PD: Moretton, no a colpo di spugna su Piano territoriale
(ACON) Trieste, 22 gen - COM/DT - "Il colpo di spugna
dell'assessore alle Autonomie locali Federica Seganti sul Piano
territoriale regionale in materia urbanistica non può trovare
giustificazione. In questo modo si torna a una legge urbanistica
che risale al 1991". Ad affermarlo, in una nota, Gianfranco
Moretton.
Per il consigliere regionale del Partito Democratico "ormai
stiamo assistendo, da parte della giunta Tondo, a
rappresentazioni conosciute. E cioé cancellare tutto ciò che si è
trovato di pronto da parte dalla precedente maggioranza di
centrosinistra. Prima d'ora non si è mai vista tanta voglia di
eliminare, indiscriminatamente, quello che fino a quel momento
era legge regionale. Eppure, non è pensabile e non è credibile
che nulla di buono si possa individuare in un lavoro di cinque
anni. Sappiamo bene che cambiare una legge o riproporne una
appropriata alle esigenze del momento e alle normative europee in
una prospettiva anche di sviluppo futuro, non è facile e richiede
un lungo lavoro.
Pertanto, annota ancora il capogruppo dell'opposizione, ci lascia
delusi e preoccupati la volontà dell'assessore Seganti di
eliminare, con un colpo di spugna, un lavoro di anni, formulato
da tecnici e basato sui reali bisogni del territorio regionale.
Buttare via un lavoro così significa sprecare denaro.
Soprattutto, vuol dire attendere del tempo (impossibile da
definire quanto) prima di proporre un'alternativa nuova e
applicabile.
E' evidente che la soluzione scelta dalla giunta Tondo rischia di
ritardare notevolmente quel rinnovamento di pianificazione
urbanistica territoriale che bene si adeguava alle esigenze dei
cittadini, mentre le categorie professionali (che peraltro
avevano condiviso il percorso del provvedimento) dovranno
aspettare ancora, prima di poter progettare il nuovo.
Mi auguro che ci sia ancora il tempo per riflettere e il buon
senso di non sprecare tanto lavoro e l'impegno di oltre due anni.
L'auspicio, quindi, è che si scelga di lavorare su quanto è già
pronto anziché elaborare un nuovo Piano territoriale regionale
partendo da zero. Ci chiediamo, infine, conclude Moretton, che
giustificazione saprà dare l'Esecutivo ai cittadini e agli
imprenditori che vedevano nella nuova pianificazione territoriale
una prospettiva di sviluppo futuro per la nostra regione, per
l'economia e il mondo del lavoro.