VI Comm: audizioni su pdl tutela della lingua tedesca
(ACON) Trieste, 14 lug - DT - La VI Commissione consiliare,
presieduta da Piero Camber (PdL), ha sentito tutta una serie di
soggetti interessati alla proposta di legge (presentata
dall'intera maggioranza) che intende tutelare e promuovere la
minoranza tedesca in Friuli Venezia Giulia.
Un provvedimento che ha ottenuto ampio consenso tra gli
intervenuti, un atto dovuto per alcuni visto che la presenza dei
germanofoni in Friuli Venezia Giulia (2000 persone in tutto) è un
dato storico indiscutibile. Ma perché vi sia la garanzia di una
reale tutela, la legge deve valorizzare e tutelare innanzitutto
le istituzioni scolastiche, in difficoltà con i tagli e il
reclutamento di personale formato.
Così, se il Comune di Tarvisio ha auspicato la prosecuzione
dell'insegnamento del tedesco come prima lingua straniera dalle
elementari alle superiori (anche come garanzia per un futuro
lavorativo), e quello di Malborghetto Valbruna ha sottolineato la
collaborazione dei suoi Consorzi vicinali con quelli austriaci
per la valorizzazione della montagna grazie a fondi comunitari,
le direzioni didattiche di Tarvisio, Moggio udinese e Paluzza si
sono soffermate sulla precarietà delle risorse. Dopo trent'anni
di insegnamento del tedesco, si è sottolineato, ci sono notevoli
problemi: ad esempio, se a Moggio si insegnano appena 30 ore di
tedesco all'anno, a Paluzza il suo studio quasi si interrompe
alle medie. E questo perché non c'è la certezza dei contributi
per realizzare qualsiasi attività con personale esperto e
competente. Pertanto, anche la legge dovrebbe dare la massima
attenzione alla formazione del personale assegnando una quota di
risorse proprio a questo. E poi, si potrebbe istituire una
graduatoria provinciale dalla quale reclutare direttamente il
personale.
Su due direttrici - Val Canale e isole linguistiche -
l'intervento del preside della scuola media "Zardini" di
Pontebba. "Per quanto concerne la Val Canale, ha affermato, mi
preoccupa quanto prevede la legislazione nazionale: si parla di
potenziare l'inglese, ma questa opportunità rappresenta una mina
vagante che potrebbe indebolire l'investimento fatto da tutta la
vallata nel potenziare, invece, il tedesco". Sul tema delle isole
linguistiche, invece, la questione è il mancato ricambio
generazionale degli insegnanti.
Un tema, quello delle isole linguistiche, ripreso nelle parole
dei rappresentanti dei Comuni di Sauris e di Paluzza (per la
frazione di Timau), dove si parlano dialetti arcaici - il saurano
e il timavese - del 1200, che puntano a un maggior
riconoscimento. E hanno evidenziato alla Commissione anche tutte
le loro difficoltà: una manciata di ore all'anno di insegnamento
della lingua locale gestita dal Comune, uno Sportello linguistico
assai discontinuo per mancanza di fondi, così come manca ancora
una grammatica del saurano, fondamentale strumento didattico.
Identica la situazione a Paluzza per Timau, che ha chiesto alla
Regione un sostegno politico ed economico del territorio (una
lingua parlata sopravvive se ci sono le persone) e di essere
presente negli organismi dove vengono discusse e prese decisioni
sul futuro del timavese. Una garanzia di insegnamento delle
varianti locali nelle scuole di ogni ordine e grado (richiesta
giunta pure dell'Istituto omnicomprensivo di Ampezzo), e un
sostegno per progetti di comunicazione e informazione su radio,
tv, giornali.
Anche la Comunità montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val
Canale ha sottolineato l'importanza delle attività culturali
nella tutela delle lingue (c'è, ad esempio, un museo etnografico
a Malborghetto, e sono numerose le attività editoriali della
Comunità) mentre l'Associazione culturale della Val Canale ha
ricordato il suo impegno nella promozione della minoranza tedesca
e della sua lingua con corsi di lingua (anche nelle scuole),
pubblicazione di libri e persino la celebrazione della messa in
quella lingua.
Tra i consiglieri, al termine delle audizioni, è intervenuto
Franco Baritussio (PdL), primo firmatario della proposta di
legge. Dopo lo sloveno e il friulano, ha fatto presente, questo
provvedimento è un atto di giustizia rispetto a tutte le lingue
minoritarie della nostra regione. Questa sarà una legge sobria,
che dà opportunità e non obblighi, di cui beneficerà anche il
mondo dell'economia della nostra regione.
Per l'assessore all'Istruzione Roberto Molinaro è un tema
importante, quello della tutela delle lingue, e in questo caso si
tratta di una lingua, il tedesco, ancora viva, per questo
l'intervento finanziario è più che giustificato. Ma le
prospettive non sono rosee: nel 2001 per la tutela delle lingue
minoritarie lo Stato distribuiva 8 milioni e mezzo di euro, nel
bilancio 2009 ci sono poco più di 2 milioni. Un intervento
ridotto, non così quello della Regione.
Stiamo lavorando, ha aggiunto, con il Ministero per ottenere più
responsabilità, per poter decidere noi l'organizzazione
scolastica in Friuli Venezia Giulia. Le prospettive sono buone,
però ricordo che il nostro chiedere di più è ancora una volta
fondato sul fatto che qui esistono le minoranze linguistiche. Le
nostre tre leggi, dedicate a sloveno, friulano e tedesco,
divengono azioni fondative di una diversità di ordinamento che
chiediamo al governo di riconoscerci, ha concluso Molinaro.
(immagini tv)