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VI Comm: audizioni su pdl tutela della lingua tedesca

14.07.2009
15:52
(ACON) Trieste, 14 lug - DT - La VI Commissione consiliare, presieduta da Piero Camber (PdL), ha sentito tutta una serie di soggetti interessati alla proposta di legge (presentata dall'intera maggioranza) che intende tutelare e promuovere la minoranza tedesca in Friuli Venezia Giulia.

Un provvedimento che ha ottenuto ampio consenso tra gli intervenuti, un atto dovuto per alcuni visto che la presenza dei germanofoni in Friuli Venezia Giulia (2000 persone in tutto) è un dato storico indiscutibile. Ma perché vi sia la garanzia di una reale tutela, la legge deve valorizzare e tutelare innanzitutto le istituzioni scolastiche, in difficoltà con i tagli e il reclutamento di personale formato.

Così, se il Comune di Tarvisio ha auspicato la prosecuzione dell'insegnamento del tedesco come prima lingua straniera dalle elementari alle superiori (anche come garanzia per un futuro lavorativo), e quello di Malborghetto Valbruna ha sottolineato la collaborazione dei suoi Consorzi vicinali con quelli austriaci per la valorizzazione della montagna grazie a fondi comunitari, le direzioni didattiche di Tarvisio, Moggio udinese e Paluzza si sono soffermate sulla precarietà delle risorse. Dopo trent'anni di insegnamento del tedesco, si è sottolineato, ci sono notevoli problemi: ad esempio, se a Moggio si insegnano appena 30 ore di tedesco all'anno, a Paluzza il suo studio quasi si interrompe alle medie. E questo perché non c'è la certezza dei contributi per realizzare qualsiasi attività con personale esperto e competente. Pertanto, anche la legge dovrebbe dare la massima attenzione alla formazione del personale assegnando una quota di risorse proprio a questo. E poi, si potrebbe istituire una graduatoria provinciale dalla quale reclutare direttamente il personale.

Su due direttrici - Val Canale e isole linguistiche - l'intervento del preside della scuola media "Zardini" di Pontebba. "Per quanto concerne la Val Canale, ha affermato, mi preoccupa quanto prevede la legislazione nazionale: si parla di potenziare l'inglese, ma questa opportunità rappresenta una mina vagante che potrebbe indebolire l'investimento fatto da tutta la vallata nel potenziare, invece, il tedesco". Sul tema delle isole linguistiche, invece, la questione è il mancato ricambio generazionale degli insegnanti.

Un tema, quello delle isole linguistiche, ripreso nelle parole dei rappresentanti dei Comuni di Sauris e di Paluzza (per la frazione di Timau), dove si parlano dialetti arcaici - il saurano e il timavese - del 1200, che puntano a un maggior riconoscimento. E hanno evidenziato alla Commissione anche tutte le loro difficoltà: una manciata di ore all'anno di insegnamento della lingua locale gestita dal Comune, uno Sportello linguistico assai discontinuo per mancanza di fondi, così come manca ancora una grammatica del saurano, fondamentale strumento didattico.

Identica la situazione a Paluzza per Timau, che ha chiesto alla Regione un sostegno politico ed economico del territorio (una lingua parlata sopravvive se ci sono le persone) e di essere presente negli organismi dove vengono discusse e prese decisioni sul futuro del timavese. Una garanzia di insegnamento delle varianti locali nelle scuole di ogni ordine e grado (richiesta giunta pure dell'Istituto omnicomprensivo di Ampezzo), e un sostegno per progetti di comunicazione e informazione su radio, tv, giornali.

Anche la Comunità montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale ha sottolineato l'importanza delle attività culturali nella tutela delle lingue (c'è, ad esempio, un museo etnografico a Malborghetto, e sono numerose le attività editoriali della Comunità) mentre l'Associazione culturale della Val Canale ha ricordato il suo impegno nella promozione della minoranza tedesca e della sua lingua con corsi di lingua (anche nelle scuole), pubblicazione di libri e persino la celebrazione della messa in quella lingua.

Tra i consiglieri, al termine delle audizioni, è intervenuto Franco Baritussio (PdL), primo firmatario della proposta di legge. Dopo lo sloveno e il friulano, ha fatto presente, questo provvedimento è un atto di giustizia rispetto a tutte le lingue minoritarie della nostra regione. Questa sarà una legge sobria, che dà opportunità e non obblighi, di cui beneficerà anche il mondo dell'economia della nostra regione.

Per l'assessore all'Istruzione Roberto Molinaro è un tema importante, quello della tutela delle lingue, e in questo caso si tratta di una lingua, il tedesco, ancora viva, per questo l'intervento finanziario è più che giustificato. Ma le prospettive non sono rosee: nel 2001 per la tutela delle lingue minoritarie lo Stato distribuiva 8 milioni e mezzo di euro, nel bilancio 2009 ci sono poco più di 2 milioni. Un intervento ridotto, non così quello della Regione.

Stiamo lavorando, ha aggiunto, con il Ministero per ottenere più responsabilità, per poter decidere noi l'organizzazione scolastica in Friuli Venezia Giulia. Le prospettive sono buone, però ricordo che il nostro chiedere di più è ancora una volta fondato sul fatto che qui esistono le minoranze linguistiche. Le nostre tre leggi, dedicate a sloveno, friulano e tedesco, divengono azioni fondative di una diversità di ordinamento che chiediamo al governo di riconoscerci, ha concluso Molinaro.

(immagini tv)