negativo è di Giorgio Baiutti, relatore di minoranza per
il PD, e lo spiega così. Confidi, Mediocredito e Friulia non
possono sopportare il peso di una crisi del sistema produttivo
regionale che nei prossimi mesi potrebbe aprire varchi
preoccupanti sul fronte dell'occupazione.
Sono insufficienti le risorse previste per i comparti produttivi,
i 6 milioni di euro in più destinati alle politiche del lavoro
sono poca cosa, mentre andrebbero favorite le garanzie bancarie
per prestiti ponte. Più risorse dovrebbero essere destinate anche
per quelle famiglie in difficoltà per ragioni lavorative o per un
mutuo (o l'affitto) troppo alto. La Giunta punta alla riduzione
dell'IRAP per le piccole imprese e non si premiano più le aziende
con più dipendenti che innovano e assumono.
Non è nemmeno condivisibile il taglio dei fondi al turismo e alla
tutela dell'ambiente. Azzerate le risorse per la riqualificazione
dei borghi rurali e dei centri storici, per gli edifici di culto,
ridotti i finanziamenti per le scuole materne. Sulle
infrastrutture e i trasporti ci si muove nel solco del piano
pluriennale messo in campo dalla Giunta Illy, rimane da capire il
destino delle reti a banda larga di Mercurio.
Per quanto concerne lo sport, vincolare i contributi per
l'impiantistica alla compartecipazione finanziaria dei Comuni con
le Province significa mettere in difficoltà i municipi minori.
Insufficienti anche le risorse per le università di Trieste e
Udine (soprattutto per quest'ultima), incomprensibili i tagli -
sul capitolo cultura - all'Aned, l'Associazione ex deportati,
mentre sul capitolo Autonomie locali si sono cancellati gli
Aster, ma le loro risorse confluiscono in un indistinto Fondo per
la vivibilità delle comunità locali. Rimane il nodo dei 7 milioni
in meno per i mancati introiti dell'Ici, mentre sono del tutto
ingiustificati i finanziamenti per la sicurezza, che andavano
semmai indirizzati a quella delle scuole.
E poi ci sono gli interventi annunciati, di cui però non c'è
traccia, come quelli sulla formazione, o sulla sanità (dove non
si pone mano alla razionalizzazione della rete ospedaliera né
alla fusione tra Agenzia regionale della sanità e CSC). Silenzio
anche sulle liste d'attesa. Infine, l'edilizia residenziale
pubblica e, in generale, l'intero welfare risentono delle
rivendicazioni della Lega Nord. Tanto che è negativo il giudizio
sui criteri di accesso al Fondo povertà, perchè l'esclusione dei
cittadini extracomunitari dai benefici rischia di trasferire sui
Comuni situazioni socio-assistenziali di difficile soluzione.
Troppe, in generale, anche le poste puntuali, soprattutto per la
cultura.
(segue)