V Comm: pdl sicurezza, approvati primi articoli (1)
(ACON) Trieste, 24 mar - DT - Lo scoglio da superare erano i
volontari della sicurezza, e difatti su quell'articolo il
dibattito non è mancato. Così la V Commissione consiliare,
presieduta da Roberto Marin (PdL), si è soffermata a lungo sulla
prima parte del testo (24 articoli complessivi) elaborato dal
Comitato ristretto sulle politiche di sicurezza e l'ordinamento
della polizia locale. Un testo che ha tenuto come riferimento il
provvedimento dell'assessore Federica Seganti, ma che ha preso
spunti anche da altre tre proposte di legge, due del PdL e
un'altra firmata da PD, IdV-Citt e SA.
Dopo aver approvato i primi articoli - il 5 con un emendamento di
Federico Razzini della LN che nel programma di finanziamento
delle politiche di sicurezza inserisce i corsi di autodifesa per
le donne, e uno di Franco Iacop del PD che intende prevenire la
criminalità nel comparto produttivo, commerciale e turistico -
all'articolo 6 si è animata la discussione. A partire da Franco
Iacop. "In Friuli Venezia Giulia l'impegno civico o del
volontariato è già notevole, ha affermato. Ma il principio dei
volontari per la sicurezza è diverso, si sta privatizzando la
sicurezza. Neghiamo allo Stato la sue competenze, lo facciamo
passare come istituzionalmente incapace, ma la sicurezza non può
essere affidata al privato. E poi, la gestione dei volontari è
troppo complicata, irreggimentata, saranno controllati da chi
deve controllare".
"Il volontario toglie professionalità a chi ce l'ha, se davvero
vogliamo aumentare la sicurezza allora operiamo per le vie
ordinarie, ha annotato Alessandro Corazza, IdV-Citt. Attenzione
anche a non recuperare, tra i volontari, dei fanatici, persone
non mosse solo da nobili motivi ma alla ricerca piuttosto di
qualcosa che riempia la loro vita. Evitiamo poi i poliziotti di
partito".
Di inchino nei confronti del Carroccio da parte del PdL ha
parlato Mauro Travanut, PD. "Questa è una milizia di antica
memoria, sarà un insieme di persone che vogliono supplire alle
carenze dello Stato, che reputeranno se stesse in grado di fare
quello che altri non riescono a fare. Ma noi non vogliamo questa
supplenza, vogliamo offrire risorse, uomini e mezzi allo Stato
perché dia sicurezza a tutti".
Anche il collega di gruppo Alessandro Tesini non ha risparmiato
critiche ai volontari. "Nel momento in cui c'è una legge che dice
loro come comportarsi, non sono più volontari, sono altro, un
ibrido pericoloso. Il problema sicurezza è complesso, a rendere
più vivibile e tollerante la nostra comunità serve il contributo
del tessuto sociale nella sua interezza".
Argomenti ripresi da Igor Kocijancic, per la SA. "Il
provvedimento è una traduzione in norma degli slogan della LN.
Con costi, però, che lieviteranno: perché i comandanti dei vigili
urbani, maggiormente responsabilizzati, potrebbero chiedere agli
enti locali un aumento salariale, e i volontari di essere in
qualche modo stabilizzati".
Qualche perplessità sull'articolo pure da Edoardo Sasco, UDC.
"Sono convinto della necessità di dare priorità al tema della
sicurezza e non sono contrario all'uso dei volontari. Nessuno,
certo, è per la giustizia fai da te, la sicurezza deve rimanere
in capo allo Stato, però in questo articolo serviva più coraggio
nell'individuare i limiti operativi dei volontari. Invece sono
contrario all'utilizzo di qualsiasi tipo di arma, nel programma
elettorale del presidente Tondo questo era chiaro".
Per la maggioranza, l'intervento di Antonio Pedicini (PdL).
"Sacile e Aviano, due Comuni retti dal centrosinistra, hanno già
i volontari della sicurezza. Purché vi sia il rispetto della
legalità, della privacy e della proprietà altrui, non c'è ragione
di vietare loro di controllare il territorio. Nessuno mette in
dubbio che la sicurezza la fa lo Stato, ma oggi il problema è che
a fronte di un mutato panorama sociale c'è la necessità di
introdurre strumenti di vigilanza".
"Questa del PD è una battaglia di retroguardia, ha dichiarato
Razzini per la LN. Il provvedimento in realtà eviterà le ronde,
traghettando il volontariato su canali istituzionali a tutela del
vivere civile. Puntiamo a diffondere i concetto della sicurezza
partecipata: coinvolgere più persone significa far aumentare la
cultura della legalità".
Concetto condiviso da Luigi Ferone, Partito Pensionati. "Si
invoca sempre la collaborazione dei cittadini, eccola. I limiti
del mandato dei volontari sono chiari. Daremo la responsabilità
morale ai cittadini di essere utili alla comunità regionale".
Un emendamento dell'opposizione è passato in Commissione tra
qualche contestazione. Porta la firma di Corazza e abroga -
sempre all'articolo 6 - la previsione che siano gli Enti locali a
fornire le sedi logistiche alle organizzazioni di volontariato.
Un voto che ha visto insieme, oltre all'IdV-Citt, anche il PD e,
per la maggioranza, LN e UDC. Contrari PdL e Pensionati.
Alla fine, l'articolo 6 è passato con i voti favorevoli di PdL,
LN, Pensionati, contrari PD e IdV-Citt, astenuta l'UDC.
In apertura dei lavori, la Commissione ha anche deciso di avere
un incontro con ANCI, SIULP, SIAPOL e CISL sui contenuti della
norma che si terrà giovedì alle 14.30.
(immagini tv)
(segue)