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PD: Moretton, no a colpo di spugna su Piano territoriale

22.01.2009
18:10
(ACON) Trieste, 22 gen - COM/DT - "Il colpo di spugna dell'assessore alle Autonomie locali Federica Seganti sul Piano territoriale regionale in materia urbanistica non può trovare giustificazione. In questo modo si torna a una legge urbanistica che risale al 1991". Ad affermarlo, in una nota, Gianfranco Moretton.

Per il consigliere regionale del Partito Democratico "ormai stiamo assistendo, da parte della giunta Tondo, a rappresentazioni conosciute. E cioé cancellare tutto ciò che si è trovato di pronto da parte dalla precedente maggioranza di centrosinistra. Prima d'ora non si è mai vista tanta voglia di eliminare, indiscriminatamente, quello che fino a quel momento era legge regionale. Eppure, non è pensabile e non è credibile che nulla di buono si possa individuare in un lavoro di cinque anni. Sappiamo bene che cambiare una legge o riproporne una appropriata alle esigenze del momento e alle normative europee in una prospettiva anche di sviluppo futuro, non è facile e richiede un lungo lavoro.

Pertanto, annota ancora il capogruppo dell'opposizione, ci lascia delusi e preoccupati la volontà dell'assessore Seganti di eliminare, con un colpo di spugna, un lavoro di anni, formulato da tecnici e basato sui reali bisogni del territorio regionale. Buttare via un lavoro così significa sprecare denaro. Soprattutto, vuol dire attendere del tempo (impossibile da definire quanto) prima di proporre un'alternativa nuova e applicabile.

E' evidente che la soluzione scelta dalla giunta Tondo rischia di ritardare notevolmente quel rinnovamento di pianificazione urbanistica territoriale che bene si adeguava alle esigenze dei cittadini, mentre le categorie professionali (che peraltro avevano condiviso il percorso del provvedimento) dovranno aspettare ancora, prima di poter progettare il nuovo.

Mi auguro che ci sia ancora il tempo per riflettere e il buon senso di non sprecare tanto lavoro e l'impegno di oltre due anni. L'auspicio, quindi, è che si scelga di lavorare su quanto è già pronto anziché elaborare un nuovo Piano territoriale regionale partendo da zero. Ci chiediamo, infine, conclude Moretton, che giustificazione saprà dare l'Esecutivo ai cittadini e agli imprenditori che vedevano nella nuova pianificazione territoriale una prospettiva di sviluppo futuro per la nostra regione, per l'economia e il mondo del lavoro.